Hamilton, spunta la confessione su Brasile 2008: ecco cosa è successo

Nel podcast ufficiale della F1, Timo Glock è tornato sul quel GP di Interlagos che decise il titolo 2008 a favore di Lewis Hamilton.

Non sta vivendo una delle sue migliori stagioni in F1 Lewis Hamilton. Dopo il titolo sfumato all’ultimo giro del campionato 2021, l’inglese sette volte campione del mondo ha provato a resettare e partite in questo 2022 con la stessa grinta e voglia di tornare a dominare. Purtroppo però già nei test di Barcellona ha capito che con la Mercedes W13 non sarebbe stato per nulla semplice, anzi. La vettura, definita rivoluzionaria dai tecnici della casa anglo-tedesca, si è rivelata fin da subito al di sotto di Red Bull e Ferrari, tanto da finire in mezzo al gruppo a sgomitare per un posto al solo.

Lewis Hamilton (ANSA)
Lewis Hamilton (ANSA)

Ben presto però, dopo bocconi amari, la Mercedes ha cominciato a ottenere risultati e in questo finale di stagione punta fortemente ad arrivare al successo o quantomeno a rubare la seconda posizione nel Mondiale costruttori alla Rossa. Ben poca cosa però rispetto alle scorse stagioni, quando Hamilton dominava in lungo e in largo.

Sembra finito il dominio dell’inglese e della casa anglo-tedesca. E c’è già chi parla di un Verstappen che ha ormai detronizzato il sette volte campione del mondo, che oltretutto è alle prese con una concorrenza interna di George Russell difficile da arginare. Proprio adesso però c’è chi, in attesa di tempi migliori, è voluto tornare sugli inizi della carriera di Hamilton, che dopo un esordio col botto nel 2007, che lo portò a sfiorare da rookie il titolo iridato, andò a segno già al suo secondo anno di F1.

Glock e quel titolo di Hamilton in Brasile

Il Brasile per due annata di fila è stato l’appuntamento in cui si è deciso il Mondiale all’ultimo giro. Nel 2007 ad avere la meglio nella contesta tra Hamilton e Alonso fu Kimi Raikkonen con la Ferrari, ma l’anno successivo fu Felipe Massa a contendere fino alla fine il titolo al britannico. Un ultimo giro al cardiopalma che sembrò dare il via alla festa del brasiliano, ma a salire agli onori della cronaca fu Timo Glock, pilota della Toyota, che risultò decisivo proprio nelle curve finali del GP.

Il pilota di Lindenfels fu superato da Hamilton proprio negli ultimi metri di quella folle corsa a Interlagos, un sorpasso che valse all’inglese la quinta posizione che gli consegnò il suo primo Mondiale. Tutta colpa dell’acqua che arrivò sul circuito negli ultimi due giri, con il tedesco della Toyota che restò in pista con le gomme da asciutto, subendo la rimonta da dietro di diversi piloti. Nella tornata finale Hamilton gli guadagnò 18 secondi, per una conclusione di campionato davvero incredibile.

La versione di Timo

Per anni Glock è stato al centro di speculazioni e teorie del complotto in merito a quanto accaduto in Brasile ma al podcast ufficiale della F1, Beyond The Grid, è voluto tornare a parlare di quanto successo in quel GP: “Ho cercato di fare il meglio che potevo. Gli ultimi 3-4 giri me li ricordo molto bene perché per me era chiara la direzione in cui si stava andando. Non potevo sapere che avrei deciso il titolo, ma noi eravamo tra il settimo e il nono posto e poi sono arrivate queste nuvole sul circuito. A tre giri dalla fine ricordo di aver detto alla squadra che se fosse arrivata la pioggia, si sarebbe scatenato il caos in pista. Loro mi dissero che non avevamo niente da perdere e che saremmo rimasti fuori“.

Ed è proprio questa mossa ad essere stata fatale per Glock e decisiva per Hamilton: “Al penultimo giro stava già iniziando a piovere sull’ultima curva e io ho detto via radio al box che dovevo rientrare, ma loro mi dissero che non potevo farlo perché la pit-lane era già piena di gente per la cerimonia del podio e la gente era fuori di testa perché Massa in quel momento era campione del mondo. Quindi mi dissero di stare fuori. In quelle fasi ero quarto e ho cercato solo di arrivare fino in fondo con le gomme slick in mezzo a tutta quell’acqua. Non avevo grip e le immagini on-board lo testimoniano”.

Sta di fatto che da dietro è arrivato Lewis, che lo superò proprio nelle ultime curve e con quel risultato vinse il titolo piloti. Ma Glock ha sottolineato: “Il mio ingegnere di pista mi disse solo che Hamilton aveva vinto il titolo, ma non che era stato decisivo il sorpasso su di me. Mi congratulai poi sotto al podio con Hamilton ma poi sono arrivati tutti i giornalisti a chiedermi perché avevo aiutato Lewis, perché avevo deciso io il titolo. Mi chiesi allora ‘ma che cavolo sta succedendo?’. Fu il mio fisioterapista poi a portarmi via e a raccontarmi tutto. Con Massa non ho più parlato per 10 anni, perché pensavo mi avrebbe ucciso”.

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