Ferrari, Binotto si scaglia con la FIA: sentite cosa non gli va giù

Nel post-Singapore, il team principal Ferrari Binotto elogia il lavoro del gruppo ma mette nel mirino ancora una volta i commissari di gara.

Una gara persa al via, come ha detto Charles Leclerc, ma comunque qualcosa poteva cambiare prima della bandiera a scacchi, con la penalità a Sergio Perez che non è stata comminata per l’ennesima lentezza da parte della FIA. E’ la descrizione del nuovo weekend con l’amaro in bocca per la Ferrari, che chiude con un doppio podio (Carlos Sainz Jr comunque terzo) a Singapore e prova a cambiare pagina in fretta, nonostante abbia avuto la chance stavolta di tornare alla vittoria, quella che manca al Cavallino Rampante ormai da tanto, troppo tempo.

Mattia Binotto (ANSA)
Mattia Binotto (ANSA)

Per la Ferrari ora cinque gran premi da qui alla fine di un’annata che sembrava poter essere ben più importante di quella portata a casa finora, ma che, come detto dal team prima di questo appuntamento, serviranno per cercare di mantenere non solo la seconda piazza nel campionato Costruttori ma anche per oliare ancor di più dei meccanismi che in questa stagione hanno cigolato parecchio. E il prossimo step per la Rossa rimane solo quello di giocarsi veramente un Mondiale, fino all’ultima curva.

Binotto e il boccone amaro Ferrari a Singapore

Di sicuro però un altro momento chiave, oltre alla partenza dove Leclerc ha peccato nello spunto è stato quello della Safety Car, con Perez che è finito sotto investigazione per aver lasciato tra sè e la macchina dei commissari troppo spazi. E il team principal Ferrari Mattia Binotto ha subito chiarito la questione ai microfoni di Sky Sport: “Perez ha commesso lo stesso errore con la Safety in due situazioni diverse”. Insomma, altro che penalità piccola, l’errore è reiterato e va data una punizione equa al messicano, la linea della Rossa. E guardando i precedenti, c’è quello di Sebastian Vettel in Ungheria nel 2010 che prese 20 secondi di penalità.

“Il regolamento prevede 5-10 secondi o drive through per ogni situazione, ci dispiace che la decisione non sia capitata durante la gara perché ha influenzato l’esito della stessa – ha ammesso a malincuore Binotto -. Charles (Leclerc, ndr) ha usurato le sue gomme per cercare di rimanere attaccato a Perez ma non ce l’ha fatta”. E sulla decisione così attardata ha aggiunto: “Difficile da capire, forse vogliono comprendere i commissari cosa ha spinto Perez a guidare in maniera diversa e non volevano azzardare una decisione in merito”.

Sull’andamento della gara della Ferrari però il team principal è chiaro: “Al pit-stop Leclerc è arrivato lungo, ma non credo abbia influenzato le sorti della corsa. Oggi la macchina andava bene, peccato la partenza. Bene anche al muretto, oggi siamo stati i primi ad avere il coraggio, prima della Red Bull, di montare le gomme da asciutto“. Mentre invece è stato un GP complicato per Sainz, comunque a podio: “La sua gara è stata più difficile visto che non sentiva bene la macchina e non aveva la fiducia. Comunque ci portiamo a casa un bel bottino di punti, la macchina è andata bene e si è comportata bene sia sul bagnato che sull’asciutto. E proprio questo mi lascia ottimista per le prossime gare. Sono deluso perché è un po’ di tempo che cerchiamo una vittoria, ce la meritavamo”.

Dunque prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Binotto, che però ha il focus, come tutti, verso la decisione della FIA mercoledì in merito al budget cap 2021, con la Red Bull che non ufficialmente avrebbe sforato di diversi milioni: “Non possiamo far altro che aspettare e avere fiducia nell’operato della Federazione”. Ma non dovessero arrivare le sanzioni sperate, le parole così pacate nei confronti della FIA forse potrebbero tramutarsi in rabbia vera.

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