Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha voluto mandare un messaggio chiaro alla squadra rivale. C’è una novità che potrebbe fare la differenza.
La battaglia tra la Red Bull Racing e la Ferrari non avviene solo in pista. Tanto in F1 accade, nelle giornate di relax, tra una gara e l’altra, nella stanza dei bottoni e nei duelli dialettici, riportati dai giornali, tra i team principal. Mattia Binotto sta cercando di migliorare, sotto questo aspetto, per poter fronteggiare due volpi, come Christian Horner e Toto Wolff. Il potere politico sposta gli equilibri anche in F1, lo abbiamo visto negli anni scorsi, per contestazioni di carattere tecnico e regolamentare. Mercedes e RB, indubbiamente, hanno fatto la differenza, assurgendo ad un ruolo di primissimo piano.
Se in F1 la Ferrari è rispettata, più per meriti storici e di nome, “squadre giovani” del nuovo millennio hanno stravolto il circus. La Red Bull Racing è diventata un punto di riferimento assoluto. Il team ha chiesto ed ottenuto il congelamento dei motori, a seguito del fittizio exit di Honda, riuscendo a coinvolgere tutti gli altri team, grazie alla crisi economica. Per la squadra con sede a Milton Keynes è stato l’inizio di un nuovo ciclo. La Mercedes, nell’era ibrida, della F1 ha dominato in lungo e in largo per 8 anni, anche grazie alla straordinaria posizione apicale di Toto Wolff. Un uomo solo al comando di un team in grado di riscrivere i record storici della categoria regina del Motorsport. E la Ferrari? Dopo l’accordo segreto con la FIA del 2019, la Scuderia ha dovuto attendere anni per rialzare la china.
Dopo due anni e mezzo di digiuno, il team di Maranello è tornato a far paura agli avversari, grazie ad un progetto vincente. La wing car F1 – 75 si è da subito dimostrata un’auto vincente, le preoccupazioni principali sono derivate, e si sono confermate nel corso del 2022, dal budget cap e della questione porpoising. Sul piano fattuale la Rossa ha subito una doppia sconfitta politica. La RB ha sviluppato e speso tantissimo, in una situazione di incertezza e di mancati controlli. Il porpoising che tanto aveva afflitto la W13 nella prima parte di stagione, è stato annullato, per fantomatici motivi di sicurezza, a seguito dell’introduzione della direttiva anti porpoising. I rimbalzi si sono limiti, proprio dopo la pausa estiva. Ora la questione si è spostata su una nuova questione. F1, Toto Wolff contraddice Binotto: scoppia la polemica a Monza.
F1, Binotto alza la voce
Pierre Gasly, talentino del team AlphaTauri, sarebbe in procinto di passare all’Alpine per comporre una coppia tutta francese con Ocon. Helmut Marko, dopo anni di investimenti nell’Academy RB, sarebbe propenso a mettere sotto contratto Colton Herta. Nel 2022 il talento dell’Indycar è salito sul podio in due occasioni, vincendo la gara di Indianapolis. Il 2020 è stato il suo miglior anno con un terzo posto finale in classifica. Di sicuro ha fatto vedere di avere della stoffa, ma non ha ancora conseguito i punti necessari per la Superlicenza. Nel marzo 2019 Colton ha stabilito un record di precocità, diventando il vincitore più giovane di una corsa nella storia di IndyCar. Troppo poco per le regole imposte dalla Federazione Internazionale dell’Automobile per accedere al prestigioso circus della F1. Ferrari, Sainz da urlo a Monza: rimane un solo rammarico.
Stando alle ultime indiscrezioni, il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, avrebbe deciso di non concedere deroghe, seguendo al contrario le regole definite dal Codice Sportivo Internazionale. Salvo casi di forza maggiore, il ventiduenne americano non potrà correre nello Junior team dell’AlphaTauri nel 2023. “Allo stato attuale Pierre Gasly ha un contratto con noi per la prossima stagione, come ho detto più volte. Riguardo la possibilità che Colton Herta ottenga la superlicenza per correre in Formula 1 spero che la FIA prenda la decisione il prima possibile in modo da consentirci di sapere quale sarà la nostra line up per il prossimo anno e prepararci di conseguenza. La decisione finale sui nostri piloti è di Red Bull, ma credo comunque che se Herta non riuscirà ad avere la superlicenza allora Gasly resterà con noi e nulla cambierà”, ha commentato il team principal Franz Tost, come riportato da FP.it.
Sulla questione è intervenuto Mattia Binotto che ha avvertito la RB. “Penso che la causa di forza maggiore non possa essere applicata nel caso di Colton Herta, si tratterebbe di un approccio totalmente sbagliato. Credo che le regole siano state stabilite per proteggere il nostro sport ed assicurare che vengano fatte le scelte migliori secondo gli approcci ed i processi più giusti. Herta potrebbe partecipare al campionato di Formula 1 se avesse i requisiti per farlo, altrimenti no. Penso che tutto questo sia molto importante e certamente guarderemo molto da vicino quello che la FIA deciderà su questo tema, e credo che ogni singolo team farà lo stesso. E’ per l’importanza del nostro sport e non possiamo invocare la causa di forza maggiore in una situazione per la quale non può certo essere applicata”, ha tuonato l’ingegnere di Losanna