La MotoGP tornerà a Motegi il prossimo fine settimana, ma ci sono forti dubbi a causa di un clima incerto. Ecco cosa succederà.
La stagione della MotoGP targata 2022 entra nel vivo dopo il Gran Premio di Aragon. La vittoria di Enea Bastianini, la quarta di questo campionato, ed il secondo posto di Pecco Bagnaia hanno regalato alla Ducati il terzo titolo mondiale costruttori consecutivo, grazie ad una Desmosedici nettamente superiore alla concorrenza ed anche al grande numero di team che hanno scelto di puntare sulla creatura della casa di Borgo Panigale.
Di questo, non è assolutamente corretto incolpare il costruttore italiano, che grazie alle strepitose capacità progettuali dell’ingegner Gigi Dall’Igna è diventato un vero e proprio colosso della top class, sfornando moto eccezionali che vincono a ripetizione. In questa stagione, sono addirittura dieci le vittorie della Ducati, sei con Bagnaia e quattro con Bastianini.
Ad Aragon è accaduto l’impensabile, con il ritiro di Fabio Quartararo dopo sole due curve. Il campione del mondo della MotoGP è caduto dopo un contatto con Marc Marquez, rimediando anche diverse ustioni a causa della scivolata. Per fortuna, la cosa si è risolta senza troppi problemi, ma c’è da dire che sarebbe potuta finire molto peggio.
In chiave mondiale, il secondo ritiro stagionale di “El Diablo” dopo quello di Assen ha fatto crollare il suo vantaggio, che ormai è ridotto a soli 10 punti su Bagnaia. Non va sottovalutato neanche per sbaglio Aleix Espargaró, che con la sua Aprilia ha ottenuto un altro terzo posto portandosi a -17 dal leader del campionato.
Dopo il Sachsenring, questa stagione sembrava bella che decisa, con Quartararo in fuga verso il secondo titolo mondiale, ma la scarsa competitività della Yamaha e qualche colpo di sfortuna hanno impedito a Fabio di chiudere definitivamente i conti, permettendo un riavvicinamento dei rivali più prossimi.
La vittoria di Bastianini ed il contemporaneo ko dell’iridato hanno permesso ad Enea di riportarsi a -48 da Quartararo, un distacco comunque importante, anche se tutto può accadere. C’è rammarico ripensando ai tanti punti persi a cavallo tra la fine della primavera e l’estate, con quel successo di Le Mans che sembrava essere diventato una maledizione.
Già a Misano, il “Bestia” aveva dato prova di essere tornato in gran forma, ritrovandosi sconfitto da Bagnaia per appena 34 millesimi. Ad Aragon è invece accaduto il contrario, con Bastianini che ha seguito il rivale per tutta la gara, infilandolo con una manovra strepitosa all’ultimo giro. Tra i due il distacco nel mondiale è di 38 punti, tanti ma non troppi per poter sognare ancora. Ed ora a Motegi potrebbe riproporsi il duello, anche se le insidie non mancano di certo.
MotoGP, allarme a Motegi per l’arrivo del tifone
Sia la MotoGP che la F1 sono solite disputare le proprie tappe in Giappone tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, ed ogni anno siamo davanti a scenari complicati dal punto di vista metereologico. Nel 2019, la massima serie automobilistica dovette annullare le qualifiche del sabato per disputarle alla domenica mattina a causa di un tifone, e quest’anno potrebbe accadere una cosa simile anche per le due ruote.
Infatti, secondo le ultime previsioni, sul paese del Sol Levante sta per abbattersi il tifone Nanmadol. Attualmente, nella zona sud-est del Giappone c’è una situazione di massima allerta, con il Governo che ha già deciso per l’evacuazione di ben 4 milioni di abitanti, gettando nel panico una gran parte della popolazione.
In queste ore, la DORNA e l’IRTA dovrebbero effettuare una comunicazione ufficiale alle squadre della MotoGP in merito alla partenza per il paese asiatico, perché va ricordato che tutti i team inviano i loro materiali in anticipo rispetto all’inizio delle attività in pista per permettere il montaggio dei box e delle varie hospitality.
Il rischio che possa accadere qualcosa di imprevisto è davvero elevato, ma ricordiamo quanto accadde nel 2009 in Qatar. La gara della top class prevista sul tracciato di Losail venne spostata dalla domenica al lunedì a causa di un violento acquazzone che colpì il tracciato situato nel deserto nei pressi di Doha, un evento davvero unico che non si è mai più ripetuto.
Tuttavia, quest’anno appare più complicato che gli organizzatori possano prendere una decisione del genere. Infatti, una settimana dopo Motegi si tornerà subito in pista in Thailandia, mentre all’epoca non erano previsti altri Gran Premi nella settimana successiva a quello del Qatar. Come detto, c’è una situazione di estrema allerta, anche perché i fenomeni atmosferici giapponesi sono solitamente estremi, e pensare di poter correre in moto è ancor più probitivo rispetto alle auto quando non ci sono le condizioni adatte. Novità importanti sono attese nelle prossime ore.