Noto per le sue intemperanze quando le cose vanno male, Alonso potrebbe trasformare Aston Martin nella sua prossima vittima.
Penultima della generale con 25 punti contro i 545 della Red Bull, l’Aston Martin è stata protagonista di un 2022 a dir poco deludente. Dopo gli sprazzi del 2020 grazie ai disegni passati sottobanco dalla Mercedes, la scuderia di Silverstone si è persa.
E pazienza se il patron Lawrence Stroll è riuscito ad ottenere risorse per costruire un progetto vincente. Almeno per adesso non ce la stanno facendo. Il figlio Lance non è un fulmine e l’ingaggio di Sebastian Vettel per portare esperienza e blasone si è rivelato un flop. E a dirla tutta le prospettive non sono floride.
L’unica speranza porta il nome di Fernando Alonso. Il due volte campione del mondo è tornato in F1 dopo un paio di stagioni fuori e lo ha fatto con una verve degna dei debuttanti che hanno ancora tutto da dimostrare.
Eppure, questa chiamata che potrebbe rivelarsi salvifica fa paura. Il Samurai porta con sé la fama di pilota dal carattere difficile. E la prova provata sono stati i divorzi non proprio pacifici con McLaren nel 2008 e nel 2018, e Ferrari nel 2014.
Alonso potrebbe subito causare attriti?
Messo sotto contratto con un biennale per invertire la rotta del team finora in caduta libera, l’iberico potrebbe perdere la pazienza in caso di promesse di investimenti e risultati non mantenute. Questo almeno è ciò che teme Marc Surer.
L’ex Arrows ha dichiarato a Motorsport-Total.com. “Lui è uno molto motivato e spinge le equipe in qui si trova, tuttavia usa molto la politica. In passato ha fatto saltare diverse teste”.
Per il 71enne sarà altresì interessante verificare il livello di sintonia tra le parti. Un vero rebus, considerato che la ex Racing Point è una sorta di questione di famiglia.
A dare morale al gruppo britannico che ambisce a calcare il podio, non ci sarebbe solo l’asturiano, bensì anche l’innesto di un personaggio di peso. Trattasi di Dan Fallows, ex capo dell’aerodinamica degli energetici. Un arrivo già sedimentato visto che è all’opera da gennaio e che ora potrebbe dare suoi frutti.
“Di solito l’auto si costruisce ad inizio anno e poi si guarda a cosa hanno fatto gli altri. Infatti da Barcellona la loro monoposto è sembrata maggiormente in linea con le altre. Ciò significa che per adesso non sono in grado di progettare in autonomia una macchina veloce. O almeno questo è quanto si è visto ad oggi”, ha proseguito severo, ma ugualmente fiducioso.
“Hanno in ogni caso assunto del personale di rilievo. Come detto l’aerodinamico potrebbe rivelarsi una scelta ottima dato che a Milton Keynes sono maestri in quella materia. Se ha deciso di lasciare per andare là, significa che qualcosa si sta muovendo”, ha concluso desideroso di assistere ad un campionato combattuto e con molti più protagonisti rispetto a quelli attuali.
Alo dice di credere ciecamente nel piano propostogli dal magnate canadese per convincerlo ad accettare l’offerta e lasciare l’Alpine. La sensazione però è ancora si navighi a vista e che la soluzione delle problematiche apparse nel campionato in corso sia ancora lontana.