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Formula 1

Ferrari, il 2023 è compromesso? Le nuove regole condannano la Rossa

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Giovanni Messi

La Ferrari si ritrova a fare i conti con una realtà ben diversa da quella sperata. Il 2023 rischia di rivelarsi peggiore del presente.

Chi l’avrebbe mai detto? La Ferrari è diventata la terza forza del mondiale di F1, dopo aver avuto la macchina migliore per ben oltre la prima metà di stagione. Sia chiaro, la Scuderia modenese, dopo il 2008, ha sempre avuto un tracollo più o meno dal Belgio in poi, ma tralasciando i problemi di affidabilità e le folli strategie attuate sino ad oggi, una vettura così competitiva non era mai crollata con una velocità del genere.

Ferrari F1-75 (ANSA)

La Red Bull è ormai irraggiungibile, ed a Zandvoort si è visto chiaramente che anche la Mercedes, sul passo gara, fa ormai gara a parte rispetto alle Rosse. La F1-75, tanto amata dai tifosi per le sue prestazioni, è diventata la terza forza di questo campionato, senza alcuna possibilità di lottare per le vittorie, con gravi problemi di gestione delle gomme dopo una qualifica che era stata tutto sommato positiva.

Al sabato si era tirato un bel sospiro di sollievo dopo l’imbarcata di Spa-Francorchamps. Charles Leclerc era arrivato a 21 millesimi dalla pole position di Max Verstappen, facendo segnare il record nel primo e nel terzo settore. Solo un errore del monegasco nel tratto centrale gli aveva tolto la gioia della partenza al palo, facendogli perdere circa un decimo e mezzo in base a quelli che sono i dati della telemetria.

Tuttavia, alla domenica si sono confermati i guai del Belgio: la Rossa divora le gomme, non è in grado di essere competitiva e nel finale di gara, a parità di pneumatici Soft, Leclerc è stato costretto a mangiare la polvere di Verstappen e George Russell che lo precedevano.

Tralasciando le deliranti affermazioni di Mattia Binotto, è chiaro che la nuova direttiva tecnica, la TD39, ha fatto precipitare la Rossa, che lavorava molto bene con altezze da terra ridotte. Adesso, invece, il Cavallino si ritrova ad inseguire, e nessuno ha battuto i pugni quando è stato imposto questo cambio di regolamento, confermando che della F1, ai vertici, non interessa assolutamente nulla. Ed ora sono dolori anche per il prossimo anno.

Ferrari, ecco perché il 2023 è già compromesso

La nuova direttiva tecnica di cui tanto abbiamo discusso ha disintegrato le possibilità della Ferrari, ma purtroppo la cosa non finisce qui. Il potere politico della Mercedes ha spinto la FIA a cambiare le regole ancor di più per il 2023, quando le monoposto verranno alzata ulteriormente, di 15 mm.

Ai più potrebbe sembrare una modifica irrisoria, ma in F1 ogni minima variazione di altezza da terra fa la differenza. Questo concetto di macchina studiato dalla Scuderia modenese si adattava alla perfezione ad altezze minime, ma appena è avvenuta una modifica al regolamento le cose sono andate in malora.

Le nuove vetture per il prossimo anno sono già in cantiere da mesi e sono pronte al computer, ciò vuol dire che ormai è troppo tardi per cambiare radicalmente i progetti. La Ferrari, dunque, ha pronta una macchina che si sarebbe potuta sposare ottimamente con le vecchie norme, ma ora bisognerà correre ai ripari alla svelta, cercando di inventarsi qualcosa.

Inoltre, con ogni probabilità, un passo in avanti così importante della Red Bull non era nei piani, così come la miracolosa resurrezione della Mercedes. Ed ora? Si prospettano altri anni di sofferenza per gli uomini di Mattia Binotto, che siamo sicuri manterrà il proprio posto nonostante l’ennesima stagione fallimentare, fatta di sconfitte, umiliazioni e promesse non mantenute.

Non riusciamo davvero a comprendere come sia possibile accettare un danno d’immagine del genere, che sta infangando la storia di questo glorioso marchio. Gli avversari, nel frattempo, se la ridono, forti della loro superiorità costruita da personale competente, che lavora assieme facendo alla grande il proprio mestiere. E Charles Leclerc e Carlos Sainz potrebbero iniziare a guardarsi intorno.

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Giovanni Messi
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