In una lunga intervista, Valentino Rossi è tornato a parlare della sua ultima esperienza sulle quattro ruote ma ha confessato anche il suo amore.
Mentre la MotoGP si appresta a vivere un finale di stagione palpitante, con gli ultimi tre GP che andranno ad assegnare il titolo piloti, Valentino Rossi, che proprio un anno a disse addio al Motomondiale, ha invece concluso la sua di annata con le quattro ruote. Infatti a Barcellona, circuito dove ha fatto la storia, si è presentato per l’ultimo appuntamento del WEC nell’ambio del Festival of Speed. Accanto a lui nomi illustri, come quelli degli ex piloti di F1 Giancarlo Fisichella, Felipe Nasr o Christian Klien. Ma a dire il vero gli occhi erano tutti per il Dottore, tanto che Jesús Pozo, promotore del Festival, ha confermato che la presenza di Valentino ha portato ad un aumento della presenza di spettatori del 20% rispetto alle migliori edizioni di questa corsa.
Ma è stato bello anche per Valentino Rossi tornare in una delle piste che ha frequentato con la MotoGP, dove in carriera ha sempre ottenuto grandi risultati, come ha confessato a Solomoto: “Amo questo posto perché ne ho dei bei ricordi. Difficile dire quale sia la mia pista preferita, ma sono sicuro che questa sia tra le mie tre preferite perché qui ho sempre ottenuto ottimi risultati e vissuto momenti indimenticabili della mia carriera. Il posto è fantastico, Barcellona è una città meravigliosa… è sempre stato un grande piacere venire qui. La prima volta che vinsi qui fu nel 1996, ma l’anno prima ero già stato all’Europeo e fin dal primo momento mi sono sentito molto forte su questa pista”.
Rossi che ha corso con il team WRT insieme a due piloti di grande esperienza, il belga Frederic Vervisch e lo svizzero Nico Müller, al volante di un’Audi R8 LMS Evo II, mentre il prossimo anno sarà sempre nella stessa scuderia ma su una BMW M4. Ed è stata una grande emozione per lui tornare a Barcellona, dove ha vissuto anche momenti di tensione, ma su cui scherza: “Tra le altre novità, ho visto che la scala di accesso al podio è molto più ampia di prima… Non correresti più il rischio di inciampare su Max Biaggi in quel posto… anche se, ovviamente, sappiamo tutti che una zanzara ci è entrata nell’occhio quel giorno…”.
Valentino Rossi e la MotoGP, un amore che non muore
Per il campione di Tavullia la tappa spagnola ha significato, come detto, la fine della sua prima stagione nel WEC e quindi un primo bilancio di questa sua esperienza: “E’ molto positivo, perché il bilancio è stato molto buono. Mi sento molto bene con la mia squadra, la WRT. Penso di aver fatto la scelta giusta scegliendola… Anche se questa cosa dell’auto non è per niente facile perché non si tratta solo di essere veloci quando guidi; tutto è molto diverso dalla MotoGP. Sono gare molto diverse, in cui devi essere preparato ad imparare sempre da situazioni molto diverse che si presentano durante la gara. Qui per me è stato tutto nuovo, e nonostante abbiamo fatto buone gare e abbiamo ottenuto buoni risultati, dobbiamo migliorare per l’immediato futuro”.
In alcune occasioni si è avvicinato al podio, ma non è bastato. Ora il prossimo passo è proprio quello. Ma Valentino Rossi fa anche una confessione: “Quando vieni dalla MotoGP è difficile trovare qualcosa che ti entusiasmi di più. Ma la cosa buona è che, nonostante questo, mi piace molto guidare l’auto”. E ha aggiunto: “Guidare una MotoGP ti dà una scarica di adrenalina permanente e fortissima. Non c’è niente di paragonabile a quello. È stato interessante passare da ‘pilota’ a ‘pilota’. Ma mi piace anche guidare questo tipo di auto”. Una sorta di dichiarazione d’amore, se ancora servisse, per le due ruote, che a sua volta hanno sentito la mancanza di Valentino Rossi, nonostante il CEO Dorna Carmelo Ezpeleta abbia cercato di minimizzarlo più volte.
Detto questo però il Dottore sta cercando davvero di entusiasmarsi per le auto: “Ci sono molte macchine in pista, a volte più di cinquanta, e questo trasforma tutto in una specie di giungla. Tutto sembra sempre molto confuso, con tanti guai, le lotte sono molto forti. Ci sono molti dettagli da controllare che non mi aspettavo, perché dall’esterno non sembra così complesso. Le MotoGP sono gare meno complicate di queste, perché lì esci e cerchi di correre più che puoi fino alla fine… e basta. Ma, in ogni caso, anche questo è interessante. Guidare da soli in pista è facile, ma la gestione del gruppo è la parte difficile”.
Il legame con la MotoGP rimane
Un Valentino Rossi che poi è tornato comunque a parlare del suo ex mondo. E di nuovo ha confessato: “Amo la MotoGP, e sarà sempre nel mio cuore. Ho il mio team, come sapete, con quattro piloti . Cerco di essere sempre in contatto con tutti, seguendoli e parlando con loro”. Una MotoGP però che sta cambiando tanto, forse troppo: “Attualmente, l’aerodinamica delle moto sta andando allo stesso modo in cui è seguita con le auto, dove quando si colpisce un altro veicolo si notano rapidamente gli effetti negativi dell’aerodinamica. Nelle moto abbiamo assistito nelle ultime stagioni a una grande evoluzione in questo campo, e non c’è dubbio che questo sia il motivo che rende oggi molto più difficili i sorpassi”.
Ma alla fine neanche questo particolare può diminuire l’affetto per le due ruote: “Mi manca molto la MotoGP, ovviamente – ha ribadito il campione di Tavullia -. È stata la mia vita per trent’anni, più di due terzi di tutta la mia vita da quando ho iniziato in 125 fino a quando sono arrivato in MotoGP… Per me è lo spettacolo più bello di tutto il motorsport, più di ogni altra gara. Ovviamente questo è il mio punto di vista personale, ma io la vedo così. Ora quando guardo una gara, anche se non è la stessa cosa di quando ci stavo gareggiando, ho ancora una grande scarica di adrenalina. Divento ancora molto teso, perché mio fratello è lì a gareggiare, e io continuo a viverlo al meglio perché è un grande spettacolo” .