Lewis Hamilton ha avuto una grande occasione in Olanda per tornare al successo in F1. Il sette volte iridato ha però commesso un errore.
La Mercedes può sicuramente essere soddisfatta del proprio recupero, dal momento che la F1 W13 è ora diventata la seconda forza della griglia. Il trend positivo è iniziato in Azerbaijan, dove George Russell fu l’artefice del primo di una lunga serie di podi, perdurata per tutta l’estate, sino al Gran Premio del Belgio dove ha chiuso quarto, ad un paio di secondi dal terzo posto della Ferrari di Carlos Sainz.
Il team di Brackley ha continuato a sviluppare quello che era un progetto fallimentare, togliendosi diverse soddisfazioni, come la pole position di Russell in Ungheria e la conquista di tanti podi. Anche Lewis Hamilton è riuscito a rialzarsi dopo una prima parte di campionato nella quale era stato surclassato dal compagno di squadra, anche se l’errore ed il contatto con l’Alpine di Fernando Alonso in Belgio gli hanno fatto perdere terreno in classifica.
In Olanda, abbiamo sicuramente visto la miglior Mercedes dell’intero campionato. Con le gomme Dure, le F1 W13 erano nettamente le monoposto più veloci in pista, persino meglio della Red Bull di Max Verstappen. La Virtual Safety Car per cui ha optato la direzione gara dopo lo stop in pista dell’AlphaTauri di Yuki Tsunoda ha fermato la rimonta di Hamilton e Russell alla RB18 del campione del mondo, che stava davvero iniziando a temere di poter perdere la vittoria nella gara di casa.
La Safety Car finale ha mischiato le carte in tavola, con Verstappen che ha deciso di fermarsi per montare le Soft, finendo dietro al tandem composto da Lewis e George. Quest’ultimo ha richiesto a gran voce le morbide per l’ultimo stint, sacrificando anche la posizione su Super Max, mentre la Mercedes ha commesso un errore con Hamilton lasciandolo sulle Medie usate.
Tutto ciò ha impedito al sette volte campione del mondo di difendersi dal figlio di Jos alla ripartenza, con quest’ultimo che è stato anche supportato dalla strabiliante velocità di punta della RB18. A pochi giorni da Zandvoort, il Circus è già pronto per il Gran Premio d’Italia, ma proprio nelle ultime ore è emerso un retroscena riguardo alla ripartenza.
F1, errore di Lewis Hamilton al restart di Zandvoort
Le F1 di oggi sono molto sofisticate, ed anche il minimo errore può costare carissimo. Non stiamo parlando di sbavature relative alla guida, ma anche ai settaggi sul volante che i piloti sono tenuti a fare durante le gare. Lewis Hamilton, lo scorso anno, perse la vittoria a Baku per aver mal settato la frenata sul proprio dashboard, cosa che lo portò a finire lunghissimo alla prima curva.
Anche a Zandvoort, il sette volte campione del mondo della F1 ha commesso un errore del genere, anche se ha comunque chiuso quarto e non ultimo come in Azerbaijan. Alla ripartenza, Max Verstappen ha superato con fin troppa facilità il suo grande rivale, e tutto ciò non è solo frutto della superiorità della Red Bull sui rettilinei o della gomma Soft più nuova rispetto all’alfiere della Mercedes.
Stando a quanto riportato da “Motorsport.com” in base alle analisi della gara di domenica scorsa, la motivazione della “lentezza” in rettilineo di Hamilton è stata causata dalla lentezza del britannico nel selezionare la cosiddetta Mode Race sul suo volante, cosa che non gli ha fornito la velocità necessaria per competere contro Verstappen.
Dunque, a volte, anche i più grandi commettono errori incredibili, e stavolta è toccato proprio al re del Circus. Per essere precisi, va comunque detto che Super Max si sarebbe facilmente liberato di Hamilton poco più tardi, vista l’enorme differenza di gomma, che ha impedito a Lewis di difendersi anche da George Russell e Charles Leclerc nei giri successivi. Un gran peccato per il pilota della Mercedes, che avrà occasione di rifarsi molto presto in futuro.