Sostituire la batteria auto può diventare un problema. Ecco come individuare la tipologia giusta, tra le diverse, per il nostro mezzo.
Qual è l’automobilista a cui non è mai capitato di essere lasciato in panne dalla batteria della propria macchina? Tra un’imprecazione e l’altra ci si rende conto che non si può fare nulla. L’unica salvezza è la ricarica tramite cavo da parte di qualcuno di buon cuore. Ovviamente si tratta di una pezza, perché in ogni caso l’elemento va sostituito.
E come fare ad orientarsi verso il prodotto adeguato? Se il proprio automezzo è provvisto di Start&Stop bisogna prestare attenzione che anche la batteria sia predisposta per la medesima tecnologia.
Va per prima cosa chiarito che ne esistono di due tipologie: quelle al piombo-acido e quelle moderne di tipo Absorbent Glass Mat (AGM) ed Enhanced Flooded Battery (EFB).
Dunque, come fare a capire ciò che ci serve? Dobbiamo innanzitutto verificare il tipo di accumulatore, reperibile sul libretto di manutenzione. Qui sono indicati: la tensione nominale espressa in volt che indica la differenza di potenziale tra i due poli. La capacità di accumulo in ampere, ovvero l’intensità di corrente che la batteria può fornire. E la corrente di spunto che ci dice quale sia il picco di corrente disponibile in un breve lasso di tempo (30 sec.), durante la fase di scarica della batteria auto.
Altri fattori da tenere presente sono: lo spazio esistente nel vano motore per l’alloggiamento della componente. Qui bisogna fare attenzione a non spostare le protezioni isolanti, fondamentali per evitare che gli sbalzi di temperatura rovinino il congegno. Il peso della batteria. Le diversi componenti utilizzate per la costruzione determinano la loro massa. Quelle più diffuse sono anche la più leggere. Mentre quelle di fattura avanzata e moderne, hanno un peso superiore a causa delle piastre interne rinforzate e più grandi.
Nel dubbio, per evitare di buttare via denaro e comprare il pezzo sbagliato, meglio chiedere al personale specializzato del negozio in cui ci si reca, piuttosto che all’elettrauto. Il loro aiuto può rivelarsi davvero salvifico, in quanto sono a conoscenza delle tecnologie presenti sul veicolo: dai sistemi elettronici di controllo, all’elettrificazione, piuttosto che alle centraline.
Da non trascurare neppure la tipologia di accumulatore e di materiale usato. Questi differenziano per: quantitativo di energia erogabile, rapidità di ricarica e resistenza ai cicli di carica e scarica.
Le vetture dotate di sistema Start&Stop e frenata rigenerativa, ad esempio, necessitano di una resistenza ai cicli carica-scarica più elevata e composte da un materiale in fibra di vetro. Quelle in versione Start&Stop comune sono rinforzate, ma hanno meno carica.
Anche se è preferibile acquistare una batteria dello stesso tipo, è comunque possibile passare ad un accumulatore diverso. L’importante è risponda alle specifiche tecniche indicate sul libretto.
Si può, ad esempio, adottare una batteria auto maggiormente prestazionale, specialmente se il veicolo viene usato in maniera sporadica o per spostamenti brevi. In casi del genere le AGM e le EFB sono ottimali, in quanto la capacità di ricarica arriva ad essere fino a tre volte più veloce rispetto a quelle piombo-acido.
Infine non vanno dimenticate alcune annotazioni importanti. Le batterie AGM ed EFB possono sostituire, in post vendita quelle a piombo-acido. Una AGM può essere installata al posto di una EFB, ma non il contrario. Se il primo equipaggiamento è AGM, le successive sostituzioni dovranno essere solamente di questo tipo. Ciò significa che non si potranno montare un elemento di tipo EFB o peggio ancora piombo-acido.
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