In una intervista il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta ha affrontato i problemi attuali della MotoGP, ma non si è detto preoccupato.
La MotoGP vive le sue ultime gare della stagione, con uno scontro emozionante a tre tra Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia ed Aleix Espargarò, con Enea Bastianini outsider. Una lotta che si è ravvivata negli ultimi mesi, cosa che prima della sosta estiva sembrava impossibile, visto il vantaggio del campione del mondo in carica sulla concorrenza, in particolare quella del pilota Ducati ufficiale. C’è però un dato che allarma la Dorna e il Motomondiale ed è l’affluenza del pubblico sui circuiti. Il Mugello è stato l’esempio lampante, ma anche in altre parti del mondo si è notato un calo delle presenze sulle tribune. Un effetto questo, secondo molti, dovuto in parte all’addio di Valentino Rossi ma anche al venir meno di personaggi forti come lo era lui o Marc Marquez, anche quest’anno a mezzo servizio.
C’è poi un altro aspetto, che è quello tecnico, con queste MotoGP che sono diventate sempre più tecnologiche, con un’aerodinamica così spinta che ora rende difficile, secondo i piloti, i sorpassi. E una gara con pochi sorpassi equivale a poche emozioni. Proprio in questo senso si lavorerà per il futuro, come ha specificato diverso tempo fa il patron Carmelo Ezpeleta, che è tornato proprio recentemente sui media spagnoli a parlare di una possibile crisi del mondo delle due ruote.
Ezpeleta non ha paura per la MotoGP
Lo spagnolo ha sottolineato in modo particolare di ritenere che la MotoGP non stia attraversando un brutto momento, ma che siano gli eventi esterni a incidere sulla partecipazione del pubblico. “Diverse cose si sono unite. Innanzitutto la pandemia. Questo 2022 stiamo vivendo il primo Mondiale senza restrizioni, ma ci sono promotori di circuito che hanno attraversato difficoltà, in alcuni luoghi c’è stata incertezza su quanti biglietti si potevano vendere”, ha detto a El Mundo.
Ma non è tutto per il CEO Dorna: “In secondo luogo, gli ‘eroi’ sono scomparsi. Valentino Rossi si è ritirato e in Italia ce ne siamo accorti, Marc Marquez ha saltato molte gare a causa dell’infortunio e in Spagna ce ne siamo accorti. I tifosi sono calati un po’, ma conosciamo le cause”. Però guai a parlare di crisi della MotoGP, ed Ezpeleta spiega, come fatto in altre occasioni, il perché: “E’ un riadattamento, la MotoGP è in buona salute. Non stiamo vivendo un brutto periodo, l’organizzazione dei Mondiali ha preparato cambiamenti radicali per recuperare quanto perso. Il prossimo anno, ad esempio, la MotoGP avrà gare brevi il sabato per attirare un pubblico giovane. Basterà? Bisognerà vederlo”.
Ad oggi si stima che le perdite nei circuiti siano state tra i 15.000 e i 40.000 tifosi in meno rispetto al 2019. E le cifre tv non sono da meno, visto che in media sono andati persi circa 100.000 spettatori. I numeri quindi sono allarmanti ma non troppo per il patron iberico, che ha voluto ribadire di sapere già cosa fare: “Ogni storia ha bisogno che i personaggi si conoscano. E non dobbiamo inventare nulla, basta mostrare il carattere di ognuno. Ecco perché vogliamo che i piloti investano meglio il loro tempo in questo senso, per farli crescere come icone, per avvicinarsi ai tifosi. In questo modo il Motomondiale recupererà lo spettacolo, creerà dei benchmark e tornerà ad interessare”.