La Ferrari può essere il sogno di tanti giovani ingegneri, ma non tutto è come sembra. Guardate cosa è successo in questi giorni.
Chi non ha mai desiderato di poter lavorare per la Ferrari? Gli appassionati di motori, di certo, non si farebbero scappare un’occasione del genere, ma nella storia che vi racconteremo oggi scoprirete qualcosa di davvero molto particolare. L’azienda modenese, con sede a Maranello, è la Storia con la S maiuscola per quello che riguarda il mondo delle quattro ruote, anche se quella di oggi ha poco a che fare con il passato.
Il Grande Enzo fondò un orgoglio italiano, un patrimonio mondiale di cui tutti dovremmo andare fieri, ma che oggi assomiglia, più che altro, ad un grosso business con pochi interessi verso la storia passata. Infatti, la F1 è sempre stata il centro del marchio emiliano, con tantissimi vittorie ottenute ai bei tempi andati, che oggi, invece, non sembra più interessare ai grandi capi.
La Ferrari, dopo l’epopea di Luca Cordero di Montezemolo, è finita nelle mani di John Elkann, un leader che non ha alcuna passione per le corse e le automobili, ma che si sta concentrando soltanto sui dividendi, sulle quote e sulle azioni in borsa. Purtroppo, ogni anno, i tifosi sono costretti ad assistere a scene deplorevoli, con figuracce che si ammassano di gara in gara, e con i grandi capi che restano in silenzio.
Evidentemente, a loro, va bene così, mentre i piloti ed i fan restano delusi e si sentono umiliati. Quanto accaduto in questo 2022, dopo un biennio terrificante sul fronte dei risultati, entrerà in una della pagine più nere della storia della Scuderia modenese, umiliata dalla Red Bull ed anche dalla Mercedes, che in pochi mesi è riuscita a recuperare un gap enorme rispetto alla Rossa.
Le strategie sbagliate a ripetizione fanno davvero, in troppi casi, pensar male, così come la volontà di non cambiare nulla a livello di Gestione Sportiva. Da troppi anni, lì dentro, c’è gente che non ha la minima competenza, ma l’importante è esaltare il Purosangue, il primo Suv nella storia di Maranello, che dal canto nostro va in netta contrapposizione con la storia del Cavallino, che si era sempre distinta dalla concorrenza, perseguendo obiettivi ben diversi e restando fedele ai suoi canoni.
La Rossa degli Elkann si sta piegando al mercato, e prima o poi, ne siamo sicuri, arriveranno anche le supercar elettriche, la coltellata finale ai sogni del grande Enzo, che sicuramente non sarebbe felice della fine fatta dalla sua amata azienda. Oggi vi raccontiamo una storia che ha del paradossale, ma che sottolinea, se ce ne fosse ancora bisogno, la bassezza in cui è caduto il mito italiano.
Ferrari, giovane rifiuta il lavoro per lo stipendio irrisorio
Oggi vi parliamo di Andrea Gianello, 28enne di Cologna Veneto, paese situato in provincia di Verona. Diplomato come operatore meccanico, il ragazzo aveva ricevuto una proposta di lavoro come tornitore in Ferrari, ma quanto è accaduto è davvero incredibile. Il giovane ha infatti declinato l’offerta, per via di uno stipendio troppo basso. Il tutto è stato riportato da “L’Arena.it“.
Sin da quando aveva 21 anni, Gianello aveva trovato impiego, grazie alle sue competenze, presso l’azienda Bertolaso, e c’è da dire che il Cavallino non ha fatto una gran bella figura. L’offerta di lavoro era di 1700 euro lordi al mese per tre turni diurni lavorativi, ovvero uno di giorno, uno al pomeriggio ed uno notturno.
Il ragazzo ha raccontato che, con i prezzi degli affitti che in quella zona non scendono mai sotto i 600 euro mensili, la volontà di ritornare al suo paese nei fine settimana e tutto il resto, il gioco non valesse la candela. C’è da dire che, parlando di Ferrari, si pensa spesso a stipendi di alto livello, ma non è tutto oro quel che luccica.
Il giovane ha affermato: “Sono sempre stato un ragazzo a cui piace sognare, ma che sa tenere i piedi ben saldi a terra .Non ho paura di rischiare, ma prima di fare certi passi bisogna pensare in maniera matura, tenendo conto sia degli aspetti positivi che di negativi di un progetto“.
Il ragazzo ha poi concluso con una vera e propria mazzata alla Rossa ed all’Italia, facendo capire quanto sia caduto in basso questo paese e quest’azienda: “Purtroppo, a quanto pare, a noi giovani l’Italia offre poco. A questo punto, è davvero più conveniente andare a lavorare all’estero. Il mio sogno di arrivare un giorno a lavorare in F1 non è comunque svanito del tutto. Chissà, forse un giorno potrei trovare posto alla Red Bull“.