La Ferrari esce sconfitta anche a Singapore, ma può consolarsi con la conquista di un record. Ecco cosa accadrà in Giappone.
In casa Ferrari si mastica amaro anche dopo Singapore. L’ennesima pole position di Charles Leclerc è coincisa con l’undicesima partenza al palo della stagione, un dominio netto del Cavallino al sabato che però non si è ripresentato alla domenica. Non c’è niente da fare per la Rossa, battuta ancora una volta dalla Red Bull, che però ha dominato sulle strade di Marina Bay grazie a Sergio Perez e non al solito Max Verstappen.
Il campione del mondo ha vissuto un fine settimana da incubo, dalla pole position persa a causa dell’errore del team di Milton Keynes che non ha caricato abbastanza carburante sulla sua RB18 al sabato alla gara in rimonta della domenica, compromessa da una brutta partenza e dall’errore nel momento dell’assalto a Lando Norris.
La Ferrari, purtroppo, non è riuscita ad approfittare della domenica nera del figlio di Jos, ed a godere è proprio Perez che sui cittadini si conferma imbattibile. Checo aveva già vinto a Monte-Carlo, mentre lo scorso anno si era imposto a Baku, dimostrandosi in gran forma tra le stradine dei tracciati più tortuosi ed angusti.
Leclerc ha perso tutto alla partenza, venendo infilato da Sergio che è scattato in maniera eccezionale, evitando di pattinare come fatto invece da Charles. C’è da dire che il post-gara è stato, come al solito, una farsa. La Red Bull ha stravinto dal punto di vista politico, visto che la penalità a Perez sarebbe stata sacrosanta a causa dell’infrazione fatta sotto Safety Car.
Il messicano se l’è cavata con cinque secondi di tempo aggiunti al suo crono finale, non sufficienti a Leclerc per saltargli davanti. In passato, c’erano stati due precedenti: Sebastian Vettel venne punito con un drive through, mentre ad Antonio Giovinazzi furono rifilati dieci secondi di penalizzazione, i quali avrebbero strappato la vittoria dalle mani di Perez in favore del monegasco.
La prossima follia by FIA si compirà mercoledì, quando la Federazione Internazionale dovrà pronunciarsi sul discorso Budget Cap. Secondo le indiscrezioni, sia la Red Bull che l’Aston Martin se la caveranno con 7,5 milioni di multa e con delle limitazioni sull’utilizzo della galleria del vento per il futuro, ma al vaglio non c’è alcuna squalifica, cosa che sarebbe stata sacrosanta visto il grande vantaggio che soprattutto gli anglo-austriaci hanno potuto sfruttare.
Ferrari, in Giappone per il record di pole position
La Ferrari lascia Singapore con il secondo posto di Charles Leclerc ed il terzo di Carlos Sainz, riuscendo a rimandare la vittoria mondiale di Max Verstappen. Con il settimo posto finale dell’olandese ed i diversi punti persi sul monegasco, c’è la possibilità che anche a Suzuka la festa di Super Max possa saltare, ma la Rossa dovrebbe riuscire a vincere la gara e ad oggi questo è uno scenario poco probabile.
L’unica consolazione è rappresentata dall’ennesima pole position, l’undicesima della stagione e la nona per Leclerc. Ciò significa che la Scuderia modenese è a -1 dal record di partenze al palo in una singola stagione della sua storia, considerando che il primato assoluto è datato 2004 con dodici pole position.
Purtroppo per la Ferrari del presente, all’epoca arrivarono quindici vittorie di tappa, mentre ora siamo soltanto a quota quattro. Michael Schumacher e Rubens Barrichello cannibalizzarono quella stagione, lasciando agli avversari soltanto le briciole. C’è da dire che la pista di Suzuka non sarà la pista più facile su cui cercare di battere la Red Bull, e questo è un discorso che vale sia per il sabato che per la domenica.
Infatti, in Giappone conta moltissimo l’efficienza aerodinamica per essere performanti sui rettilinei e nelle curve veloci, dove la RB18 ha fatto la differenza per tutto l’anno. Inoltre, si corre a casa della Honda, fornitrice delle power unit al team di Milton Keynes, il quale farà di tutto pur di portare a casa entrambi i titoli proprio fra pochi giorni.
In cerca di riscatto ci sarà anche la Mercedes, dal momento che il week-end di Singapore è stato un vero e proprio incubo, con Lewis Hamilton in nona posizione e George Russell addirittura ultimo. Il team di Brackley è precipitato a -66 punti dal Cavallino, e la rincorsa al secondo posto nel mondiale costruttori si è ora fatta difficilissima.
In Giappone, la Rossa andrà a caccia di questo primato che sa comunque di storia, nella speranza che il 2023 sia davvero l’anno buono. La Red Bull può però usufruire di un dominio tecnico e politico che difficilmente verrà scalfito in pochi mesi, e che renderà la vita dura a tutti nei prossimi anni.