Negli Usa nuovi problemi per la Volkswagen, costretta a richiamare migliaia di modelli di Golf. Ma c’è un possibile giallo.
Stenta a riprendersi davvero la Volkswagen, che dopo lo scandalo Dieselgate è alle prese, un po’ come tutte le case automobilistiche, con una crisi dovuta agli effetti ancora devastanti della pandemia e dai prezzi alle stelle delle materie prime. Il marchio tedesco, impegnato in una profonda opera di rinnovamento, a partire dalla sua immagine, è già nel pieno della rivoluzione elettrica, con diversi modelli sul mercato 100% green e che puntano ad essere il traino per il marchio nel futuro. Un listino che a breve potrebbe però non vedere più alcune delle sue auto più iconiche e di successo. A partire dalla Golf che, secondo rumors, potrebbe non avere una nona serie e dire definitivamente addio.
E pensare che la Golf è sul mercato dal 1974, sostituita dalla seconda solo nel 1983. Una macchina che ha fatto la storia di Volkswagen in Europa e che per le nuove direttive europee è destinata a scomparire, così come i motori termici. Ma intanto la casa tedesca continua a venderne a migliaia.
C’è da dire però che proprio la Golf ultimamente ha riservato brutte sorprese. Negli Usa infatti migliaia di modelli che fanno parte del marchio ma anche della famiglia Volkswagen hanno subìto una imponente campagna di richiamo per alcuni difetti importanti. Ma, come si sa, un guaio tira l’altro. E all’orizzonte c’è n’è infatti ancora uno nuovo.
Volkswagen, un richiamo davvero curioso
Ad essere finite nel mirino sono la Golf R e la Golf GTI. Questi due modelli già in precedenza erano state oggetto di un intervento sul coperchio del motore che poteva allentarsi e fondersi, poi per un tasto eccessivamente sensibile. Adesso però sono state richiamate ancora una volta per un altro problema, che in realtà poteva essere risolto già in precedenza.
Secondo la stampa specializzata, già nel gennaio 2021 la Volkswagen aveva ricevuto reclami da Paesi al di fuori degli Stati Uniti in merito all’allentamento del radiatore, che provocavano il contatto del tubo del liquido di raffreddamento con la puleggia della cinghia. Un danno non da poco, visto che questo problema avrebbe potuto causare numerosi incidenti. Fino a settembre 2021 sono state condotte delle analisi approfondite, tanto che poi era arrivato l’annuncio da parte della casa automobilistica che era “stata identificata la causa principale”. Il problema però è stato che invece di intervenire, si è deciso di monitorare la situazione ancora fino ad agosto di quest’anno. Ora però sono stati costretti a intervenire e a richiamare diversi modelli di Golf R e Golf GTI per risolvere una volta per tutte il possibile guasto.
In particolare, fa sapere la casa, la decisione è arrivata dopo 27 reclami “per tubi del refrigerante potenzialmente danneggiati che potrebbero essere attribuiti a questo problema nel mercato statunitense“. Secondo Volkswagen, il radiatore potrebbe non essere stato fissato correttamente all’intercooler durante la produzione. Inoltre afferma che un processo migliorato per fissare il radiatore all’intercooler è stato introdotto in produzione proprio nel 2022. Ad oggi sono stati richiamati “solo” 8.038 veicoli, di cui 1.406 unità della Golf R e 6.632 unità della Golf GTI. Si tratta di modelli però prodotti tra il 2021 e il 2022. In particolare di R prodotte dal 9 marzo 2021 al 14 luglio 2022 e di GTI dal 10 febbraio 2021 al 20 luglio 2022. Ma ci si chiede: visto che la nuova tecnica di produzione è entrata in vigore tra il 4 e il 10 luglio, come mai solo una manciata di veicoli richiamati è stata prodotta fino al 20 luglio? Che sia un nuovo mistero del marchio tedesco?