Il secondo posto ad Aragon non brucia a Bagnaia, che fa i complimenti al rivale e spiega il motivo per cui si è dovuto accontentare.
Chi avrebbe scommesso sul fatto che Pecco Bagnaia a settembre inoltrato sarebbe stato a sole dieci lunghezze da Fabio Quartararo in classifica dopo essere stato distante anche oltre 90 punti? Credo in pochissimi temerari, perché l’impresa era davvero da mission impossible. E invece il pilota Ducati, con grande calma ha rosicchiato punti dopo punti, approfittando poi del primo grande ko del rivale ad Aragon per portarsi ormai a tiro. Ora vede lì, a pochi metri, quel sogno chiamato Mondiale che la Rossa di Borgo Panigale vuole da quel lontano 2007, quando Casey Stoner ottenne il primo e unico trionfo per la casa italiana.
Intanto per ora la Ducati ha centrato la vittoria nel campionato costruttori, un bis dopo quello del 2021. Ora però tutto passa perle mani di Bagnaia. E’ vero, a lungo ha sognato la cinquina storica con la sua GP22, ma alla fine Pecco può ritenersi comunque soddisfatto di quanto ottenuto sul circuito spagnolo. Ha condotto la gara fino alla fine in pratica, con il solo Enea Bastianini a tenergli testa. Stavolta però si è dovuto arrendere perché il prossimo compagno di box ha gestito meglio l’anteriore, mentre negli ultimi giri la Rossa ha dato qualche segnale di cedimento a Bagnaia, che saggiamente ha deciso di non esagerare e portare a casa comunque un secondo posto importantissimo.
81 punti recuperati in 5 gare sono un’enormità. Grande merito è del reset fatto da Ducati e dal pilota italiano dopo il durissimo ko del Sachsenring. C’era da riprendere le fila di un discorso e tornare a sentire sensazioni positive, ma soprattutto ricreare un ambiente di lavoro importante per tornare almeno a vincere. Lo hanno fatto in fretta e i risultati si sono visti. Bagnaia sognava una rimonta così, e ora si è concretizzata.
Certo, ad Aragon poteva arrivare un altro successo, ma per come si è sviluppata la corsa, soprattutto nel finale, è stato comunque un bene chiudere anche al secondo posto: “Oggi ho provato a fare il massimo ma non è basta per vincere – ha ammesso Bagnaia a fine gara ai microfoni di Sky Sport -. L’ultimo giro non me la sono sentita di prendere ulteriori rischi. Enea è stato fortissimo, onore a lui e alla sua gara“.
L’allungo a metà gara sembrava potesse essere decisivo, ma nella parte conclusiva la miglior gestione delle gomme è stata determinante nel successo di Bastianini. E Bagnaia ha provato a spiegare meglio cosa è successo: “Lui era più forte nel terzo settore, usciva forte alla 15 e io ero forte all’ultima. Nell’ultimo giro ho provato comunque a stargli attaccato per sfruttare un errore ma era difficile stargli davanti come Enea contro di me a Misano. E’ stata comunque una grande gara, abbiamo fatto la differenza su tutti oggi”.
C’è poi da dire che rispetto a Misano la lotta è stata anche più “accorta”, colpa dell’uscita di scena prematura di Quartararo che ha costretto tutti i rivali del francese a guidare più con la testa che col cuore. Certo è che Pecco non si aspettava quell’attacco alla curva 7 ma più avanti. Ma comunque avrebbe potuto fare ben poco dopo per riprovarci: “Non sapevo come sarebbe andato, in queste due gare ha studiato molto come trovare un varco e lo ha sfruttato al 100%. Mi ha superato a inizio gara ma è andato lungo. Alla 7 lo sentivo vicino, pensavo potesse passare alla 8 ma quando lo ha fatto sono stato calmo e ho provato a vedere se potevo incrociare le traiettorie ma non è stato possibile”.
A Misano era stato lui ad avere la meglio per pochi millesimi, stavolta i ruoli sono invertiti ma sul volto di Bagnaia il sorriso rimane: “Brucia? Ci abbiamo provato e va bene comunque così”.
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