Mattia Binotto, stavolta, si è sbilanciato sui motivi del difficile momento della Scuderia Ferrari. Il team principal ha individuato l’origine di tutti i guai.
La stagione 2022 della Ferrari era iniziata con una splendida doppietta. Dopo due anni e mezzo di atroci sofferenze la squadra era riuscita, finalmente, a sfatare il tabù di Singapore 2019. Dalla vittoria di Vettel a quella di Leclerc in Bahrain. Leclerc e Sainz sembravano pronti a sfidare Red Bull Racing e Mercedes per la conquista dei riconoscimenti iridati. La squadra austriaca, nelle prime fasi, aveva sofferto di problemi di affidabilità, mentre il team teutonico si era dimostrato in gravi difficoltà.
La F1-75 appariva la monoposto ad effetto suolo più completa e equilibrata, spinta dal nuovo motore Superfast. L’innovazione aveva entusiasmato i tifosi, soprattutto in Australia. Sul tracciato di Melbourne Leclerc aveva letteralmente asfaltato la concorrenza, prendendo il largo in classifica. Equilibrata nei tratti misti, la vettura ha dimostrato di essere, potenzialmente, da mondiale. Proprio quando sembrava tutto sotto controllo, sono accaduti problemi tecnici che hanno limitato l’ascesa di Leclerc e Sainz. Lo sviluppo aggressivo della PU ha, certamente, presentato un conto molto salato.
Ad AMuS Mattia Binotto ha dichiarato: “Ne stiamo sicuramente pagando il prezzo. Era chiaro per noi che dovevamo spingerci al limite. Dopotutto, non potevamo portare con noi il nostro deficit in un’era in cui lo sviluppo del motore era congelato. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati erano molto ambiziosi. Non ho mai visto un tale balzo in avanti nei miei 27 anni alla Ferrari. È stato un risultato eccezionale, soprattutto in un momento in cui le ore di prova al banco di prova sono limitate. Ed è esattamente ciò per cui abbiamo pagato in termini di affidabilità”. L’ex F1 ha fatto a pezzi lo staff Ferrari: sentite cosa ha rivelato.
L’amarezza di Mattia Binotto
Le nuove regole hanno spinto i tecnici della Rossa a puntare tutto sulla potenza, sacrificando l’affidabilità. “In anni normali avremmo accelerato il tempo di prova e avviato programmi paralleli per prestazioni e affidabilità. Questa volta abbiamo avuto una scelta. Ora, quando conto le ore che abbiamo messo nel nuovo motore e lo confronto con il quello che la Honda ha messo nella sua unità di potenza, siamo decisamente in svantaggio lì. Honda ha avuto l’esperienza perché ha costruito su un motore esistente. Li stiamo facendo proprio ora. In pista e al banco prova. L’obiettivo è risolvere i problemi il più rapidamente possibile”, ha confessato l’ingegnere di Losanna.
Al di là dei problemi tecnici, la Ferrari ha dimostrato di non essere all’altezza dei competitor anche in termini di strategia. Troppi errori in gara hanno fatto la differenza in termini di classifica. Rimontare 80 punti a Verstappen rappresenterà una missione impossibile. Il primo obiettivo della Scuderia di Maranello è risolvere tutti i problemi di affidabilità. “Abbiamo risolto i nostri problemi dalle corse al banco in inverno prima della prima gara. PU2 e PU3 sono stati adattati quando sorgono nuovi problemi e sì, dovremo risolverli di nuovo”, ha aggiunto l’ingegnere svizzero.
Binotto ha ricordato l’esempio della Mercedes nel 2021. Non solo Lewis è andato vicinissimo al riconoscimento iridato, ma il team teutonico ha avuto la meglio con molte più sostituzioni di PU. “Ciò dimostra che l’affidabilità è importante, ma non è tutto. Può essere fondamentale quando la lotta è serrata come quella tra Red Bull e noi. Ma l’esempio Mercedes mostra anche che puoi avere successo con diverse penalità di motore, ma devi anche assicurarti che i motori continuino a funzionare in gara. Abbiamo ancora un punto debole”. Sotto questo aspetto la F1-75 deve dimostrare di aver fatto dei passi in avanti ne summer break. La Ferrari, intanto, assolve Leclerc: arrivano parole importanti su di lui.
Al momento la Rossa è insidiata dalla Mercedes che dovrebbe, ulteriormente, avanzare nel finale di stagione. In questa annata la Ferrari è cresciuta sotto tanti aspetti, ma non è ancora abbastanza per lottare il titolo. “Ci siamo impegnati molto per nuovi metodi di lavoro, strumenti e per capire cosa sta facendo la macchina in pista. La correlazione era un punto importante, soprattutto con auto completamente nuove che prima dovevano essere comprese. Già durante i test invernali e la prima gara abbiamo notato che eravamo migliorati notevolmente”, ha concluso il team principal della Ferrari.