Hamilton come Senna? Le agghiaccianti parole del pilota di Formula E

Hamilton penalizzato dalla FIA come fu Ayrton Senna all’epoca di Balestre? Per il connazionale e pilota Bird è quanto sta succedendo in F1.

Dopo essere stato incredibilmente aiutato nelle fasi inziali del suo percorso in F1, Hamilton sarebbe diventato inviso alla Federazione Internazionale. L’ultimo esempio si sarebbe verificato proprio a Monza, con il regolamento relativo alla Safety Car pedissequamente rispettato, all’opposto di quanto avvenuto ad Abu Dhabi lo scorso dicembre.

Lewis Hamilton (LaPresse Foto)
Lewis Hamilton (LaPresse Foto)

A caldo sia il britannico, sia il team principal della Mercedes Toto Wolff si sono mostrati compiaciuti per questo riallineamento alla normativa dei vertici dello sport. Ma ovviamente l’amarezza è tanta. Il ricordo di Yas Marina è forte. E la sensazione di essere stati defraudati di un titolo è ancora più martellante di prima.

Commentando i fatti della domenica monzese al podcast della BBC Chequered Flag, il driver della Jaguar FE Sam Bird ha gridato allo scandalo. Avvicinando l’attuale vissuto di Ham a quella di Senna. Quando nel 1989 venne privato della vittoria del Mondiale a seguito della famosa collisione con la McLaren del compagno di box Prost all’ultima chicane nel GP del Giappone.

Hamilton nel mirino della FIA?

In poche parole per l’inglese il sette volte iridato starebbe subendo le angherie federali. Ma soprattutto un certo favoritismo nei confronti di Verstappen, come avvenne con il Professor Alain quando al comando dell’ente regolatore c’era Jean-Marie Balestre.

E’ una situazione terribile perché adesso hanno deciso di seguire il protocollo. Se lo avessero fatto nel 2021 Lewis sarebbe un otto volte campione. Mentre Max sarebbe prossimo a guadagnarsi il suo primo“, ha considerato.

E’ un po’ come avvenne con Ayrton. Nel 1990 cambiarono la regola relativa alla curva finale di Suzuka. E lui nel briefing si espose sottolineando come nella stagione precedente fosse stato danneggiato. Ci sono delle similitudini. Per quanto mi riguarda capisco perfettamente la sua frustrazione“, ha considerato.

Chiamato a scandagliare la gara e in particolare gli ultimi giri sotto vettura di sicurezza, il 35enne ha dichiarato che a suo avviso c’era tutto il potenziale per vivere una volata conclusiva al cardiopalma. Tuttavia lo spettro del decisivo gran premio della passata annata, ha creato un impasse. Facendo propendere per un approccio aderente al regolamento e meno discrezionale.

In realtà anche in questo caso gli errori non sono mancati. La lentezza nell’entrata in pista della SC e il suo posizionamento davanti a Russell, anziché a Mad Max che guidava il gruppo, ben fanno comprendere lo stato di nervosismo e tensione in “sala regia”.

In Italia, davanti a tifosi, la Ferrari seconda e con la chance di tagliare il traguardo per prima. Far ripartire la corsa subito senza far sdoppiare chi non era a pieni giri sarebbe stato ardito. Più che altro per le polemiche che si sarebbero innescate“, ha infine argomentato il londinese. Certo che la Federazione non abbia voluto azzardare per evitare di riaprire il vaso di Pandora dei mesi scorsi.

Al momento il 37enne si trova al sesto posto della graduatoria generale conduttori con 168 punti contro i 335 dell’olandese. Il suo team-mate, invece, è quarto con 203.

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