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Motomondiale, il dramma del giovane pilota: ha deciso, si ritira

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Oscar Slaifer

Dramma nel Motomondiale dove uno dei suoi giovani talenti ha deciso di annunciare improvvisamente e irrevocabilmente il proprio ritiro.

Per un pilota di auto e moto la carriera può essere molto lunga ma anche molto breve. Non dipende solo dai risultati e dalla passione che spinge a fare questo mestiere, vedi il caso di Valentino Rossi, ma a volte sono anche gli infortuni a decidere se continuare o meno. Nella storia del motorsport è pieno di giovani di belle speranze costretti a dire addio, anche in età molto giovane, per colpa delle conseguenze di alcune cadute o incidenti. C’è però chi ha deciso di dire basta per sua scelta, perché non più in sintonia con il mondo che ormai frequenta da tempo e non più in pace con se stesso e la sua coscienza. Parliamo di Gabriel Rodrigo, argentino classe ’96, che a fine stagione abbandonerà in maniera definitiva il Motomondiale.

Motomondiale (ANSA)

Un talento che da giovanissimo sembrava destinato a un grande futuro ma che non ha rispettato a pieno le aspettative. E che ora, le circostanze della vita, hanno portato a dire basta con il mondo delle due ruote e quel campionato di Moto2 che sta affrontando. Una carriera iniziata nel 2010 dove debuttò nella classe 80 del campionato mediterraneo velocità, per poi passare alla categoria 125. Nel 2012 lo sbarco nella categoria Moto3 del campionato spagnolo velocità, dove rimase fino al 2014, anno in cui debuttò nella classe Moto3 del Motomondiale, correndo i Gran Premi di Spagna, Catalogna, Repubblica Ceca, San Marino, Aragona e Comunità Valenciana come wildcard e il Gran Premio di Germania in sostituzione dell’infortunato Niklas Ajo sulla Husqvarna del team Ajo Motorsport.

Nel 2015 la prima svolta, quando Rodrigo divenne pilota titolare nel team RBA Racing, ma non ottiene punti. Nel 2016 un piccolo passo in avanti con 31 punti all’attivo e un settimo posto in Malesia come miglior risultato. E’ l’anno successivo in cui si toglie più soddisfazioni, ottenendo due pole position (Repubblica Ceca e Austria), oltre al quarto posto in Gran Bretagna e Austria. Nel 2018 il podio in Catalogna sembra poterlo lanciare a breve tra i migliori, tanto che poi chiuderà la stagione al 7º posto con 116 punti. Non andrà meglio nei due anni successivi, gli ultimi in Moto3 prima del passaggio quest’anno in Moto2.

Rodrigo e la scelta di dire basta con le moto

Diversi gli infortuni in carriera per cadute, per fortuna non troppo gravi. Ma anche l’ultimo a Le Mans che lo ha tenuto fuori dalle ultime corse sembra aver inciso in maniera decisiva sulla decisione di appendere il casco al chiodo a soli 25 anni. L’annuncio di Rodrigo è arrivato a sorpresa sui propri canali social. E il principale motivo è che, a quanto pare, “non vale la pena mettere la vita a rischio quando non sente più la passione degli esordi“.


Figlio del titolare del gruppo editoriale RBA, Gabriel ha tanti progetti per la testa e ha scelto di chiudere il suo capitolo in Moto2. E ai suoi tifosi ha spiegato bene il perché: “Tutto è iniziato in maniera più forte l’anno scorso quando poco dopo aver firmato il mio contratto per salire in Moto2 ho avuto un gravissimo incidente in allenamento in cui ho visto la mia vita in pericolo e che, insieme a tutte le disgrazie che abbiamo recentemente vissuto come colleghi, mi ha fatto ripensare molto alla situazione, se valeva la pena per me continuare a correre tanti rischi ogni volta che salivo in moto”.

Gabriel Rodrigo (ANSA)

Alla fine ho tanti progetti in mente, tante ambizioni, mi piace la mia vita, mi piace la mia famiglia, le persone che ho intorno a me e non sono disposto a continuare a mettere tutto questo in pericolo e a perderlo per continuare a guidare una moto – ha ammesso -. È il motivo più importante che mi ha portato a prendere questa decisione”.

Poi la confessione ancora più intima di Rodrigo sul suo ritiro: “Ne parlo da tempo con il mio psicologo, mi ha aiutato molto a raggiungere questo punto di maturità e poter decidere su questa cosa importante e all’inizio di quest’anno ho detto a Elia (sua moglie), il più importante pilastro che ho, che non volevo continuare a correre ancora per molto, volevo continuare a provare la nuova avventura in Moto2 e volevo dare il mio 100% ma che non sarei andato avanti molto a lungo, che l’ho visto a breve termine e subito dopo ho avuto questo infortunio alla spalla che quest’anno mi ha fatto correre gran parte delle gare in pessima forma”. Insomma una decisione maturata con ponderazione e coraggio. E allora buona vita Rodrigo, te la meriti!

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