Tardozzi dopo il GP in Thailandia ha parlato del riscatto di Bagnaia, dei giochi di squadra Ducati e della sua passione.
Se il Gran Premio del Giappone aveva generato un po’ di amarezza in casa Ducati, invece quello in Thailandia ha ridato ottimismo. La situazione nella classifica generale è migliorata e la corsa per il titolo piloti MotoGP è apertissima.
A Motegi c’era stata la vittoria di Jack Miller, però Francesco Bagnaia era caduto all’ultimo giro ed era scivolato a -18 punti da Fabio Quartararo. Fondamentale riscattarsi a Buriram, dove Pecco è giunto terzo e il pilota Yamaha ha chiuso solo diciassettesimo. Adesso ci sono solo 2 punti a separarli. E non bisogna scordare Aleix Espargarò, a -20 dalla vetta con la sua Aprilia.
Mancano tre gare al termine del campionato e tutto può succedere. Oggi è facile sbilanciarsi a favore del ducatista, che sembra avere la moto migliore e pure la possibilità di essere “aiutato” dai colleghi di marchio. I giochi di squadra possono essere un fattore importante a suo favore nel finale di stagione, anche se lui cercherà di cavarsela unicamente con le sue forze.
Ducati MotoGP, Davide Tardozzi su Bagnaia e giochi di squadra
Davide Tardozzi ha elogiato la prestazione di Bagnaia nella gara in Thailandia, dove si è corso su pista bagnata e non ha commesso errori: “Questa gara è stata la reazione del campione – riporta AS – e lo dico perché solo un campione come Pecco, dopo un disastro come quello in Giappone e sull’acqua, può fare una corsa così eccezionale. Ora dobbiamo vedere come reagisce Quartararo in Australia”.
Al team manager Ducati è stato chiesto del fatto che Miller a Buriram non abbia fatto come Johann Zarco, agevolando Pecco. Questa la sua risposta chiara: “Miller non ha fatto ciò che ha fatto Zarco perché in classifica è dietro di 40 punti rispetto al leader e si trovava a pochi decimi da Oliveira, in lotta per vincere la gara. Se Pecco avrà bisogno di lui nell’ultimo gran premio, certamente lo aiuterà”.
La condotta di Jack è stata assolutamente normale, poteva vincere e ha cercato di farlo fino all’ultimo. Sarebbe stato davvero brutto vederlo rallentare vistosamente per farsi superare da Pecco, che era un po’ più indietro. Ducati non ha chiesto queste cose e l’australiano ha corso liberamente. Diverso il caso di Zarco, che oltre il terzo posto non avrebbe potuto andare e che per sorpassare l’italiano su pista bagnata avrebbe dovuto prendere dei rischi. In questo caso un po’ di gioco di squadra si può capire. Strano che qualcuno si sorprenda.
Tardozzi ha anche fatto una battuta sulla sua grande passione per il motociclismo, che ha vissuto anche da pilota e che da anni affronta da dirigente sportivo: “Morirò in circuito. Non so in quale, ma spero di vincere prima un titolo MotoGP”.