Cominciano a circolare le prime indiscrezioni sui prezzi dei biglietti per accedere al GP di F1 a Las Vegas, al debutto il prossimo anno.
Se già a Miami si era toccata la soglia dei 14.000 dollari a tagliando per accaparrarsi un posto in tribuna e assistere al primo GP della storia sul circuito costruito attorno ai Gardens, per l’esordio di Las Vegas l’America ha fatto ancora di più.
Aiutati da Liberty Media che ormai si è adattata alle loro esigenze, modificando gli orari d’inizio della corse e ampliando l’offerta sul territorio, gli Stati Uniti hanno deciso di far valere il proprio show rifacendosi sugli appassionati, i quali, ovviamente, pur di poter affermare il fatidico “io c’ero”, per la primissima nella città del Nevada, patria del lusso e degli eccessi, saranno pronti a sborsare qualunque cifra.
Certo, a noi che veniamo da un’Italia con stipendi da terzo mondo, ci viene da chiedere come a certe cifre si possa far entrare i tifosi veri e non soltanto ricconi viziati, interessati a mettersi in mostra, magari sui social come ormai è in uso.
Ad ogni modo, dopo Texas e Florida, l’ultima sede scelta dall’ente proprietario del Circus è scontato che si rivolgerà a un determinato range di pubblico.
F1 a Las Vegas, biglietti a prezzi insensati
Stando a quanto riportato dal giornalista della testata Sports Business Journal Adam Stern,la MGM Resort, da anni operativa nel settore dell’intrattenimentom grazie appunto al possesso e alla gestione di una catena alberghiera focalizzata perlopiù su tutto ciò che gira attorno al gioco d’azzardo, sarebbe pronta ad assicurarsi una sorta di eslcusiva.
A quanto pare l’investimento in programma si aggirerebbe tra i 20 e i 25 milioni di dollari. Tutto questo per acquistare gli ambiti ticket per accedere agli spalti, da rimettere poi sul mercato sotto forma di pacchetti comprensivi di pernottamenti. Ed è qui che spuntano numeri da paura. Per dormire nella Sin City e guardarsi i bolidi del Circus sfrecciare tra le sue strade, bisognerà avere in tasca oltre 100.000 dollari.
Tra gli interrogativi che ci poniamo, è quale servizio possa mai essere dato al cliente per pretendere una somma del genere. Ma soprattutto, chi aprirà il portafoglio avrà almeno l’opportunità di passeggiare nel paddock e intravedere i piloti? Se così non fosse sarebbe una richiesta ai limiti della truffa.
I puristi dello sport, quelli cresciuti a pane e racconti epici dei propri genitori o nonni, piuttosto che gli stessi fan un po’ agé staranno sicuramente provando nostalgia dei vecchi tempi leggendo queste righe.
Ma d’altronde non c’è da stupirsi. I corridori sono sempre più innavicinabili, anche per la stampa, e la maggior parte degli investimenti viene operata a favore del cosiddetto paddock club, quel gruppo di ospiti che poco masticano dell’argomento competizioni, ma che sono ben disposte a pagare dai mille euro in su pur di partecipare alla manifestazione. E pazienza se quando partono le gare anziché guardare sono nella loro sala allestita in pompa magna a mangiare gourmet e bere champagne. Ciò che conta è che portino introiti nelle casse sempre affamate della massima categoria.