F1, Toto Wolff è furibondo: c’è un sospetto clamoroso

Toto Wolff, boss di Mercedes F1, non ha digerito quanto accaduto a pochi giri dalla fine con Yuki Tsunoda. Le sue parole sono molto dure.

La Mercedes lascia Zandvoort con un ottimo secondo posto conquistato da George Russell, ma anche con l’amaro in bocca. La direttiva tecnica introdotta a Spa-Francorchamps, la TD39, ha dato una bella mano alla F1 W13, anche se bisogna riconoscere che questo progetto era in forte crescita anche prima che venisse ufficializzato il nuovo regolamento per controllare la flessione dei fondi ed il porpoising.

F1 Toto Wolff (ANSA)
F1 Toto Wolff (ANSA)

Eppure, la Mercedes in Olanda ha avuto una grande occasione, e c’è la consapevolezza che forse sarebbe stato possibile attaccare anche la Red Bull dell’invincibile Max Verstappen. Ormai si è capito che la Ferrari è morta e sepolta, per cui, per il bene della F1, occorre sperare che le frecce d’argento tornino della partita a tempo pieno dal prossimo anno, per rivedere un campionato bello e tirato fino alla fine come la passata stagione.

Un episodio molto controverso che è avvenuto a Zandvoort è quello che ha tolto ogni possibilità di vittoria alla Mercedes, e che è relativo allo stop in pista dell’AlphaTauri di Yuki Tsunoda. Il giapponese si è fermato in pista lamentandosi di avere una gomma mal fissata, ma dai box gli hanno poi comunicato di proseguire.

Yuki, nel frattempo, si era slacciato le cinture di sicurezza, ed ha percorso quasi un giro intero prima di rientrare ai box a farle sistemare. Una volta rimandato in pista, a Tsunoda è stato chiesto di fermarsi nuovamente ai lati della pista, chiamando in causa la Virtual Safety Car.

A quel punto, Verstappen si è potuto fermare in tranquillità per cambiare le gomme, con le Mercedes di Lewis Hamilton e Russell che erano in forte rimonta in quel momento. Probabilmente, il campione del mondo avrebbe comunque vinto la corsa, ma è chiaro che lo stop in pista dell’AlphaTauri, ovvero la sorellina minore della Red Bull, abbia fatto venire qualche sospetto agli avversari.

C’è poi da dire che la pietra tombale sopra alle speranze di vittoria la Mercedes se l’è messa da sola, non montando le Soft ad Hamilton per lo stint finale, facendogli anche perdere il podio. Toto Wolff è uno che non le manda mai a dire, ed anche oggi ha rispettato questa sua tendenza. Con ogni ragione, ovviamente.

F1, Toto Wolff senza parole per la mossa di Tsunoda

La F1 è un mondo in cui la furbizia può giocare un ruolo fondamentale, ed in questo gli uomini della Red Bull sono dei maestri. Ovviamente, non vogliamo dire che Yuki Tsunoda si sia fermato in pista a seguito di un ordine di Helmut Marko, ma è chiaro che qualche dubbio più venire ai più maliziosi.

Parlando a “The-Race.com“, dopo la gara, Toto Wolff non ha nascosto l’amarezza per quanto accaduto: “Tsunoda si è fermato in pista, si è slacciato le cinture di sicurezza per poi tornare ai box. In seguito, è ripartito per poi rifermarsi sempre ai lati del tracciato e causando una Virtual Safety Car“.

Il boss di Mercedes F1 ha poi aggiunto: “Se Tsunoda non si fosse bloccato in quel punto, Verstappen avrebbe dovuto, probabilmente, fare un altro pit-stop uscendo otto secondi dietro Lewis. Chi può sapere come sarebbe andata a finire? Probabilmente non avremmo vinto lo stesso, ma si sarebbe trattato di una situazione del tutto diversa“.

Alla fine della gara, Tsunoda è stato convocato dai commissari sportivi ed ha ricevuto una reprimenda, la quinta della stagione. Dunque, in base al regolamento, dovrebbe retrocedere di dieci posizioni in griglia a Monza, anche se non è ancora stata comunicata l’ufficialità di questa sanzione. Di certo, non si è trattato di una bella immagine, anche per il discorso legato alle cinture di sicurezza, ma nelle corse succedono anche queste cose.

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