Gli elmetti dei piloti professionisti della MotoGP possono arrivare a cifre iperboliche. Ecco i motivi e tutti i segreti dei caschi centauri della top class.
I rider della MotoGP possono disporre di tutte le migliori tecnologie al mondo nel campo dei materiali tecnici. Se da una parte le moto sono sempre più complesse e prestazionali, di pari passo anche le tute e gli elmetti sono progrediti sul piano della sicurezza. Naturalmente i centauri della classe regina usano dei caschi integrali, realizzati in fibra di carbonio. Il massimo in materia di protezione e leggerezza, dovendo anche essere soggetti a dei test specifici per l’omologazione. Tutti i rider hanno caschi personalizzati in base alle specifiche esigenze e conformazioni, proprio per avere un maggiore comfort in sella ai bolidi della MotoGP.
Siamo soliti ammirare le spettacolari aerografie dei migliori interpreti del Motomondiale, ma la prima esigenza delle aziende produttrici è quella di garantire la protezione massima della testa di un pilota. Nel corso del tempo i materiali e gli standard di sicurezza sono sempre più accresciuti. I primi elmetti dei piloti erano, davvero, elementari, ma con il passare dei decenni sono diventati sempre più confortevoli e resistenti, grazie all’adozione di leghe leggere. All’inizio si utilizzava il sughero e una tela morbida dove i centauri avvolgevano il collo. Un pericolo clamoroso, poi dagli anni ’70, finalmente, i caschi divennero integrali. Si iniziò con dei prototipi artigianali, sino a diventare dei veri e propri oggetti di culto. Di sicuro, non vi erano le personalizzazioni attuali, anche perché avrebbero avuto un costo clamoroso.
Oggi i piloti cambiano caschi, davvero, sin troppo spesso, facendo perdere anche il senso della livrea classica. Di sicuro all’epoca ci si basava meno sull’estetica, anche perché erano tempi bui. Tantissimi motocilisti perdevano la vita, proprio perché non vi era l’attenzione attuale alla sicurezza. Negli anni ’80, finalmente, ci fu un cambiamento epocale con l’adozione di plastiche dure, fino ad arrivare alla svolta della fibra di carbonio. In epoca moderna i caschi sono diventati costosissimi, ma vi sono dei motivi validi. La fabbricazione della calotta dei caschi dei piloti di F1 e MotoGP è uguale, così come il peso che va dai 1.200 ai 1.500 grammi. I caschi dei rider dei piloti di MotoGP presentano una imbottitura supplementare allo scopo di calzare a pennello sulla testa di ciascun pilota. Oltre ad essere perfetti sul piano tecnico, con materiali super leggeri, i caschi dei centauri sono personalizzati con livree uniche.
I campioni della classe regina hanno adottato disegni che sono diventati iconici. Valentino Rossi ha collaborato per anni con il designer Aldo Drudi che ha realizzato delle vere e proprie opere d’arte. Lo stesso si può dire dei caschi degli altri campioni del mondo. Mitico quello di Marc Marquez in occasione dell’ottavo titolo mondiale, così come quello del titolo di Fabio Quartararo. Naturalmente oltre che magnifici per le telecamere, i caschi dei piloti della MotoGP devono rispondere a standard molto precisi. Gli elmetti sono fatti per resistere a urti fortissimi, proteggendo il rider in caso di duri colpi. L’anima in polistirolo EPS, polistirene sinterizzato, del casco ha la funzione di attutire la botta, garantendo al pilota una perfetta ammortizzazione dell’urto.
Alle velocità delle moderne MotoGP significa riuscire, davvero, a prevenire qualsiasi tipo di incidente. Nel Gran Premio della Catalunya 2022, il pilota giapponese Takaaki Nakagami ha esagerato in partenza, frenando tardissimo. Alla prima curva della pista del Montmelò di Barcellona il pilota della team LCR ha centrato in pieno il posteriore della Ducati di Pecco Bagnaia, travolgendo con la sua Honda poi anche Alex Rins. Il casco ha, letteralmente, salvato la vita al giapponese. Il livello di sicurezza in pista è migliorato e continuerà a migliorare, ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. In caso di gare bagnate la sicurezza assume un ruolo ancor più importante per scongiurare conseguenze drammatiche.
Quanto costa il casco di Lewis Hamilton? Ecco la cifra incredibile. A volte i piloti fanno anche opere benefiche, proprio attraverso l’abbigliamento tecnico personalizzato. Valentino Rossi mette all’asta il suo casco, Marc Marquez gli stivali. Tutti i caschi sono sempre inviati ad un laboratorio di analisi che li sottopone ad una serie di test di sicurezza. I caschi sono pensati anche per evitare l’appannamento della visiera, avendo una maggiore ventilazione per evitare il problema di visibilità. I caschi usati dai centauri in caso di pioggia hanno uno schermo interno che crea una camera d’aria ideale per evitare la condensa. I caschi moderni hanno anche un ABP (Advanced Ballistic Protection), una protezione extra di carbonio all’altezza degli occhi. Per tutti questi motivi il costo di un casco dei piloti professionisti oscilla tra i 3.000 e i 12.000 euro.
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