La mitica Jeep Wrangler è stata trasformata in questo car wash. E’ un lavoro soddisfacente, ma che richiede tanta passione ed impegno.
La Jeep ha cambiato, radicalmente, il mondo delle vetture a ruote alte. Non a caso, ancora oggi, identifichiamo una 4×4 con il nome di jeep. La Wrangler è uno dei fuoristrada più rappresentativi prodotti dalla casa automobilistica americana. La prima generazione nacque 1986 per sostituire la CJ. Nel corso degli anni ne sono state prodotte quattro diverse serie, denominate YJ, TJ, JK e JL. L’idea era costruire una vettura irrefrenabile che potesse essere più moderna ed accattivante del precedente veicolo utilizzato largamente dall’esercito americano durante la seconda guerra mondiale.
Il progetto prese vita ad inizio degli anni ’80, grazie all’opera d’ingegno dell’ingegnere capo Chuck Mashigan. Nel 1983 fu definito il design definitivo del fuoristrada, con l’ampia calandra frontale e i fari rettangolari. Gli sportelli erano rimovibili e donavano all’auto un carattere deciso. Il tetto era in tela e come optional venne offerto anche il tetto rigido rimovibile. L’auto fu ultimata nel 1985 e presentata nel febbraio 1986 al Salone dell’automobile di Chicago. Attirò subito l’interesse de pubblico per il comfort e la versatilità. L’idea geniale fu creare una Jeep adatta per l’off road, ma utilizzabile alla grande anche nell’uso quotidiano. Nel corso dei decenni l’auto americana è diventa un cult.
La quarta e ultima gen venne presentata il 28 novembre 2017 al Los Angeles Auto Show. Le dimensioni, nel tempo, sono sempre più accresciute ma il fascino è rimasto lo stesso. Costruita su una nuova piattaforma presso lo stabilimento di Toledo in Ohio, presenta due diverse carrozzerie per andare a rispondere alle esigenze di due differenti clientele. Vi è quella a passo corto due porte (la classica Wrangler) e poi quella a passo lungo quattro porte (denominata Wrangler Unlimited). Grazie all’uso dell’alluminio per le portiere e per il cofano, la vettura ha subito una discreta dieta dimagrante rispetto ai precedenti modelli. Marchio di fabbrica le sospensioni ad assale rigido con cinque punti di ancoraggio e i tre sistemi di trazione integrale: Command-Trac, Selec-Trac e Rock-Trac.
L’incredibile car wash della Jeep
L’auto ha avuto un discreto successo anche in Italia, considerato anche il legame con il marchio FCA. Difatti la progettazione della quarta serie venne annunciata da Sergio Marchionne in persona. Il fuoristrada ha segnato un passo in avanti in termini di tecnologia, con interni più curati e uno stile più ricercato. Il fanali anteriori e posteriori sono Full Led e le sette feritoie della calandra sono di dimensioni più strette ma più lunghe rispetto al precedente modello. Alcuni tratti distintivi del modello originario degli anni ’80 sono rimasti, come le portiere rimovibili, il parabrezza reclinabile, il tetto in tela Sunrider soft top, il tetto rigido Freedom rimovibile e il tetto in tela apribile elettrico Sky One-Touch Power soft top. Un’auto adatta anche alle nostre strade, con il 2.0 litri benzina GME T4 da 272 cavalli e da un 2.2 diesel Multijet quattro cilindri erogante 200 cavalli.
In America la versione V8 della Wrangler, la Rubicon 392 equipaggiata con il motore 6.4 V8 Hemi erogante 476 cavalli (360 kW) e 637 Nm di coppia massima, ha fatto faville. Gli americani amano la potenza bruta dei motori Hemi. Nel video in basso potrete ammirare una Wrangler di terza generazione, introdotta a fine 2006. All’epoca era disponibile nelle versioni 3,8 a benzina e 2,8 diesel. Questo modello non era coccolato da tantissimo tempo, essendo diventato un vero catorcio. La versione Sport a passo lungo non appariva nemmeno più nera. Ricoperta da uno strato di polvere, fango e chissà cos’altro è stata rimessa a nuovo da due ragazzi molto famosi sul web. E’ il canale YouTube WD Detailing a regalarci questo prima e dopo da sballo. In passato hanno riportato in vita vetture che sembravano da rottamare, come questa magnifica Mercedes. Un altro caso clamoroso è stato quello relativo al car wash di una mitica Lamborghini Countach, lasciata a marcire per 20 anni in un garage.
Il lavoro viene fatto nei minimi dettagli, con una pazienza maniacale, come osserverete nel video in basso. Si parte da un lavaggio approfondito della carrozzeria. La pulizia è poi proseguita con il lavaggio dei cerchioni. Uno degli aspetti più lunghi del restauro ha riguardato la pulizia dell’abitacolo, compresi tutti i tappetini. La vettura, come noterete anche dal simbolo sull’auto è solita viaggiare con un amico a quattro zampe. Il problema? L’abitacolo e il bagagliaio sono ricoperti da peli di cane. Ci è voluta una fatica impressionante per rimettere a nuovo l’auto. Il lavoro, come di consueto, prevede l’utilizzo di strumentazioni di alto profilo e una grande esperienza. Ogni passaggio è un momento tutto da gustare per voi appassionati di auto. Non vi resta altro che mettervi comodi e apprezzare la bellezza del restauro di questa Jeep, che dopo essere stata trascurata per qualche tempo ha riacquistato tutto il suo valore.