La Red Bull e la Porsche non lavoreranno insieme dal 2026 in avanti. Il team di Milton Keynes non ha accettato le richieste dei tedeschi.
Dopo mesi di trattative, di voci e di ufficialità che stentavano ad arrivare, è finalmente giunto il momento della smentita definitiva: la Red Bull e la Porsche non si sono accordate per il 2026, l’accordo tra le due parti non è arrivato dopo le divergenze emerse nell’ultimo periodo, che avevano creato una sorta di frattura tra il team di Milton Keynes e la casa di Weissach.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, si era vociferato che il costruttore tedesco avesse acquistato il 50% della squadra di Christian Horner, ma tutto si è poi rivelato infondato. Com’è comprensibile, i vertici della Red Bull non hanno accettato le condizioni che la Porsche voleva imporre, ovvero pesanti modifiche all’asset del team.
Horner, con ogni probabilità, sarebbe stato messo alla porta per lasciare il posto di team principal ad Andreas Seidl, attuale vertice della McLaren e da sempre uomo Porsche, con la quale ha vinto tre 24 ore di Le Mans tra il 2015 ed il 2017 ed altrettanti titoli mondiali endurance, sia per quanto riguarda i piloti che i costruttori.
Tramonta, dunque, la possibilità di avere una partnership che sarebbe stata molto interessante, ma oggettivamente Porsche ha chiesto troppo al team campione del mondo di F1, che vuole proseguire tramite una strada diversa. Con ogni probabilità, gli uomini di Horner proseguiranno con la Honda, che sino al 2025 avrebbe comunque fornito le power unit.
Red Bull, saltato ufficialmente l’accordo con la Porsche
Il Gruppo Volkswagen aveva approvato l’ingresso in F1 con i marchi di Audi e Porsche un paio di mesi fa, con la casa di Ingolstadt che ha trovato un accordo con la Sauber per il 2026, annunciando ufficialmente il tutto in Belgio. La Red Bull non è invece stata al gioco, e poche ore fa si è posto fine alla telenovela.
La Porsche ha dichiarato nel corso del venerdì mattina che ha preceduto le prove libere del Gran Premio d’Italia che questi colloqui con il team di Milton Keyneso sono terminati, e che non sarebbe stata perseguita alcuna partnership con la squadra anglo-austriaca: “Nel corso degli ultimi mesi, il Dr. Ing. hc F. Porsche AG e la Red Bull GmbH hanno tenuto colloqui sulla possibilità dell’ingresso di Porsche in F1“, si legge nella nota.
“Le due società sono ora giunte alla conclusione congiuntamente che questi colloqui non verranno più portati avanti. La premessa era sempre che una partnership sarebbe stata basata su un piano di parità, che avrebbe incluso non solo una partnership sui motori ma anche sul fronte della squadra. Tuttavia, non siamo riusciti a concordare sui termini del nostro accordo“.
La Porsche ha comunque lasciato aperta una porta per entrare in F1, magari cercando di entrare in trattative con altre squadre: “Con le modifiche finali alle regole, la massima serie automobilistica rimane comunque un ambiente attraente per Porsche, che continuerà a monitorare la situazione“.
Potrebbero aprirsi scenari interessanti in chiave futura, come dare la possibilità ad una piccola squadra di crescere in maniera importante. La Sauber, ad esempio, ha colto la palla al balzo accordandosi con l’Audi, e se la Porsche sarà disposta a mettere sul piatto tanto denaro ed una power unit competitiva, siamo sicuri che altri team non si tireranno indietro.
Al 2026 non manca poi molto, visto che per investire in ricerca e sviluppo e realizzare una power unit di F1 comporta un gran dispendio di tempo ed energie. La Porsche ha una grande esperienza in questo settore, come dimostrano i trionfi alla 24 ore di Le Mans con la 919 Hybrid, dotata di un powertrain che distrusse la concorrenza di Audi e Toyota. Sono attese novità nei prossimi mesi, visto che la casa di Weissach resta interessata ad un ingresso per il futuro.