Dacia, ecco il clone cinese che costa meno di un’utilitaria. Ma qual è la vera novità? Beg, l’automobile in questione si compra sul grande mondo di internet. Tutti i dettagli a riguardo.
La Romania non ha una grande cultura motoristica, ma le cose negli ultimi anni sono abbastanza cambiate grazie all’apporto aziendale della Dacia. Parliamo della società romena produttrice di auto e commercializzata costantemente in Europa, Africa e pure in alcuni paesi asiatici.
Non parleremo di questa società direttamente quest’oggi, ma bensì di un veicolo che la ricorda davvero molto e che ha la particolarità di venire commercializzato principalmente sul vasto mondo del web. Prima di conoscerlo meglio però, chiaramente, ci soffermeremo anche sulla società di grande successo (quella originale, intendiamoci).
Azienda romena produttrice di veicoli, nel 1999 fu acquistata dalla Renault iniziando velocemente la commercializzazione di nuovi modelli. Sempre mantenendo il marchio Dacia, ma sfruttando al massimo le potenzialità dell’azienda francese. Nel 2008, da sola, la Dacia deteneva quasi il 30% dell’intero mercato automobilistico in Romania.
Ma non si tratta di un semplice produttore automobilistico, dato che è attualmente lo sponsor dell’Udinese e sponsorizza con il proprio brand anche lo Stadio Friuli. Risultati di non poco conto per un’azienda che però è partita veramente da molto lontano. E allora scopriamo la storia della Dacia, che merita tutta l’attenzione del mondo dopo aver raggiunto la vetta nel mercato dell’automotive.
Dacia e Romania, un legame prima storico e poi aziendale. Già, perché ogni cosa partì dalle autorità rumene che volevano realizzare un veicolo in serie. Pensarono che la soluzione giusta fosse quella di affidarsi ad un produttore estero, che doveva realizzare un veicolo capace di essere prodotto in almeno 40mila unità.
La nazione decise di collaborare con Renault, e così nacque la Uzina de Autoturisme Mioveni a Mioveni vicino a Pitesti. Uno stabilimento autorizzato a produrre atuto sotto licenza Renault e con marchio Dacia. Tra il 1991 e il 1996, poi, venne sfornata la Dacia Liberta. Nel ’95 venne lanciato il primo modello interamente romeno, la Dacia Nova.
Nel 2000 venne realizzata la Dacia SupeRNova. Nei cinque anni successivi, l’azienda viene acquistata totalmente per circa 220 milioni di dollari da Renault. In seguito, vengono realizzate la Solenza, la Logan, La Sandero e la Duster. Nel 2021 tocca alla Spring e in seguito alla Jogger, per una storia tutta ancora da scoprire.
Adesso ci soffermermeo su un “clone” della Dacia. Parliamo della Dongfeng E1, figlia dell’azienda cinese di veicoli elettrici Dongfeng. Questa, sembra essersi fortemente ispirata al SUV Spring, che è una fra le elettriche più economiche dell’intero mercato europeo: costa meno di ventimila euro. Tuttavia, questa Dongfeng ha superato anche questo limite.
Viene venduta su Alibaba, sito web molto famoso, e non costa più di 6000 euro. Un’elettrica pressoché regalata dall’azienda cinese. E peraltro, la somiglianza con la Dacia di riferimento è pure notevole. A parte qualche piccola modifica e il cambio del logo – ci mancherebbe altro – sembra davvero la Spring guardando interni, esterni e tutto il resto che fa parte dell’auto.
Questo modlelo è spinto da un motore elettrico da 33 kW, una batteria da quasi 27 kWh e un’autonomia di 271 chilometri orari. La velocità massima supera di poco i cento chilometri orari. Meglio della Dacia? Più che altro, ci basterebbe fosse quantomeno un po’ diversa dall’originale. In ogni caso, per chi vuole risparmiare, è sicuramente un mezzo da non lasciarsi scappare.
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