Dopo aver dominato per anni, la Mercedes cederà lo scettro alla Red Bull. Il motivo lo spiega l’ingegnere di pista Shovlin.
Fra qualche gara, probabilmente prima di Abu Dhabi, la Red Bull conquisterà lo scettro costruttori. Per la prima volta dal 2014 qualcuno di diverso dalla Mercedes alzerà le braccia al cielo, o meglio la coppa, simbolo di un lavoro migliore sotto il profilo tecnico.
L’intuizione avuta in avvicinamento di era ibrida, non si è replicata con l’introduzione delle vetture ad effetto suolo. Sulla carta il grande passo avanti lo avrebbe dovuto fare la Ferrari. Ed invece, sì Maranello ha evidentemente indovinato la macchina, ma non al livello sperato.
Gli energetici, al contrario, hanno fatto tutto corretto, dimostrandosi reattivi quando nelle fasi iniziali del campionato, l’affidabilità della monoposto aveva lasciato a desiderare. A differenza della Rossa che via via si è persa tra errori del box, dei piloti e di qualche falla nella tenuta dell’auto, gli austriaci, hanno letteralmente messo il turbo.
Quella di Monza è stata la quinta vittoria consecutiva targata Max Verstappen da avvio Mondiale. Mentre nel complessivo il marchio ne ha fatte sue dodici. Numeri senza appello che lo decretano il team più forte del lotto.
Mercedes riconosce la superiorità della Red Bull
Per quanto riguarda la Stella, che il suo sarebbe stato un percorso in salita lo si era compreso sin dai test invernali del Bahrain, quando si presentò in pista con delle pance laterali ridotte all’osso. Un tentativo estremo. da o la va, o la spacca, che alla fine alla spaccato.
E adesso, seppur con fatica e amarezza, dal garage di Stoccarda ammettono non tanto di aver sbagliato, quanto la superiorità dei grandi rivali del 2021. Secondo il capo degli ingegneri Andrew Shovlin, la RB18 sarebbe la vettura meglio concepita.
Dunque per il 2023 si verificherà un’azione di copia in colla degli elementi più convincenti? Pare di no.
“Le regole cambieranno l’anno venturo. Lo stesso succederà con lo sviluppo delle macchine. Come squadra non abbiamo ancora deciso la strada da prendere. Stiamo esplorando diversi progetti“, ha confessato.
Tra i ritocchi alla normativa spicca quello relativo all’altezza da terra, che dovrà crescere di 15 millimetri. Da sollevare pure il diffusore che dovrà essere maggiormente rigido in modo da ridurre i saltellamenti.
A questo proposito si è espresso il direttore tecnico dell’equipe con base a Milton Keynes Pierre Wache. A suo avviso fossilizzarsi non ha senso. Ugualmente però le modifiche portano a punti interrogativi e non è detto che siano sinonimo di beneficio.
“Bisogna comunque avere la mente aperta. E fare tutti gli approfondimenti del caso in ottica futura“, ha evidenziato.
Ciò che conta è trovare una direzione e seguire quella senza deviazioni. Lo sanno bene in Aston Martin. Visto che per stessa ammissione del responsabile della performance Tom McCullogh a Silverstone avevano tenuto aperte più porte.
“Avevamo disegnato il telaio con due configurazioni differenti di radiatori. Poi, al principio della stagione abbiamo scelto la migliore, che è sulla falsariga di quella attualmente montata dalla scuderia dell’iridato in carica“, ha svelato.