Ad Aragon l’Aprilia ed Espargarò riescono a tornare sul podio. E lo spagnolo confessa perché ci crede così tanto al sogno iridato.
Era dal Mugello che Aleix Espargarò non saliva sul gradino più basso del podio. E ad Aragon è tornato finalmente in top-3 nel momento forse più importante del campionato, nella giornata in cui Fabio Quartararo ha fatto segnare no zero pesantissimo in classifica e ha permesso a Pecco Bagnaia di tornargli a -10. C’è però chi dimentica che a 17 lunghezze dal leader del campionato e campione in carica c’è proprio lo spagnolo dell’Aprilia che, zitto zitto, continua a credere al sogno iridato, nascosto all’ombra del ben più competitivo Bagnaia. Pronto però a sfruttare magari anche i possibili errori dell’italiano.
Lo aveva detto alla vigilia del GP di Aragon che con questa iniziava una serie di gare importanti per lui e per l’Aprilia. Infatti si tornava finalmente su piste dove la moto italiana poteva dire la sua e chiudere con un risultato importante sarebbe stato chiave in prospettiva iridata. Quello che più convinceva Aleix era il fatto che in Austria e a Misano, dove aveva faticato tanto la scorsa stagione e dove c’erano i timori più grandi, sono stati ottenuti comunque due sesti posti che, visti anche i risultati degli altri, gli hanno permesso di perdere davvero pochissimo terreno in classifica.
La caduta nelle libere aveva fatto temere il peggio per Espargarò, che già aveva sofferto il problema al piede rimediato qualche GP fa. Le Ducati anche ad Aragon si sono dimostrate super-competitive ma a opporgli resistenza, ancora una volta, è stato un fantastico spagnolo su un’Aprilia sempre più convincente. L’incognita vera era la gara, visto che per tutti il problema era l’usura delle gomme su un tracciato molto abrasivo, visto il caldo e il fondo comunque “vecchio”.
Alla fine è uscito fuori un gran premio consistente, dove dopo la segnalazione della caduta di Quartararo tutti i protagonisti della generale hanno cercato di portare a casa la pelle con punti importanti. Espargarò ha subito capito che non c’era possibilità contro il duo Ducati composto da Bagnaia e Bastianini, ma intelligentemente ha anche sfruttato il lavoro di Binder per poi andarlo a colpire nel finale, strappandogli quel podio che per lui è davvero un risultato importantissimo.
Un terzo posto dunque che sa quasi di vittoria in questo momento: “Bisogna sempre crederci e io sono uno che da sempre è positivo – ha detto al termine della corsa ai microfoni di Sky Sport -. Abbiamo fatto un grande sforzo di squadra durante questo fine settimana e sono felice di aver raggiunto questo risultato“. Poi ha confessato: “Non è stato semplice, anche perché venerdì ho distrutto la moto. Di solito vado a dormire molto presto, ma stavolta sono stato sveglio con i meccanici fino a tardi, mi sentivo terribilmente in colpa. Ieri poi non avevo totalmente feeling con la mia moto e diverse cadute non mi hanno permesso di fare un passo in avanti in termini di prestazioni”.
Per questo il terzo posto in gara è ancor più importante: “Abbiamo limitato i danni e il podio è un risultato molto positivo – ha detto Espargarò -. Un risultato che ci porta a 17 punti dal leader del campionato e questo mi rende felice“. Ecco, il campionato. Che fino a qualche fa era chimera per qualcuno, ma va dato atto allo spagnolo che quando è stato tirato in ballo non si è mai tirato indietro. E anche stavolta si mette in corsa, nonostante nessuno o quasi lo calcoli veramente: “Già qualche GP fa dicevo che per il titolo pensavo di avere il 33% di possibilità, così come Quartararo e Bagnaia. E dopo oggi ne sono ancora più convinto, devo esserlo per forza. Il nostro ritmo è simile a Quartararo, mentre Bagnaia ne ha di più, poi nell’ultimo periodo sta guidando bene”.
E avvisa tutti: “Ducati, ad inizio stagione, ha faticato nelle tappe europee. Questo vuol dire che può accadere di tutto, già a partire da Motegi. Ci sono tante incognite, visto che gli ultimi anni abbiamo corso sempre con la pioggia e ci sono pochi riferimenti. Però posso dire che si adatta alla nostra moto e che mi piace”.
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