Il Gran Premio di Thailandia della Moto2 è stato vinto da Tony Arbolino, all’interno di una gara dimezzata per via dell’acqua torrenziale.
Seconda vittoria in carriera in Moto2 per Tony Arbolino, che dopo essersi imposto ad Austin agguanta un successo a dir poco incredibile in quel di Buriram. Sul tracciato che ha ospitato il Gran Premio della Thailandia si è abbattuta una pioggia torrenziale, che ha prima portato gli organizzatori a posticipare la partenza, per poi chiudere la corsa con largo anticipo rispetto alla bandiera a scacchi.
Infatti, la direzione gara ha assegnato la metà dei punti, dal momento che non erano stati completati i 2/3 della corsa. Arbolino si gode un successo costruito proprio nel momento in cui le condizioni erano le peggiori in assoluto, superando Filip Salac pochi secondi prima che venisse esposta la decisiva bandiera rossa.
Per il rider della Repubblica Ceca si tratta del primo podio in Moto2, ma è chiaro che la beffa sia stata davvero pesante dopo la gran gara che aveva condotto. Terzo Aron Canet, che dopo i primi giri dominati sembrava avviato alla vittoria, ma che poi è stato risucchiato dalla coppia che lo ha poi preceduto sul traguardo.
Quarto Jake Dixon, seguito da Alonso Lopez ed Ai Ogura. Il giapponese conclude davanti ad Augusto Fernandez e si porta ad 1,5 punti dal suo rivale, in una lotta mondiale che sarà davvero infernale nelle ultime tre tappe. Ottavo Joe Roberts, seguito da Keminth Kubo e da Celestino Vietti che ha completato la top ten.
Moto2, condizioni improponibili in Thailandia
La Moto2 regala emoizioni e spettacolo nel Gran Premio di Thailandia, la cui pole position è stata ottenuta dall’idolo locale Somkiat Chantra. Il caos regan subito sovrano, visto che pochissimi minuti prima del via è arrivato il diluvio sul tracciato di Buriram, che rischia seriamente di rimescolare le carte in modo pesante.
Dopo qualche minuto, la pioggia però smette senza bagnare troppo la pista, a causa delle alte temperature che fanno evaporare subito l’acqua presente a bordo del tracciato. Tuttavia, dopo aver cambiato decisione almeno un paio di volte, la direzione gara decide per la procedura di “pioggia in griglia di partenza”, che accorcia la gara a 16 giri di distanza massima e che fa rientrare tutti i meccanici sullo schieramento.
Sul fronte degli italiani, colui che si è qualificato meglio è Tony Arbolino, secondo davanti ad Ai Ogura, Pedro Acosta e Celestino Vietti. Il leader del mondiale di Moto2, vale a dire Augusto Fernandez, ha vissuto un fine settimana davvero complicato, che lo ha visto non andare oltre l’ottava piazza in qualifica. Nel frattempo, tutti decidono di optare per le gomme da bagnato, dal momento che la pioggia ha ripreso a piovere con gran forza.
Le previsioni non lasciano sperare in grossi miglioramenti del meteo, ed i rider iniziano il giro di formazione su una pista ormai allagata. Chantra parte forte e tiene la prima posizione dopo un errore di Ogura, che era riuscito a passare al comando ma finendo poi lungo alla prima staccata.
Le moto alzano un enorme quantitativo d’acqua. Cameron Beaubier è la prima vittima dell’acqua, con una scivolata che avviene durante il primo giro mentre stava battagliando per il terzo posto. Gran partenza di Alonso Lopez che si ritrova secondo davanti a Filip Salac, il quale scattava addirittura dodicesimo.
Purtroppo, è un incubo la partenza degli italiani, con Arbolino nono e Vietti addirittura undicesimo, con una pista sempre più bagnata che è un’incognita enorme per i piloti. Scivola e si ritira anche Fermin Aldeguer nel corso del secndo passaggio, ma poi tocca anche a Chantra, il cui sogno è durato soltanto un giro e mezzo.
Lopez vola dunque in testa seguito da Aron Canet e Jake Dixon, mentre Ogura è quinto e Fernandez ottavo. Incredibile la rimonta di Canet che partiva diciottesimo, e che dopo pochi passaggi si ritrova addirittura in battaglia con Lopez per la vittoria. I due si danno battaglia scambiandosi la posizione ed incrociando le traiettorie per diverse volte, restando però estremamente corretti nella guida.
Lopez commette un errore e deve cedere la leadership al suo rivale, mentre Salac passa prima Dixon e poi lo stesso Alonso, salendo in piazza d’onore e mettendosi a caccia del leader Canet. Salac completa la sua rimonta e ad 11 passaggi dalla fine va addirittura al comando, superando Canet con una certa veemenza.
Di punto in bianco, viene fuori Arbolino che impone un ritmo spaventoso sino a riprendere addirittura Salac, che gli cede la prima posizione a causa di un lungo in frenata. Subito dopo, la direzione gara decide di dare la bandiera rossa subito dopo il superamento della metà gara, ed ora ci sarà molto da discutere per quelli che saranno i risultati finali se non si dovesse ripartire.
Poco dopo, la direzione comunica che la gara andrà a ripartire, non essendo stati completati i 2/3 per l’assegnazione dei punti. Tuttavia, le condizioni meteo non accennano a migliorare, con la pioggia che si fa sempre più battente, ed anche in vista della MotoGP la situazione non pare essere affatto confortevole per squadre e piloti. Ancora una volta, la scelta di correre in questi paesi in un periodo del genere si è confermato un grosso errore.
A pochi secondi dalla ripartenza, lo start viene nuovamente rimandato a causa di un nuovo acquazzone che rende impossibile la ripresa delle ostilità. Dopo quasi un’ora di attesa, i rider si schierano nuovamente sulla griglia di partenza per un finale pazzesco, anche se correre è letteralmente impossibile per via di una pioggia torrenziale che è tornata a colpire il tracciato. Infatti, la bandiera rossa viene nuovamente esposta dai giudici di gara.
Dopo una lunga agonia, la direzione gara decide di non far ripartire la gara, con Arbolino che può così festeggiare la sua seconda vittoria stagionale dopo quella di Austin. Terzo Canet, mentre Ogura chiude sesto davanti a Fernandez, portandosi ad 1,5 punti di distacco in base ai punteggi dimezzati assegnati oggi. La volata mondiale regalerà delle emozioni davvero importanti a tutti gli appassionati. Prossimo appuntamento a Philip Island tra due settimane.