Max Verstappen sta per vincere il suo secondo titolo consecutivo, ma non è l’unico primato a cui ambisce. Ecco cosa può accadere.
Il dominio della Mercedes e di Lewis Hamilton è arrivato al capolinea lo scorso anno, ma l’impressione è che ne sia iniziato già un altro, portato avanti da Max Verstappen e dalla sua Red Bull. Il figlio di Jos ha cannibalizzato la stagione 2022, concedendo alla Ferrari ed a Charles Leclerc una piccola illusione iniziale, ma durata realmente solo un paio di mesi.
Dopo le difficoltà delle prime tre uscite, Super Max è salito in cattedra sin da Imola, dove la prima evoluzione della RB18 ha piazzato una doppietta devastante a casa del Cavallino. Già da quel momento si è capito che le cose stavano cambiando, ed infatti, l’olandese si è poi preso anche Miami e Barcellona, volando in testa alla classifica del mondiale, stessa cosa fatta dal team di Milton Keynes anche tra i costruttori.
Sul fronte delle prestazioni, la Ferrari non ha mai mollato il colpo, tenendo botta almeno sino alla pausa estiva, ma gli errori strategici, quelli dei piloti e gli stop dovuti ai guasti tecnici hanno messo una pietra tombale sul campionato già tra giugno e luglio. Verstappen non ha mai sbagliato nulla, eccezion fatta per il testacoda di Budapest, che però non ha inficiato minimamente sulla sua strepitosa rimonta che lo ha condotto alla vittoria.
Da Spa-Francorchamps in poi, la RB18 ha fatto tutto un altro sport, dominando anche a Zandvoort ed a Monza. La Ferrari, come al solito, si ritrova con un pugno di mosche in mano, chiamata a salvare il bilancio nelle ultime sei tappe e cercando di resistere alla rimonta Mercedes nella lotta per il secondo posto tra i costruttori.
A Singapore, come ben noto, il figlio di Jos potrà chiudere i conti e festeggiare il secondo alloro iridato, cosa che non è mai accaduto a nessuno sul tracciato di Marina Bay. Se l’impresa dovesse riuscire, l’orange vincerebbe il mondiale con cinque gare di anticipo, ed in passato c’erano riusciti solo Michael Schumacher sulla Ferrari del 2004 e Nigel Mansell nel 1992, al volante della strabiliante Williams-Renault dotata delle sospensioni attive e frutto della genialità di Adrian Newey.
Nonostate i trent’anni di distanza da quella data, il geniale tecnico britannico ha portato alla luce la RB18, che a suon di sviluppi è divenuta invincibile, affidata ad un pilota che ne esalta i punti di forza e ne colma le piccole lacune. Nella notte di Singapore, Super Max punta anche ad un altro primato, che lo farebbe entrare ancor di più nella storia.
Verstappen, la sesta vittoria consecutiva ad un passo
Max Verstappen ha messo in fila ben cinque vittorie dalla Francia in poi, il che significa che è imbatuto dal lontano 24 luglio. L’ultimo a vincere prima di lui è stato Charles Leclerc in Austria, che per il resto non ha potuto nulla contro l’alfiere della Red Bull, che è salito a quota 11 successi stagionali.
Se l’olandese dovesse trionfare anche a Singapore, raggiungerebbe il sesto successo consecutivo, cosa che in passato è riuscita soltanto a Michael Schumacher nel 2004, Sebastian Vettel nel 2013, e ad un’altra leggenda che risale agli albori della F1. Nel 1952, anno del suo primo mondiale a bordo della Ferrari, il pilota italiano si impose in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda ed Italia, dominando il campionato.
C’è da dire che Verstappen ha obiettivi ancor maggiori, visto che avrà ben sei gare per raggiungere e superare il record di vittorie stagioni, che appartiene proprio al Kaiser di Kerpen ed a Vettel, entrambi a quota 13. Un ulteriore primato che Super Max può distruggere è quello delle nove vittorie consecutive, ottenute da Seb nella parte finale del 2013.
Insomma, l’olandese si è dimostrato una macchina da guerra, e c’è da dire che battere questi record non sarà affatto facile in futuro. Prevedere un dominio del genere, soprattutto dopo il dominante inizio di campionato di Charles Leclerc e della Ferrari, era davvero complicato, ma la Scuderia modenese ha fatto di tutto per consegnargli la tavola apparecchiata e la possibilità di scrivere la storia.
Vista la superiorità della Red Bull che si è palesata nell’ultimo mese, Super Max avrebbe vinto il mondiale anche senza gli errori della Ferrari, ma avrebbe dovuto sudare molto di più. Sulle 16 tappe disputate sino ad oggi, il Cavallino ha ottenuto 10 pole position, ma portando a casa meno della metà delle vittorie (solo 4). Il finale di stagione dovrà fungere da riscatto per il Cavallino, ma contro un avversario del genere, tutto è più complicato.