Non è andato secondo i piani il rientro alla corse di Raikkonen. Il finlandese scattato 27esimo ha avuto un imprevisto.
Il suo ritorno su una griglia di partenza è stato l’attrazione mediatica di un mese d’agosto piuttosto silenzioso sul fronte delle quattro ruote, ma alla fine Kimi Raikkonen ci ha ricavato ben poco.
Purtroppo, non fosse per le numerose foto di famiglia scattate durante la permanenza negli States, sparse ovunque sul web probabilmente da chi gli cura l’immagine, o dalla stessa moglie Minttu, abile mente e mano dietro alla sua pagina Instagram, la sua performance al Watkins Glen al volante di una NASCAR sarebbe passata in sordina, perché la stampa dopo aver creato l’hype se ne è dimenticata.
Ventisettesimo sullo schieramento, Iceman si trovava in top 20 quando un colpo ricevuto da un concorrente in una fase piuttosto concitata in cui il gruppone era piuttosto ravvicinato, lo ha mandato contro le barriere ponendo fine alla sua esperienza in quel dello Stato di New York.
Dunque l’ennesimo comeback dell’eclettico pilota di Espoo è durato lo spazio di 44 tornate su 90. C’è da dire che avendo completato circa la metà dell’evento, è stato comunque inserito nella classifica finale in 37esima posizione. Niente di sconvolgente, ma almeno è meglio di un DNF.
Raikkonen out, ma lui la prende con filosofia
Entrando nel dettaglio di quella che è stata la sua performance, il 42enne, grazie alla buona strategia adottata nel passaggio da fondo bagnato ad asciutto era riuscito a rimontare fino all’ottova posto.
Poi il disastro quando Ross Chastain è entrato in collisione con Austin Dillon mandandolo in testacoda. A quel punto, in mezzo al caos Loris Hezemans non è riuscito ad evitare l’iridato 2007 di F1, che prima è andato di muso contro il muro e poi con il fianco sinistro rimanendo bloccato.
Fine dei giochi per lui che in ogni caso ha incassato il ko con la sua consueta e amata flemma. “Penso di aver scelto la giusta traiettoria, però alla fine si sono spostati tutti a sinistra e non ho avuto il tempo di reagire“, ha affermato una volta uscito dal centro medico, passaggio obbligatorio nella serie di stock car quando si è vittima di un incidente.
“All’inizio qualcuno mi ha toccato la ruota o la gomma e lo sterzo si è girato. Adesso ho dolori al polso, ma le corse sono anche questo“, ha filosofeggiato.
Nonostante l’esito del fine settimana non sia stato in linea con le aspettative, l’Uomo di Ghiaccio, chiamato dall’ex driver Justin Marks ad unirsi al Project91 per incrementare la popolarità della categoria fuori dai confini nazionali, ha rivelato di aver apprezzato l’incursione nella Cup Series e di essersi divertito.
“Con il passare dei giri ho preso via via più confidenza, dato vita a bei duelli e anche l’auto stessa sembrava piuttosto veloce, quindi è un peccato“, ha recriminato l’uscita anzitempo.
Interrogato su un impegno futuro nella nota disciplina a stelle e strisce, l’ex Ferrari non lo ha escluso. “Per adesso non so. Vedremo“, ha concluso. Nei giorni scorsi aveva comunque spiegato come il proprietario del team lo avesse reclutato per un one-shot senza alcuna promessa sul lungo periodo.
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