Dopo aver annunciato l’uscita dalla F1 al termine del 2023, Alfa Romeo resterà comunque nel mondo delle competizioni. Ecco dove correrà.
La decisione era nell’aria e alla vigilia della ripresa del campionato di F1 al termine della pausa estiva a Spa è diventata realtà. L‘Alfa Romeo ha detto addio alla Sauber e alla F1 dopo una partnership che avrà fruttato sì in pubblicità, ma pressoché nulla in risultati.
Considerato il blasone del marchio, la chiusura della collaborazione con il team elvetico non è pesata e neppure ha creato dispiacere visto che raramente dal 2019 ad oggi le due monoposto hanno frequentato la top 10.
A fine 2023, dunque, calerà il sipario sul progetto spinto e voluto dall’allora presidente di FCA Sergio Marchionne, ma non sull’impegno nelle competizioni.
Alfa Romeo spiega cosa farà dopo l’uscita dal Circus
Come ha tenuto a precisare il CEO Jean-Philippe Imparato non vi era l’intenzione di saltare da un box all’altro. Di conseguenza il Biscione ha preferito lo stop e ne primo semestre del prossimo anno sapremo dove gareggerà.
“L’automotive sta cambiando ad una velocità incredibile“, ha affermato il transalpino. “Dal 2025 tutti i nostri nuovi modelli saranno elettrici. Mentre dal 2027 la produzione sarà completamente elettrificata, ad eccezione di due offerte ibride. Era dunque fondamentale essere liberi di poter fare tutte le valutazioni del caso in vista del 2024“.
Concluso il rapporto con la Casa di Arese, l’equipe di Hinwil sposerà Audi. Ma com’è stato per Alfa lavorare nell’ambiente della F1 e soprattutto con la Svizzera?
“Ci ha pienamente soddisfatto. Con la dirigenza della squadra ci sentiamo tutte le settimane. Da questa operazione abbiamo avuto e continuiamo ad avere un ottimo ritorno. Credo che in proporzione sia il più alto del paddock“, ha rivelato.
Da qui ai prossimi dodici mesi il costruttore tricolore passerà in rassegna ogni possibilità utile per tornare a misurarsi con gli altri produttori di auto. Tre sono i punti a cui non rinuncerà: l’italianità, la sportività e la tradizione.
“Non potremmo mai accettare di impegnarci in un campionato non in linea con la nostra storia, ma per il resto tutto sarà valutato“, ha spiegato il dirigente escludendo contesti estranei al cuore pulsante del marchio.
Per concludere, il manager si è espresso sulla rivoluzione tecnica che coinvolgerà le power unit in uso nel Circus a partire dal 2026. Una modifica regolamentare a trazione elettrica e ambientalistica, che dovrebbe ulteriormente avvicinare la top class delle quattro ruote al mercato automobilistico in costante evoluzione.
“La scelta del carburante sintetico è coerente con un programma di ampio respiro. La massima categoria non si è comunque mossa soltanto su questo fronte. Parallelamente si sta lavorando su una nuova logistica carbon neutral. Qualcosa di molto positivo“, ha promosso la direzione intrapresa.
“Il motorsport ha capito che non può essere scollegato dalla società“, ha commentato. “Ed essendo un mondo che da sempre convive con l’esigenza della prestazione, quando si tratta di affrontare sfide innovative è stato e sarà sempre in grado di stupire. Sono certo che i vertici della categoria riusciranno nel loro intento“, la chiosa ottimistica.