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Formula 1

Ferrari, statistica disarmante: record negativo nella storia della Rossa

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Giovanni Messi

La Ferrari continua a deludere le aspettative dei tifosi, e questo 2022 segna un primato negativo. Non era mai successo in passato.

Anche il 2022 è stato un buco nell’acqua per la Ferrari. Nonostante le tante promesse del team principal Mattia Binotto e del presidente John Elkann, non c’è stato nulla da fare contro la Red Bull e Max Verstappen, che volano verso i due titoli mondiali, con la Scuderia modenese costretta a recitare la parte della comprimaria.

Ferrari F1-75 (ANSA)

L’inizio di stagione aveva fatto davvero sognare, visti i due successi di Charles Leclerc ottenuti nelle prime tre gare. Dopo aver “giocato” nei primi tre appuntamenti, la Red Bull ha messo le ali, piazzando una devastante doppietta ad Imola che ha riaperto tutti i giochi, passando in testa alle classifiche iridate sin da Barcellona.

Da quel momento in poi, il team di Milton Keynes non ha fatto altro che allungare di gara in gara, approfittando dei clamorosi errori strategici e dei problemi di affidabilità della Ferrari. A ciò si aggiungono anche i sanguinosi errori di guida di Leclerc, che ha perso ben 39 punti tra Imola e Paul Ricard, mentre Verstappen è stato praticamente sempre perfetto in ogni circostanza.

Quando l’avversario è così forte, non ci si possono permettere errori, ma è evidente che la Rossa non sia di certo pronta per fare tutto alla grande e sperare di potersela giocare. La gestione di Binotto va ormai avanti da inizio 2019, e ciò significa che questo sarà il quarto anno in cui non si vincerà nulla.

Sin qui, in questi tre anni e mezzo, sono arrivate la miseria di sette vittorie, davvero un numero irrisorio, influenzato dal digiuno del 2020 e del 2021. Tra le cose positive c’è stato il grande recupero prestazionale avvenuto grazie al cambio dei regolamenti, ma ora che Red Bull e Mercedes hanno trovato la quadra, la Rossa sta nuovamente scivolando nel ruolo di terza forza.

Un film già visto e rivisto, con i tifosi illusi da un ottimo inizio, ma il sogno mondiale è durato in realtà due-tre mesi. Già dopo la rottura della power unit di Baku si era capito che ci sarebbe stato ben poco da fare, e di lì a poco anche le ultime speranze sono andate perdute.

Ferrari, altro dato statistico inquietante per la Rossa

La Ferrari ha fatto il pieno di record negativi in questi ultimi anni, ed arrivati quasi al termine del 2022 ne emerge un altro che non farà di certo piacere. Sin qui, questo è stato il peggior inizio di un decennio sportivo, con la miseria di quattro vittorie conquistate da inizio 2020 in poi, tutte arrivate in questa stagione.

Tra il 1950 ed il 1952 arrivarono infatti ben dieci vittorie, sei delle quali ottenute da Alberto Ascari, che proprio nel 1952 portò il primo titolo iridato piloti a Maranello. Tra il 1960 ed il 1962 ci furono cinque affermazioni, ma bisogna sempre ricordarsi che le gare previste per ogni campionato erano praticamente un quarto di quelle odierne. Due vittorie andarono a Phil Hill, ed altrettante a Paul Richard Ginther.

Tra il 1970 ed il 1972 si registrarono sette vittorie per la Ferrari, quattro delle quali portate a casa dal belga Jacky Ickx. Tra il 1980 ed il 1982, il Cavallino festeggiò cinque successi di tappa, due con Gilles Villeneuve, due con Didier Pironi ed una con Patrick Tambay. Tra il 1990 ed il 1992, il bilancio fu salvato dall’anno che salvò dall’anno che aprì il decennio, con Alain Prost che si impose in cinque occasioni, lasciando una vittoria anche a Nigel Mansell.

Quasi inutile parlare dell’inizio del nuovo Millennio, con Michael Schumacher che fece incetta di trofei, lasciando cinque successi a Rubens Barrichello. Tra il 2010 ed il 2012 arrivarono nove vittorie, tutte conquistate da Fernando Alonso. Per ora, invece, possiamo parlare di tre trionfi per Charles Leclerc in questo 2022, al quale si aggiunge quello di Carlos Sainz conquistato a Silverstone. Vedremo se il Cavallino riuscirà a salvare il bilancio di un’altra stagione fallimentare con qualche successo di tappa.

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Giovanni Messi
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