La Ferrari non ha più possibilità di vincere il titolo, ma ora c’è da salvare la faccia. Ecco a cosa si pensa per recuperare il gap tecnico.
Il mondiale di F1 si avvia verso la conclusione, anche se il risultato non è più in discussione da tempo. Max Verstappen si avvia verso il bis iridato, mentre la Red Bull è pronta a festeggiare il quinto titolo costruttori della sua storia, interrompendo un digiuno che dura ormai dal 2013. Purtroppo, ma la cosa non sorprende più di tanto, la Ferrari e Charles Leclerc si ritrovano con un pugno di mosche in mano.
Dopo l’inizio scoppiettante che aveva visto il monegasco dominare in Bahrain ed in Australia, con il contemporaneo doppio ritiro di Verstappen, il team di Milton Keynes è salito in cattedra strada facendo, dimostrandosi superiore a livello di squadra anche nelle domeniche dove la RB18 era inferiore alla Rossa.
Al momento, la Ferrari è crollata anche dal punto di vista delle prestazioni, e non c’è più la minima speranza di sognare il titolo mondiale. Super Max comanda con 310 punti, mentre Leclerc è secondo a 201, appaiato a Sergio Perez. I punti di distacco sono 109, un’eternità, anche e soprattutto considerando che un mese e mezzo fa c’erano solo 38 lunghezze di differenza dopo il successo della Rossa in Austria, a casa della Red Bull.
Tra i costruttori, non c’è neanche bisogno di discuterne. La squadra gestita da Christian Horner vola via a quota 511, mentre la Scuderia modenese è a 376, incalzata dalla rinata Mercedes che si è riportata a -30 dopo Zandvoort. George Russell ha scavalcato Carlos Sainz ed ormai è soli 13 punti da Leclerc e Perez, a conferma di una stagione davvero straordinaria nell’anno d’esordio con il team di Brackley.
La crisi tecnica in cui è sprofondato il Cavallino ha pochi precedenti nella storia, e di mezzo c’è ovviamente la direttiva tecnica, la TD39, anche se Mattia Binotto continua a negarlo, cercando di far valere l’inesistente potere politico che ha in mano. Sainz ha parlato di un motore alleggerito che dovrebbe essere introdotto nelle ultime gare, nella speranza che possa dare una mano contro la Red Bull e la Mercedes.
Ferrari, in arrivo una power unit più leggera
Domenica si correrà a Monza, a casa della Ferrari, esattamente la pista più sbagliata per le caratteristiche tecniche di questa macchina. Sui rettilinei di Spa-Francorchamps, la Red Bull di Max Verstappen rifilava qualcosa come un secondo al giro alle Rosse, e c’è il serio rischio di ripetere il disastro del 2017, quando le Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas rifilarono oltre mezzo minuto a Sebastian Vettel.
L’efficienza aerodinamica della RB18 potrebbe essere una vera e propria condanna per il Cavallino, che anche a livello di power unit sembra essere in ritardo. La nuova parte ibrida introdotta dalla Honda in Belgio, per ora solo sulla monoposto del campione del mondo, ha permesso un’impressionante aumento di potenza, ma anche di gestione dell’energia.
La Ferrari dovrà correre in difesa, nella speranza di potersela giocare almeno contro le Mercedes, che a Zandvoort sono state nettamente superiori in gara. Al termine del Gran Premio d’Olanda, Carlos Sainz ha parlato dell’arrivo nelle prossime gare di una power unit che dovrebbe essere più leggera, garantendo un risparmio di qualche chilo.
Mattia Binotto ha detto a fine gara che, per il momento, non è affatto sicuro che il nuovo motore verrà montato sulla vettura di Sainz a Monza, ma tutto verrà discusso in questi giorni. Tuttavia, il team principal del Cavallino ha confermato che la nuova parte ibrida è più leggera rispetto a quella precedente, e le indiscrezioni parlano di un risparmio di un paio di chili.
Per il momento, sul fronte Red Bull, non è ancora stata chiarita la questione attorno al telaio alleggerito, che secondo alcuni è già stato utilizzato dal Belgio in poi, con Christian Horner che ha poi smentito tutto dicendo che non c’è in programma l’arrivo di questa nuova parte della vettura.