Terminata la prima giornata di azione della F1 sul tracciato di Marina Bay. La Mercedes sorprende con Russell. Ma la Ferrari fa meglio.
E’ cominciato con un colpo di mano della Mercedes il fine settimana della F1 a Singapore. Dopo aver lasciato sfogare Max Verstappen per buona parte della prima sessione. Quando mancavano pochi minuti alla fine Lewis Hamilton si è portato al comando, chiudendo imbattuto. Considerate le prestazioni mostrate da Ferrari e Red Bull, dovremmo poter assistere ad un bel triello. Complice il layout del circuito asiatico, la W13 patisce di meno il deficit in termini di velocità pura. Ecco perché nel complesso i due piloti del team tedesco sono apparsi più in forma.
In attesa di verificare l’eventuale conferma delle forze in campo in qualifica e in gara, ci si appresta a vivere la seconda sessione di prove.
Al via le libere 2 della F1 a Singapore
Come nell’FP1 le prime a saggiare il terreno solo le Alfa Romeo e le Mercedes. A fermare il cronometro per primo è George Russell, presto battuto dal compagno di squadra Lewis con un 1’44″091 su mescola media come lui.
Diversi gli errori commessi dai piloti nei primi minuti. Lo stesso George finisce come nel primo turno contro le barriere, pur senza danni. Via radio l’inglese si dice stupito delle difficoltà incontrate a domare la sua monoposto.
Ham continua a spingere e il suo riscontro scende sotto il muro dell’1’44. Per lui, infatti arriva un 1’43″668, sempre su pneumatici gialli.
Buono il passo della Ferrari con Sainz che passa al vertice con un 1’43″231. Al momento il compound medio è il più gettonato.
Quando siamo a metà turno Charles Leclerc esce per la prima volta dopo il lungo lavoro effettuato dai suoi meccanici per riparare il guasto ai freni apparso nel corso della prima sessione.
Mentre il monegasco si lancia alla caccia del tempo, Perez su RB18 intanto bacia il muretto salvandosi clamorosamente. Stesso brivido per Carlos poco dopo.
Il complesso disegno di Marina Bay non perdona. Così le alte temperature e l’umidità che caratterizzano questo appuntamento. Non è un caso che a circa 20′ dalla fine fumo e fuoco escono dall’air box dell’Alpha Tauri di Pierre Gasly. Il francese era appena rientrato in pit lane e mentre il suo gruppo di lavoro lo stava spingendo all’interno del garage è partito l’incendio. L’espressione del pilota una volta in salvo è la dimostrazione di come il caldo improvviso alle spalle lo abbia spaventato.
Le fasi clou dell’FP2
Quando siamo ormai all’interno degli ultimi dieci minuti a diposizione, Hamilton perde per un attimo il posteriore e finisce largo.
1’42″587 per Sainz che, convertitosi alle soft, migliora il suo tempo. Leclerc, ancora con le medie è secondo davanti alle Frecce d’Argento di Russell ed Ham. quinto Ocon su Alpine, a precedere un ottimo Bottas, staccato di otto decimi con l’Alfa Romeo su medie. Settimo Alonso, quindi sorprede l’ottavo riscontro di Perez. Per trovare Verstappen bisogna scendere addirittura al 15esimo posto. Ovviamente non è un risultato veritiero.
Come nell’FP1 Ricciardo viaggia in fondo, assieme alla Haas di Schumacher e alla Williams di Latifi. Saprà risalire sull’ultimo come nel primo pomeriggio?
Alla bandiera a scacchi, Carlos Sainz conferma la sua prima posizione davanti all’altra Rossa di Leclerc. Terzo a tre decimi Russell su Mercedes. Quindi, francobollato al britannico risale Mad Max, che si mette alle spalle Hamilton ed Ocon. Bene Valtteri che resiste agli attacchi finale, poi Alonso, Checo e Stroll. Tutto congelato a fondo griglia. Daniel non riesce a recuperare e resta terzultimo a quasi tre secondi dalla Ferrari. Va annotato però che l’australiano ha prediletto la mescola dura.