Hamilton e Russell delusi: disastro Mercedes a Singapore

Nonostante le premesse, la Mercedes lascia Singapore con molto da recriminare. Sia Hamilton, sia Russell hanno raccolto meno del previsto.

Sembrano lontani anni i luce i momenti in cui Lewis Hamilton imperava. Proprio sul circuito di Marina Bay l’inglese si è imposto quattro volte, la prima con la McLaren nel 2009, le altre con la Mercedes nel 2014, nel 2017 e nel 2018. Quest’anno, però, l’inglese ha fatto cilecca. I motivi sono molti. A partire dalla monoposto. L’innovativa ed estrema W13 non è una scommessa vinta. E ancora oggi, quando mancano appena cinque round alla fine del Mondiale, resta una creatura da interpretare e capire.

Lewis Hamilton, Mercedes (Ansa Foto)
Lewis Hamilton, Mercedes (Ansa Foto)

Non bastasse, nella serata di sabato, l’asso di Stevenage è stato disturbato da una questione che potremmo definire superflua, se non fosse una delle novità di colore di questa F1 che sa più di spettacolo, che di vero sport. Ovvero il divieto di indossare gioielli quando si è in gara o in prova. Un tema che potrebbe sembrare uno scherzo, ma che la FIA presieduta da Mohammed Ben Sulayem sta trattando con grande serietà ed attenzione.

Ed infatti a Singapore è scoppiato un giallo. Ham, durante le qualifiche indossava o no il brillantino al naso? Lui tramite una giustificazione del medico inviata via mail ha sostenuto di doverlo tenere per evitare infezioni. La squadra, invece, ha risposto all’interrogativo dei federali dichiarando, inconsapevolmente, il falso. Morale della favola il pilota è riuscito a scampare alla multa. Non lo stesso invece, è accaduto alla Stella che, per non essersi accertata della presenza o meno del piercing alla narice sinistra del ragazzo, ha dovuto sborsare 25.000 euro.

Hamilton come un rookie qualsiasi

Probabilmente il nervosismo, incrementato dalle condizioni meteo non favorevoli e da una partenza posticipata di un’ora, ha giocato un brutto scherzo al 37enne. Tanto che già al pronti via si è fatto soffiare la terza piazza conquistata sabato sera, dalla Ferrari di Sainz. Una ruotata con lo spagnolo e il passaggio nella via di fuga alla prima curva, lo fanno scivolare al quarto posto. Ma non è finita qua.

Siamo al giro 33 quando in preda alla foga di superare Vettel e Verstappen, compie un errore da principiante andando contro le barriere alla curva 7. Il britannico riesce a ripartire, ma per lui la corsa non dirà più nulla di importante. Nono alla bandiera a scacchi, beffato da Sebastian e Max con cui prima era in lotta.

Non ho molte emozioni da condividere al momento“, ha asserito a caldo quasi bloccato. “E’ stata una giornata, piatta, povera, da buttare via. Mi sento bene, ma non vedo l’ora che sia domani“, ha proseguito evidentemente desideroso di voltare velocemente capitolo.

L’inizio del weekend non è stato male, ma la chiusura si è rivelata piuttosto sfortunata. Stavo cercando di portarmi avanti, quando sono arrivato al bloccaggio. Quando capitano cose del genere provi un brivido. Ma poi ritorni in pista e ci riprovi. Io l’ho fatto con Seb, però il fondo era troppo bagnato all’interno, quindi non ho fallito”, ha analizzato la sua prestazione.

Alla domanda se senza questo svarione avrebbe potuto insidiare la Rossa per il podio, il #44 ha argomentato: “Potenzialmente avremmo potuto fargli l’undercut. Ma la vera battaglia in questo GP era chi avrebbe azzardato per primo a passare alle slick”, ha spiegato amareggiato per aver buttato alle ortiche ogni strategia con la sua disattenzione. “Mi scuso con il team. La vita è comunque una lezione continua. E saprò rifarmi“, ha chiosato battagliero.

Russell fanalino di coda

Se Hamilton non ha molto da sorridere, peggio ancora è andata a George Russell. Costretto a scattare dalla pit lane per la sostituzione di alcune componenti della sua power unit, il driver di King’s Lynn dovrà accontentarsi della 14esima posizione. Praticamente ultimo, alla luce dei numerosi ritiri che si sono verificati.

A suggellare il peggior risultato delle Frecce d’Argento in questo 2022 piuttosto complicato, la scelta infelice di passare alle gomme lisce quando ancora l’asfalto era umido. Un gioco dei dadi che non ha premiato. Anzi, che al contrario ha dato una mano al Cavallino che con la seconda piazza di Leclerc e la terza di Carlos ha allungato nella classifica costruttori. Dove ora la differenza tra le due equipe è di 66 punti.

Ero un po’ nel nulla. Poi però dopo la Safety Car ho passato senza grandi difficoltà due o tre macchine“, ha spiegato il 24enne visibilmente dispiaciuto per una performance non all’altezza.

Altro episodio a complicargli un gran premio già in salita, il contatto con la Haas di Schumacher.Non so ben cosa sia successo con Mick, ma ci siamo toccati. Mi sembrava di avergli lasciato abbastanza spazio“, ha commentato frustrato per l’accaduto e per le conseguenze. “Avremmo senz’altro potuto finire a punti perché stavo volando. In più ho firmato il giro veloce“, ha considerato rammaricato.

Siccome è sempre giusto guardare il bicchiere mezzo pieno, il campione di F2 2018 ha provato a mettere in evidenza gli aspetti positivi del fine settimana. “E’ stato piacevole notare che i problemi apparsi nelle qualifiche erano stati risolti. Ha fatto bene al mio morale perché significa che non avevo avuto ritmo non per colpa mia. Detto ciò è un vero peccato considerato la macchina che avevamo nel weekend“, ha aggiunto.

Facendo poi un bilancio dell’andamento dell’annata Mercedes finora, con un occhio ai prossimi appuntamenti, il #63 ha asserito: “Come gruppo stiamo progredendo e ne sono orgoglioso. Ci manca la vittoria. Però stiamo sempre chiudendo in top 10. Forse questo è il primo weekend dopo Silverstone in cui abbiamo sbagliato“.

La scuderia tedesca sta attraversando un periodo di bassa. Rinata dopo la revisione della normativa federale a proposito dell’altezza da terra delle vetture, si è inserita spesso in top 3. Ma nel primo passaggio in Asia ha mancato l’obiettivo.

La sua stagione verrà ricordata per il disegno ardito delle pance della sua auto, e per la lotta contro il porpoising che ne ha compromesso la prima parte di campionato. Adesso la situazione è migliorata, e di saltellamenti non si sente più parlare. Tuttavia non è ancora stata trovata la chiave per sbloccare il potenziale.

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