Valentino Rossi è sempre stato legato alla Ferrari, con la quale disputò anche dei test sulla F1. Ecco quale Rossa ha nel suo garage privato.
Le auto sono sempre state la passione di Valentino Rossi all’esterno del mondo della MotoGP, come dimostrano le esperienze fatte durante la sua strepitosa carriera. Negli anni Duemila, il “Dottore” flirtò addirittura con la F1, in un periodo in cui c’era la volontà dei top team di schierare una terza macchina, come fortemente auspicato dal presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo.
Il debutto assoluto del nove volte campione del mondo del Motomondiale avvenne nel 2004, al volante di quella splendida vettura (la F2004 appunto), che con Michael Schumacher dominò il campionato. Il Kaiser di Kerpen trionfò in tredici gare, lasciandone due a Rubens Barrichello, portando a quindici il computo totale su diciotto gare complessive.
Assieme al 2002, si trattò della stagione maggiormente dominata dal Cavallino, che si aprì in Australia con una trionfale doppietta. Proprio in occasione della gara inaugurale disputata a Melbourne, Valentino Rossi fece la sua prima visita nel box della Scuderia modenese, come testimoniato da alcune immagini che lo ritraggono a colloquio con Schumi e con il volante della Ferrari nelle proprie mani.
Il 2004 fu una stagione d’oro anche per lui, che portò al successo una Yamaha che da troppi anni attendeva ormai la sua riscossa. In Sudafrica, Valentino riuscì a sconfiggere la Honda di Max Biaggi, trionfando all’esordio sulla moto della casa di Iwata. Proprio in quei mesi, il nove volte iridato prese confidenza con la Ferrari di F1, iniziando una serie di test che lo portò vicinissimo al debutto nel Circus.
Il “Dottore” lavorò a stretto contatto con la squadra test, diretta dall’ingegner Luigi Mazzola. Il team che si occupava delle prove private è quello che ha costruito i successi della Rossa, che spesso partiva con una vettura anche inferiore alla concorrenza, salvo poi guadagnare tantissimo terreno durante l’anno grazie ai test in pista.
Negli anni successivi, le cose si fecero sempre più interessanti, con il #46 giallo più famoso del mondo che girò sia al Mugello che a Fiorano, facendo segnare delle prestazioni molto interessanti. Nel 2006, nel corso dei test invernali del Circus a Valencia, Valentino girò al primo febbraio con la F2004, utilizzando un casco totalmente rosso per non essere riconosciuto.
La voce però, si sparse presto nel paddock, e tutti corsero ai monitor conoscere quelle che erano le sue prestazioni. Le uscite di Valentino al volante della Ferrari continuarono sino al 2010, ma fu il biennio 2007-2008 quello che lo vide più vicino all’ingresso nel Circus, quando l’idea della terza macchina stava diventando sempre più probabile.
Tuttavia, fu lo stesso “Dottore” a dire basta, affermando che la sua carriera doveva concentrarsi sulle moto, ed infatti vinse gli ultimi due mondiali proprio tra il 2008 ed il 2009, dopo un paio di anni di digiuno in cui la Honda di Nicky Hayden e la Ducati di Casey Stoner ebbero la meglio.
Valentino Rossi, ecco la Ferrari che ha nel suo garage
Valentino Rossi e la Ferrari sono due leggende italiane, due motivi di orgoglio che il mondo ci invidia. Negli anni Duemila, erano loro a dominare la scena, facendo mangiare la polvere alla concorrenza, un vero e proprio periodo d’oro per il nostro motorsport, che in seguito ha conosciuto tempi bui.
Il legame che c’è tra il pilota di Tavullia e la Rossa non è mai stato un mistero, come testimonia la presenza di una meravigliosa Ferrari 488 Pista nel garage di Valentino Rossi. Si tratta della Rossa con motore V8 più potente della storia, che è stata ovviamente prodotta in edizione limitata.
Essa trasferisce sulle strade di tutti i giorni quanto imparato dal Cavallino tramite la 488 Challenge e la 488 GTE, vale a dire il modello che ha dominato la scena nel mondiale endurance ed alla 24 ore di Le Mans. La 488 Pista è l’emblema dell’esperienza maturata in pista che viene trasportata su strada, ed i dati tecnici che le appartengono sono da capogiro.
La vettura ha una velocità massima di oltre 340 km/h, grazie ad un motore V8 a 90 gradi con una cilindrata di 3902 centimetri cubici. La 488 Pista è in grado di raggiungere i 100 km/h in appena 2,8 secondi, con una lunghezza di 4605 centimetri, una larghezza di 1975 ed un passo di 2650.
Su questa vettura, per la prima volta nella storia della gamma Ferrari, è stato introdotto un tipo di cerchione (opzionale) da 200″ monolitico in fibra di carbonio, che consente di risparmiare un qualcosa come il 40% del peso rispetto alla 488 GTB, vale a dire il modello base da cui è nata la versione Pista.
Una leggenda come il “Dottore” non poteva farsi di certo sfuggire un bolide del genere, in grado di far provare delle sensazioni di guida davvero fenomenali. Il pilota di Tavullia, ora pilota Audi nel Fanatec GT World Challenge, ha coltivato a lungo il sogno di correre alla 24 ore di Le Mans con la Ferrari, ma per ora non se n’è fatto nulla. Tuttavia, il futuro può sempre regalare delle sorprese inattese.