In un venerdì del Belgio di importanti annunci arriva anche quello che riguarda Alfa Romeo. Il marchio italiano lascerà la Sauber e la F1.
Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi e questo venerdì nel primo pomeriggio è arrivata la conferma. L’Alfa Romeo uscirà dal Circus al termine del contratto attualmente in essere con la Sauber. Dunque a partire dal 2024 la scuderia di Hinwil tornerà ad essere tale in attesa dell’unione con Audi.
Il marchio tedesco ha appena reso noto che entrerà in F1 nel 2026, nell’anno della rivoluzione delle power unit. Da quel momento, stando alle regole imposte dalla FIA, i propulsori saranno più semplici grazie alla rimozione di componenti complesse e costose come la MGU-H e all’introduzione di diversi elementi standardizzati, nonché più eco-friendly tramite l’uso di biocarburanti, oggi presenti al 10%.
Essendo intenzione del costruttore tedesco rilevare una realtà già esistente, è facile giungere alla conclusione che sarà proprio il team elvetico il suo principale obiettivo. E infatti vero che ormai da diverso tempo andrebbero avanti le trattative per una partnership sullo stile di quella che fu con BMW, quindi non solo title sponsor, ma altresì fornitore di elementi della vettura.
Alfa Romeo esce di scena senza clamore
Facile quindi immaginare che cadrà anche la collaborazione con Ferrari, cominciata nel 2010 e da allora mai interrotta, non si sa se dall’addio del marchio di Arese o successivamente.
A rendere nota la fine di questa mini era della Casa italiana nel Circus Gruppo Stellantis, attraverso un comunicato.
“Alfa ha reso noto il suo ritorno nel 2017 con un piano a lungo termine, e nel luglio 2022 ha comunicato la decisione di continuare anche per il 2023, visti i promettenti risultati della prima metà della stagione, sia in termini di prestazioni, sia di marketing e di positiva collaborazione con la squadra“, le parole sulla nota ufficiale. Purtroppo però dall’accordo annuale non ci si sposterà visto che i risultati di avvio Mondiale non sono stati confermati.
Ad oggi l’equipe di Hinwil è sesta tra i costruttori con 51 punti, ma rispetto alle prime performance del campionato ha fatto passi indietro. Meglio quindi per il brand lombardo andare altrove o investire maggiormente sulle vetture stradali.
“Dal momento che la svolta economica e industriale del marchio sarà raggiunta nel 2022, come azienda valuteremo tra le numerose opportunità sul tavolo, e decideremo quale sarà la migliore per sostenere una strategia a lungo termine e il nostro posizionamento sul mercato“, conclude il messaggio.
Rientrato nella massima serie nel 2018 per farsi un po’ di pubblicità su una piattaforma che ne garantisce a volontà, il produttore nato nel 1910 evidentemente aveva altri piani. Ed invece, gli scarsi fondi a disposizione dell’equipe svizzera non gli hanno permesso di avere soddisfazione neppure quando nel suo abitacolo c’era l’ultimo campione del Cavallino Kimi Raikkonen. Resta dunque il rammarico per un’unione con molte ombre, a tratti incomprensibile, in quanto mai si è avuta la sensazione di un vero coinvolgimento degli italiani. I saluti arrivano quindi in una sorta di anonimato.
Unica luce degna di nota, la base del progetto, quella forte volontà del compianto Sergio Marchionne di riportare il Bel Paese nel Circus attraverso un nome iconico e prestigioso. Merito del dirigente anche la promozione di Charles Leclerc e Antonio Giovinazzi, primo driver tricolore dopo l’era Trulli – Fisichella.