Il format dei GP di F1 torna ad essere di attualità. In particolare Bottas ha avanzato una proposta direttamente al CEO Domenicali.
Se dal punto di vista tecnico il porpoising è stato l’aspetto più chiacchierato del 2022 del Circus, il calendario ingolfato lo è stato sotto il profilo umano e logistico. Disputare più di 22 gran premi a stagione significa obbligare il personale al seguito della carovana ad assentarsi per lungo tempo da casa, con evidenti e plausibili conseguenze.
In più di un’occasione gli stessi piloti si sono esposti davanti alle telecamere prendendo le parti dello staff sotto stress fisico ed emotivo. E addirittura un meccanico volle qualche mese fa condividere con la stampa lo stato critico in cui versano molti colleghi, proprio per i ritmi di lavoro insostenibili.
Un preoccupante trend che potrebbe peggiorare se i vertici della massima serie continueranno ad aumentare il numero di appuntamenti in programma. Di recente il patron Stefano Domenicali ha detto che non si andrà oltre i 24, ma i dubbi sulla veridicità delle sue parole restano.
Quest’anno, per tentare di andare incontro a certe esigenze, si era optato per l’eliminazione del giovedì da dedicare ai media, spostando il tutto al venerdì mattina. Ma anche qui, fallendo l’obiettivo. I carichi si mantenevano alti, se non di più. Motivo per cui si è deciso di tornare indietro.
Bottas ha un’idea per il futuro
Non bastasse la F1 sta sperimentando la Sprint Race, una mini-gara da 100 km da disputarsi al sabato pomeriggio e valida per l’ordine di partenza dell’evento focale.
Per il momento sono tre i circuiti toccati da questa prova, ma presto potrebbero diventare di più, sulla scia di quanto decretato dalla MotoGP, da subito più drastica.
Sull’argomento, sempre caldo, si è espresso Valtteri Bottas, convinto che per ravvivare i fine settimana non basti aggiungere un GP, lungo o corto che sia. Che, tra parentesi, rappresenta un costo ulteriore e un maggior pericolo di incidente.
“A mio avviso non serve incrementare il numero di manche, bisognerebbe soltanto fare meno prove libere“, ha sostenuto a gpfans.com, convinto che girare per 180 minuti per puro esercizio, non porti nulla in termini di intrattenimento. Dimostrazione ne è, che spesso nella prima giornata le tribune dei tracciati sono semi deserte.
“Ovviamente se mi si chiedesse cosa preferisco, sceglierei il nuovo formato perché già venerdì pomeriggio ci si gioca le qualifiche“, ha sentenziato lanciando un suggerimento che vedremo se verrà colto. Ovvero la riduzione delle tempistiche della manifestazione.
A creare perplessità circa la programmazione della Sprint, la presenza dell’FP2 al sabato mattina. Un turno mal compreso da chiunque a causa della sua inutilità visto che gli assetti non possono essere più toccati dopo la qualifica.
“Non ne abbiamo ancora discusso. Ma effettivamente è così“, ha il #77. “Il sistema per come è definito attualmente ci dà l’opportunità di fare dei long run, ma non si alterare il set-up. Ecco perché secondo me i giorni dovrebbero essere due soltanto“.
La comodità del paddock, tuttavia non coincide con le esigenze dei promoter e dell’indotto, tra alberghi, ristoranti e quant’altro.
“Se le giornate sono tre ci sarà un motivo. Personalmente punterei su un unica prova libera, magari al venerdì sera“, ha lanciato l’amo per il domani dello sport.