Marc Marquez ha concluso in ottava posizione le libere di Aragon, ma i segnali sono molto positivi. Ecco le sue prime parole.
Dopo un’attesa durata oltre tre mesi e mezzo, Marc Marquez è ufficialmente tornato in pista nel venerdì di prove libere del Gran Premio di Aragon. Gli ultimi mesi sono stati una vera e propria agonia per la Honda e per lo spagnolo, che non vince una gara da ormai quasi un anno, da Misano dello scorso ottobre.
Da quel momento in poi, per l’otto volte campione del mondo è iniziata una clamorosa odissea, forse quasi peggiore di quella che ha seguito il terribile incidente di Jerez de la Frontera di oltre due anni fa che gli costò la rottura dell’omero del braccio destro. Dopo il suddetto trionfo in terra romagnola, Marc fu vittima di una caduta nel corso di un allenamento off-road, cosa che lo portò a soffrire nuovamente di diplopia.
Questa problematica gli era già capitata ben dieci anni fa, e per una cosa del genere perse addirittura il titolo della Moto2 nel 2011, riprendendosi poi ciò che perse nella stagione successiva. Marquez, dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere, non è di certo stato fortunato, visto che aveva la concreta possibilità di raggiungere e superare anche i numeri di Valentino Rossi e di Giacomo Agostini.
Nei tanti problemi che ha avuto, c’è da dire che il nativo di Cervera non ne ha mai voluto sapere di arrendersi, nonostante il terribile dolore che negli ultimi anni lo ha costretto a correre sotto infiltrazioni. Il 2022 doveva rappresentare il ritorno in pista a tempo pieno per il pluri-campione, che infatti aveva preso parte già ai test invernali ed al Gran Premio del Qatar.
Le cose sono subito precipitate dall’appuntamento successivo in Indonesia, dove a causa di un high-side avvenuto nel Warm-up disputato sotto il diluvio è stato vittima di una nuova caduta. Lì per lì la cosa non sembrava grave, ma poi è arrivata una nuova diagnosi di diplopia, costringendolo a saltare sia l’appuntamento di Mandalika che quello di Termas de Rio Hondo, in Argentina.
Il ritorno di Austin e le poche gare disputate dopo la tappa texana sono stati un fuoco di paglia, dal momento che al Mugello, a fine maggio, l’otto volte iridato ha indetto una conferenza stampa straordinaria dopo le qualifiche del sabato, annunciando che quella sarebbe stata l’ultima gara prima di un nuovo intervento chirurgico da affrontare negli Stati Uniti.
Marc si è così nuovamente allontanato dalle piste, dichiarando più volte che questa sarebbe stata la sua ultima occasione. Si pensa, infatti, che se le cose non dovessero andare e se il dolore dovesse tornare in maniera troppo peristente, l’iberico potrebbe mollare davvero la MotoGP, ma in base a quello che abbiamo visto nelle libere di Aragon non sembra averne la minima intenzione.
MotoGP, ecco le parole di Marc Marquez ad Aragon
La seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Aragon ha visto prevalere la Ducati Pramac di Jorge Martin, ma i più erano concentrati sul seguire il ritorno in pista di Marc Marquez. Dopo il dodicesimo tempo della mattinata, l’otto volte campione del mondo ha fatto decisamente meglio al pomeriggio, mettendo a referto un 1’47”761 che gli ha garantito l’ottava posizione, a tre decimi e mezzo dal battistrada.
La cosa più importante è il distacco rifilato al compagno di squadra in Repsol Honda HRC, vale a dire Pol Espargaró, il quale è penultimo ad un secondo esatto di gap. Impressionante la differenza che il rientrante Marc è riuscita a fare, e c’è da dire che per un attimo si è davvero rischiato di vederlo in testa alla classifica. Marquez aveva infatti fatto segnare le migliori prestazioni nei primi parziali, ma poi ha avuto un controllo impressionante all’uscita dell’ultimo curvone a sinistra che immette sul traguardo, dovendo rallentare per evitare di scivolare. Dunque, Marc è davvero scatenato, ma da parte sua c’era da aspettarselo dopo una pausa così lunga.
Al termine della giornata, il nativo di Cervera ha raccontato le proprie sensazioni alla stampa: “Oggi sono stato la prima Honda, ma, a livello di ritmo, lontano da dove vogliamo essere, dove intendiamo essere. Non è l’obiettivo principale, è una motivazione. È una moto che conosco. Arrivi dopo tre mesi e guidi d’istinto. Il modo in cui guido questa moto d’istinto è innaturale per il mio stile di guida. L’ho detto in pre-stagione e lo dico ora. Poi ti adatti, ma all’altra Honda succede anche agli altri piloti. Nessun pilota va in sicurezza, ma sai dove devi frenare, accelerare e girare. Lo fai lottando più o meno. Posso recuperare un giro, ma per avere il passo di gara serve una moto che si capisce un po’ meglio“.
“A Misano mi sono sorpreso e qui mi sono stupito di nuovo perché nel pomeriggio mi sentivo meglio. So quello che ho passato e sto passando, so come sono e dove ho intenzione di andare. Poi lo farà il fisico dimmi se posso o non puoi. Ho accettato quello che ho nel mio braccio molto tempo fa ed è lì che dobbiamo continuare a migliorare e vedere dove si stabilizza questo braccio, dove è al cento per cento. In inverno lo sapremo, ma per ora sto ancora lavorando a modo mio, sono in uno dei miei circuiti preferiti, ne verranno altri, come il Giappone o la Thailandia dove soffriremo molto di più“, ha chiosato MM93.