Ogni giorno è un botta e risposta tra i boss Red Bull e Mercedes. Questa volta è Horner a ironizzare sullo stato di forma della scuderia tedesca.
Altro giro, altra punzecchiatura. Ormai abbiamo perso il conto delle volte in cui Red Bull e Mercedes si sono prese a male parole. Ma sebbene tra i due piloti Verstappen ed Hamilton non corra buon sangue, chi inscena continui battibecchi in stile asilo sono i rispettivi dirigenti. Dal 2021 è stata una sequela di frecciate, accuse e polemiche.
Horner e Wolff, evidentemente, non si amano. E malgrado il lavoro li porti nello stesso posto, siamo abbastanza certi, normalmente che starebbero ben lontani l’uno dall’altro.
Se in tempi recentissimi Toto ha buttato lì l’ipotesi che la frattura tra gli energetici e Porsche possa essere stata una sceneggiata e che a partire dal 2026 saranno assieme, in questa occasione è stato invece Christian ad infastidire l’avversario, dileggiandolo per le performance che tardano ad arrivare.
Horner lancia una stoccata all'”odiato” Wolff
Il manager britannico, con una certa dose di malizia, si è proclamato stupito per il deficit mostrato finora dalle Frecce d’Argento visto che, nel corso del 2021, spesso l’omologo austriaco e il suo gruppo tecnico, avevano ripetuto di aver abbandonato il progetto W12, per dedicarsi a quello successivo. La W13 ad effetto suolo, tanto sperimentale, quanto a tratti poco efficace.
Nonostante sia ancora in lizza per la seconda piazza costruttori ai danni della Ferrari, la Stella è ormai prossima a perdere lo scettro costruttori. Qualcosa di anomalo. Una novità assoluta per quanto concerne l’era ibrida, avendo dominato ininterrottamente dal 2014.
“Sono molto sorpreso dalla loro mancanza di passo. Specialmente perché lo scorso anno avevano annunciato che si sarebbero presto dedicati all’auto in pista oggi“, ha dichiarato al podcast Beyond The Grid.
Le aspettative erano quelle di una macchina vincente e competitiva da parte dei tedeschi, come d’altronde lo erano state le precedenti. Ed invece la storia ci racconta che è andata diversamente.
“E’ chiaro che essere stati battuti li ha feriti“, ha poi infierito. “Per quanto ci riguarda, eravamo convinti che sarebbero tornati con una sete di vendetta. Ed invece in questo 2022 non hanno neppure conquistato una corsa”.
Con un disegno tanto peculiare, specialmente nell’area delle pance, il paddock aveva cominciato a mormorare che Ham e Russell avrebbero potuto dare almeno un secondo alla concorrenza. Ma, al contrario, accessi i motori, ci si è resi conto che l’azzardo non avrebbe pagato.
“Quando abbiamo visto la loro auto ci siamo per prima cosa domandati se certe soluzioni fossero a norma, essendo tanto differenti. In secondo luogo ci siamo domandati se una simile interpretazione avrebbe giovato sulla nostra RB18. Alla fine siamo convenuti che no. Avevamo trovato la strada giusta“, ha proseguito svelando i momenti iniziali di un campionato che poi effettivamente li ha premiati. Basti vedere che in entrambe le classifiche generali hanno un vantaggio superiore ai cento punti.
“Quando i tempi sul giro hanno cominciato ad essere più veritieri durante i test invernali del Bahrain e si è verificato il confronto con gli avversari, abbiamo compreso che la Mercedes non era un missile e che non avevamo mancato nulla di cruciale“, la sua riflessione pungente.