L’inventore della F1 per come la conosciamo e ora pensionato d’oro Ecclestone è al centro di un documentario che ne narrerà vita e carriera.
Sarà per il can can di Abu Dhabi 2021. Sarà per il grosso impegno del nuovo patron Stefano Domenicali ad americanizzare la categoria, con lo show a prevalere sullo sport e un numero di gare da affrontare senza senso. Di certo c’è che Bernie Ecclestone è finito nel dimenticatoio.
Ormai 91enne e papà a tempo pieno del piccolo Ace, l’imprenditore inglese che ha creato il Circus è sparito dalla cresta dell’onda per godersi la meritata pensione. E probabilmente neppure più ben visto nel paddock che ha contribuito a creare, ma che adesso è molto lontano da quello della sua epoca.
Ebbene, pur essendo passato di moda, il vecchio Supremo ha suscitato l’interesse di Manish Pandey, produttore di fama internazionale che vanta tra le sue opera anche “Senna” e che a dicembre rilascerà una docu-serie su di lui dal titolo “Lucky”.
La pellicola incentrata sul percorso nel motorsport di uno degli uomini più ricchi del mondo, è stata girata nel 2020 durante il lockdown seguito alla pandemia e conclusa all’inizio di quest’anno.
Conscia di avere tra le mani un prodotto appetitoso, la casa di produzione Jiva Maya ha battuto gli uffici dei più importanti broadcaster del pianeta. Svelando alcuni dettagli relativi alla trama. Come la volontà del dirigente di plasmare una disciplina sportiva in grado di rivaleggiare con il Mondiale di calcio e le Olimpiadi.
Ecclestone sul piccolo schermo: ecco quando
Stando a quanto riportato dal sito Deadline, DAZN si sarebbe già accaparrata i diritti per il Giappone, la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Spagna e l’Italia. Nel Regno Unito e in Irlanda verrà diffuso da Discovery+. Mentre uscendo dai confini europei, in America Latina sarà distribuito da Stars+ ed ESPN.
Il protagonista della storia ha commentato l’uscita del lungometraggio con favore trattandosi di un prodotto d’intrattenimento basato sulla realtà. Al contrario, avrebbe sostenuto di essersi opposto al seguitissimo “Drive To Survive”, in onda su Netflix, a causa della sua eccessiva “drammaticità”.
“Non amo guardarlo perché racconta cose non vere“, le sue parole.
Nel caso di “Lucky”, invece, assisteremo ad una carrellata di eventi cruciali per il vissuto di Zio Bernie. E il suo tentativo di fondare una disciplina sportiva in grado di durare nel tempo, nonché di evolvere dalla nicchia del principio, fino al passaggio di consegne con gli statunitensi avvenuto nel 2017.
Poco avvezzo a questo genere di filmati il britannico è stato convinto dalla lunga e preziosa amicizia che lo lega a Pandey. “Non avrei accettato di fare questo documentario, parola che tra l’altro odio, con nessun altro“.
Un attestato di stima a cui Manish ha replicato con furbizia. “Non si tratta di una lettera d’amore“, ha affermato facendo intendere che probabilmente verranno messi in risalto anche i punti oscuri della sua figura.
Nell’attesa del debutto in tv, l’ex proprietario del Grande Circo, dovrà rispondere alla corte inglese di evasione fiscale per la mancata dichiarazione di 400 milioni di sterline detenute a Singapore.