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Motociclismo

Filippo Farioli a TMW: “In MotoGP manca una figura come Valentino Rossi”

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Davide Russo

Il rider bergamasco, Filippo Farioli, in una intervista esclusiva ci ha dato la possibilità di entrare nel suo fantastico mondo. Nel 2023 l’italiano debutterà in Moto3 con Tech3.

Filippo Farioli è nato il 4 aprile del 2005 a Bergamo. Nonostante la giovane età ha già ben figurato nella Junior GP, campionato propedeutico organizzato dalla Dorna, dove si sfidano i futuri campioni del Motomondiale. La sua famiglia, con una storia alle spalle nel cross, è stata fondamentale nel suo percorso di crescita. Nella prima fase di carriera, Filippo ha avuto anche delle difficoltà che lo hanno portato a pensare di smettere. Una storia che ha ricordato l’incipit di Marco Simoncelli che non si sentiva, ad un certo punto, all’altezza dei competitor ed è poi diventato un campione. Il passaggio nel Motomondiale sarà determinante per il futuro del rider bergamasco che appare super determinato.

Filippo Farioli Press (kondorpress@gmx.com)

Filippo, correrai in Moto3 in un team che ha lanciato tanti talenti. Quali sono le tue aspettative ed i tuoi obiettivi?

Sicuramente l’anno prossimo sarà un anno molto importante e comunque il primo anno che farò nel Motomondiale. Mi aspetto una stagione molto impegnativa, molto difficile, ma sono sicuro che la squadra in cui sono e anche, comunque il mio compagno di squadra che conosco molto bene, possano aiutarmi a crescere. È importante creare un ambiente familiare per me e quindi cercare di trovami nel mio stato di quiete, nel mio stato di tranquillità per poter poi dare il massimo. E’ quello che ho fatto quest’anno e vorrei incrementarlo ancora di più. Ovviamente la Moto3 è un’altra categoria, sono gare molto vicine l’una all’altra e non sono solo europee. Bisogna andare in America e in giro per il mondo, quindi il livello di stress sarà molto maggiore. Sono sicuro che in Tech3 potrò ottenere qualcosa di buono. Obiettivi? Stare più avanti possibile e lottare per le posizioni che contano. In pochi al primo anno sono riusciti subito ad andare bene, tralasciando Acosta che ha vinto al debutto nel 2021”.

L’esordio nel Mondiale per te significherà anche viaggiare insieme ai tuoi idoli della MotoGP. Può essere una ulteriore motivazione?

Mi motiva molto perché comunque è il sogno che avevo sin da quando ero piccolo. Non mi sarei aspettato che in soli 4 anni mi sarei ritrovato in Moto3, dopo l’esperienza nel cross. Vorrei completare il campionato Junior al secondo posto che, al momento, dista solo 3 punti. Questo mi motiva molto perché è il sogno di tutti viaggiare e fare della tua passione il tuo lavoro. Quindi credo che sia una cosa veramente bella per me e vuol dire veramente tanto”.

Quale è il tuo pronostico sul finale del campionato di MotoGP?

Io credo che il più forte rimane Fabio Quartararo. Negli ultimi 3 anni è sempre stato lì davanti. L’handicap è legato alla moto. Valencia e Phillip Island saranno gare molto importanti perché credo che se la possa giocare con Pecco Bagnaia. Sepang e Thailandia saranno veramente difficili. Penso che Pecco possa pensare di vincere il titolo”.

Nel Mondiale vi sono 3 piloti in 17 punti e tutto può ancora accadere. Secondo te perché c’è molto meno seguito rispetto agli anni scorsi?

Il problema più grande adesso credo sia un po’ quello che circonda la MotoGP. Il livello è estremo. Per me devono cambiare il discorso del Paddock, nel senso che ad Aragon, ed io ero presente con la Rookies Cup, c’era davvero poca gente. Anche a Misano, in quei tre giorni c’erano 100.000 spettatori sulle tribune, quando prima si faceva quasi il doppio. Credo che il problema più grande sia il costo dei biglietti e anche la restrizione di entrare nel Paddock perché avere il passo ora è veramente difficile, per non dire impossibile a livello economico. Poi al giorno d’oggi non c’è una figura di riferimento come era Valentino Rossi negli anni in cui c’era la rivalità con Lorenzo. Non c’è più una figura carismatica, una personaggio che possa qualche volta sgarrare rispetto a quella che è la mentalità di un pilota. Al giorno d’oggi sono tutti veramente molto fiscali, quindi molto centrati, ma io credo che a volte sia giusto anche tirare fuori un po’ la vera parte di te, com’era quella di Valentino, quella di Lorenzo o quella di Marc. Io credo che sia un po’ anche questo il problema attuale della MotoGP. Forse anche le moto sono arrivate ad un livello di troppo alto. Troppo forse eccessive, sia a livello elettronica che di aerodinamica, in generale. Io credo che sia anche questo un fattore che stia portando la gente a guardare qualcos’altro. Abbiamo visto la Formula Uno che ha fatto veramente un cambio radicale dall’anno scorso a quest’anno e il pubblico ne sta risentendo. Infatti, comunque, il pubblico sta aumentando e le battaglie sono notevoli. Le gare sono, comunque, più entusiasmanti. Il divario tra le vetture non è così eccessivo. Ad inizio anno c’era la Ferrari che era di un altro pianeta, adesso comunque la Red Bull è veramente veloce, ma la Ferrari è sempre lì, ci sono stati errori di strategie, però comunque è un campionato dove l’hanno riportato un po’ alla battaglia. Ad oggi forse è più interessante guardare la Moto3 o la Moto2 rispetto alla MotoGP stessa, eccezion fatta per Aragon. Bastianini e Bagnaia hanno fatto una gara di un altro livello rispetto agli altri e lì è stata veramente interessante la sfida finale. Gli ultimi 4, 5 giri, però, di solito chi parte davanti e ha ritmo, va via e da 5, 6 secondi al secondo”.

In effetti, anche tra i rivali alla corona iridata, Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo, ci sono stati pochi scontri in pista nel 2022. Come te lo spieghi?

E’ come se ci fosse troppo rispetto tra Bagnaia e Quartararo. Il bello di una volta era anche sentire la rivalità tra i piloti. Anche uno sgarro, non essere sempre centrati ma tirare fuori anche un pò del tuo carattere, un po’ della tua persona vera. Io credo che sia quello che sta mancando in questo momento in MotoGP. In F1 c’è la rivalità tra Verstappen ed Hamilton o quest’anno comunque tra Leclerc e Verstappen, nel 2021 mi ricordo quando Max diede la spallata a Lewis cioè sono cose che alla gente interessano e ti entusiasmano. In Moto3, nella passata stagione, c’era una bella rivalità tra Foggia e Acosta ed era qualcosa ti fa stare attaccato allo schermo. Credo che manchi un po’ questo alla MotoGP. Ad es. già in Superbike se ne danno veramente. Sarebbe bello che anche la MotoGP tornasse un po’ a queste battaglie e anche un po’ a questo spirito”.

Considerata la tua maturità, te la sentiresti di dare un consiglio ai giovani che vogliono diventare piloti, non rinunciando agli studi. Tu come hai gestito il doppio impegno?

La scuola in cui ero l’anno scorso non era pronta ad appoggiarmi in questa situazione quindi dobbiamo trovare una scuola dove possano aiutarmi, a me piacerebbe in inglese. Sino all’anno scorso alternavo alla scuola anche la didattica a distanza, sono riuscito ad alternare questi due fattori anche quando ero in Spagna. E’ sicuramente molto impegnativo perché quando sei e distanza e lontano è molto difficile sia seguire che organizzarsi per via di molti fattori. In generale sono riuscito ad alternare queste due cose, poi comunque credo che il discorso della scuola sia veramente importante portarlo avanti fino alla quinta liceo. Io penso che conseguire un diploma sia veramente importante, specialmente coi tempi che corrono in questo momento, che addirittura se non sei la laureato fai veramente fatica a trovare un posto di lavoro”.

Vogliamo ringraziare Filippo Farioli perché ha detto delle cose veramente interessanti e abbiamo avuto il modo di approfondire la carriera di uno dei migliori talenti della scuola motociclistica italiana. Anche il pilota delle quattro ruote, Carlo Tamburini, ha fatto molti sacrifici per farsi strada nel Motorsport. C’è chi inizia molto presto a gareggiare, ma c’è anche chi scopre di avere talento nel momento in cui prende la patente. E’ il caso di Matteo Ferrari. Date una occhiata anche alla sua storia e rimanete sintonizzati su Tuttomotoriweb.it per altre interviste esclusive a giovani driver e rider.

Filippo Farioli Press (kondorpress@gmx.com)
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