Le difficoltà della Ferrari vengono confermate anche dalle statistiche. Guardate il confronto tra le vittorie di Max Verstappen e la Rossa.
La Ferrari si avvicina all’appuntamento di Singapore nella consapevolezza che il mondiale sia bello che andato. Il Cavallino accusa un distacco ormai enorme da Max Verstappen, il quale avrà la grande occasione di chiudere i conti già nella notte di Marina Bay. Tuttavia, per il figlio di Jos non sarà facile diventare bi-campione del mondo già tra meno di due settimane, ed è più realistico che ce la faccia pochi giorni dopo a Suzuka.
Si tratterebbe della festa perfetta per la Red Bull, visto che il Gran Premio del Giappone viene disputato a casa della Honda, fornitrice delle power unit al team di Milton Keynes. Come nel 2018, anche quest’anno l’appuntamento nipponico verrà direttamente sponsorizzato dalla casa di Sakura, che ha ormai in possesso la miglior unità propulsiva dell’intera griglia.
Un risultato straordinario per la Honda, che dopo le umiliazioni subite dalla McLaren di Fernando Alonso è letteralmente rinata grazie alla fiducia di Christian Horner ed Helmut Marko. Verstappen è l’uomo che l’ha riportata al mondiale, 30 anni dopo l’ultima volta con Ayrton Senna, nel 1991, ed ora c’è il serio rischio che Red Bull ed Honda aprano un ciclo vincente devastante per la concorrenza.
La Ferrari è la prima a farne le spese, ma non c’è troppo da sorprendersi. Il Cavallino aveva iniziato la stagione alla grande, illudendo i tifosi ed anche se stessa ed propri piloti, ma si è trattato del consueto fuoco di paglia che si ripete ormai da quasi tre lustri. Durante l’anno, la completa incapacità nello sviluppare la monoposto, gli errori di strategia ed i problemi di affidabilità hanno deciso il mondiale già a luglio, con l’uscita di pista di Charles Leclerc in Francia che ha chiuso del tutto i conti.
Dunque, Verstappen veleggia serenamente verso il secondo titolo iridato, e c’è da dire che per il livello di guida che ci ha fatto vedere lo merita davvero tutto. Super Max è nettamente superiore a tutti gli altri, supportato da una RB18 che è cresciuta durante l’anno sino a renderlo invincibile. L’astronave di Adrian Newey è la base per una serie di successi che potrebbero contraddistinguere l’era delle F1 ad effetto suolo.
Ferrari, ecco il terribile confronto con Max Verstappen
Max Verstappen ha esordito in F1 dal 2015, quando era ancora minorenne e guidava per la Toro Rosso. Sin dal suo passaggio in Red Bull dell’anno seguente, il figlio di Jos ha iniziato a vincere praticamente da subito, ed in sette anni e mezzo ha portato già a casa la bellezza di 31 vittorie, 21 delle quali nell’ultimo biennio. La Ferrari, invece, non va in doppia cifra di successi in una stagione dal 2004, ma non è questo il dato su cui vogliamo farvi riflettere oggi.
Negli ultimi dieci anni, il Cavallino ha portato a casa la miseria di 26 successi, ben cinque in meno rispetto al grande rivale odierno. Nel 2014, 2016, 2020 e 2021 sono arrivate stagioni che non hanno mai visto piloti della Scuderia modenese sul gradino più alto del podio, dopo una striscia che era perdurata dal 1994 al 2013, che aveva visto almeno un’affermazione per ogni anno.
C’è poco da dire se non accettare che la Ferrari sia probabilmente al capolinea, bastonata di domenica in domenica da avversari semplicemente più bravi. Quando si investe si ottengono risultati, ma quando va bene così senza cercare di migliorare di continuo si fanno brutte figure. Questa è la sintesi perfetta della gestione di Maranello dei tempi moderni, dove Red Bull e Mercedes non hanno avuto rivali.
A farne le spese ci sono i tifosi ed i piloti, ovvero Charles Leclerc e Carlos Sainz, che difficilmente prolungheranno i loro contratti oltre il 2024 se le cose non miglioreranno. Mattia Binotto ha già confermato in blocco la sua squadra per la prossima stagione, per cui già scritto che gli errori continueranno a ripetersi.