La F1 è la massima serie automobilistica, dove piloti di tutto il mondo si scontrano per essere i migliori. Ecco quale paese ha vinto di più.
Il mondiale di F1 è nato nel 1950, ed agli albori del Circus era l’Italia a dominare la scena. I primi tre titoli andarono a due piloti italiani, con Nino Farina che divenne il primo campione del mondo della storia, imponendosi al volante dell’Alfa Romeo. La casa di Arese fece suo anche il titolo del 1951, ma in questo caso con l’argentino Juan Manuel Fangio, vero mattatore del primo decennio della massima formula.
L’Italia tornò al top nel biennio successivo con l’eroico Alberto Ascari, campione nel 1952 e nel 1953, anni nei quali regalò i primi titoli alla Ferrari. Il primo successo del Cavallino arrivò però con un altro argentino, vale a dire José Froilàn Gonzàlez, che si impose il 14 luglio del 1951 a Silverstone, in una gara, pensate voi, disputata però al sabato.
Purtroppo, da quel momento in poi nessuno dei nostri piloti riuscì poi a portare a casa un mondiale di F1, ed ormai sono passati quasi settant’anni dall’ultimo alloro iridato conquistato da Ascari. La dittatura italo-argentina proseguì sino al 1957, anno dell’ultimo titolo di Fangio, che poi passò il testimone al primo britannico iridato, vale a dire l’elegante Mike Hawthorn. Subito dopo toccò all’Australia con Jack Brabham salire sul tetto del mondo, mentre il primo statunitense a farcela fu Phil Hill nel 1961.
L’Inghilterra infilò poi un poker di successi, divisi tra Graham Hill e Jim Clark, giudicati due tra i più forti piloti di tutta la storia dell’automobilismo. Nel dominio di questi due si inserì anche John Surtess, unico driver nella storia ad aver vinto sia nel Circus che nel Motomondiale.
Surtess arrivò al titolo nel 1964, al volante dell’unica Ferrari non rossa ad essersi laureata campionessa mondiale. John correva infatti sotto i colori della Nart, squadra nord-americana del Cavallino. Nel 1967, una nuova nazione festeggiò la vittoria del titolo mondiale, e stiamo parlando della Nuova Zelanda, regina con Denny Hulme al volante della Brabham.
Nel 1970, anche l’Austria conobbe la gloria, anche se il trionfo di Jochen Rindt fu funestato dalla tragedia. Il pilota della Lotus divenne infatti l’unico campione del mondo postumo della storia, essendo scomparso in un terribile incidente al Gran Premio d’Italia disputato a Monza.
Il 1972 fu l’anno del Brasile, con Emerson Fittipaldi iridato al volante della Lotus. Lui stesso fu in grado di ripetersi due anni dopo sulla McLaren, beffando la Ferrari di Clay Regazzoni proprio sul filo di lana, impedendo alla Svizzera di vincere il suo primo ed unico titolo della storia.
Il secondo ed ultimo alloro per gli USA fu conquistato da Mario Andretti nel 1978, che fece poi posto al Sudafrica con Jody Scheckter, iridato con la Ferrari nel 1979. Nel 1982 fu la Finlandia a salire sul trono grazie a Keke Rosberg, mentre la Francia dovette aspettare il 1985 con Alain Prost per festeggiare.
L’ultimo brasiliano a vincere il mondiale fu Ayrton Senna, che come ben sappiamo è stato protagonista di un tris nel 1988, 1990 e 1991. La Germania ha vinto molto tardi il suo primo titolo, anche se poi si è rifatta con gli interessi. Fu Michael Schumacher a rompere il ghiaccio al volante della Benetton nel 1994, per poi ripetersi l’anno dopo.
L’unico mondiale per il Canada se lo è preso Jacques Villeneuve nel 1997, mentre la Spagna è diventata regina nel 2005 con Fernando Alonso. L’ultima nuova nazione a mettere le mani sul mondiale è stata l’Olanda con Max Verstappen, salito sul tetto nel mondo pochi mesi fa, dunque, nel 2021.
F1, il Regno Unito è il più vincente del mondiale
Con ben venti titoli mondiali all’attivo in F1, è il Regno Unito il paese ad aver vinto di più. Va giustamente sottolineato che in questo conteggio è inclusa, oltre all’Inghilterra, anche la Scozia, tre volte campionessa del mondo grazie a Jackie Stewart. Il più vincente è ovviamente Lewis Hamilton, sette volte iridato, ma tantissimi altri grandi campioni hanno fatto la storia sotto questa bandiera, come Jim Clark, Graham Hill, Nigel Mansell e molti altri ancora.
A seguire, nella graduatoria delle nazioni più vincenti in F1, c’è la Germania. Michael Schumacher ha vinto sette mondiali, ai quali si aggiungono i quattro di Sebastian Vettel e quello di Nico Rosberg del 2016. Dal 1994 in poi, i tedeschi sono coloro che hanno vinto maggiormente, con ben dodici titoli portati a casa in ventotto stagioni, numeri da capogiro.
Dietro alle due superpotenze dei motori si posiziona il Brasile con otto titoli, l’ultimo dei quali conquistato da Ayrton Senna nel lontano 1991. Quarta l’Argentina con cinque, ma a secco dal 1957, quando Juan Manuel Fangio fu iridato per l’ultima volta al volante della Alfieri Maserati. Fangio è l’unico argentino ad aver vinto il mondiale, con una percentuale del 100% sui titoli del proprio paese.
Seguono a quota quattro Argentina, Austria, Francia e Finlandia, mentre l’Italia è a quota tre. Due titoli per Stati Uniti e Spagna, con Nuova Zelanda, Sudafrica, Canada ed Olanda ferme ad un solo titolo. I Paesi Bassi, nella figura di Max Verstappen, sono quelli che sembrano essere meglio messi in chiave futura, nell’attesa che altri giovani talenti possano emergere e salire in cattedra.