Si chiude il week-end della Superbike in quel di Portimao, con il successo ottenuto da Alvaro Bautista. Battuti Razgatlioglu e Rea.
Un dominio totale quello imposto da Alvaro Bautista e dalla Ducati a Portimao, dove si è chiuso il fine settimana della Superbike proprio nel segno dello spagnolo. Per il leader del mondiale si tratta della vittoria numero dodici di questo campionato se consideriamo le due affermazioni nelle Superpole Race, segno di una superiorità davvero spaventosa rispetto alla concorrenza.
Toprak Razgatlioglu ci ha provato con la sua Yamaha, ma ha resistito solo per pochi giri, e lo stesso discorso vale anche per Jonathan Rea. Quest’ultimo, ormai ex re della Superbike, ha comandato la gara nelle prime fasi, prima di cedere il passo al turco ed a Bautista, i quali se la sono giocata per diversi passaggi, ma poi non c’è stato nulla da fare contro l’alfiere della casa di Borgo Panigale.
Bautista vola via in classifica, e l’ottima domenica della Ducati è completata dal buon quarto posto di Michael Ruben Rinaldi, quarto davanti all’altra Kawasaki di Sam Lowes ed alla Yamaha di Andrea Locatelli. Settima piazza per la BMW di Scott Redding, seguito sul traguardo dalla prima Honda, quella di Xavi Vierge. Garrett Gerloff precede Loris Baz, il quale completa la zona punti.
Superbike, Bautista e la Ducati sono imprendibili
La Superbike regala spettacolo sul tracciato di Portimao, uno dei più belli in assoluto del calendario mondiale. La pole position di Gara 2 è per Toprak Razgatlioglu, che si è imposto sia nell’appuntamento di ieri che nella Superpole Race disputata stamattina, nella quale ha battuto Alvaro Bautista.
Il campione del mondo in carica della Superbike vuole provare una vera e propria impresa, cercando di recuperare il gran distacco che lo separa dallo spagnolo di casa Ducati. Il leader iridato comanda con 423 punti, contro i 372 dell’alfiere della Yamaha, staccato, dunque, di ben 51 lunghezze, mentre è quasi impossibile l’obiettivo mondiale per Jonathan Rea, addirittura a -73.
La Ducati e Bautista hanno condotto una stagione impressionante, e c’è da dire che anche qui a Portimao hanno limitato i danni sino ad ora, su una pista non troppo favorevole alla Rossa, che comunque ha consentito al rider iberico di ottenere due secondi posti tra ieri e questa mattina di importanza capitale.
Alla partenza, il turco scatta molto forte, mentre Bautista non è perfetto e deve cedere il passo a Rea, molto bravo ad infilarsi alle spalle del campione del mondo. Quarta posizione per l’altra Ducati, quella di Michael Ruben Rinaldi, che ha avuto un buon via mettendosi subito alle spalle del terzetto delle meraviglie che ha dominato il campionato. Quinto Sam Lowes con l’altra Kawasaki che segue i primissimi.
Dopo poche curve, lo scatenato Rea si prende il comando delle operazioni, scavalcando Razgatlioglu. Al termine del primo giro, Bautista si rifà sotto sfruttando la strepitosa velocità di punta della sua Panigale V4R, mentre si registra il primo ritiro, quello di Lucas Mahias, alfiere della Kawasaki ma che non occupava le posizioni più interessanti.
Lowes è arrembante alle spalle di Rinaldi, mentre i primi due cercano di imporre un ritmo forsennato, anche se le Rosse non mollano di un millimetro. Rischio enorme per Bautista al terzo giro: lo spagnolo perde qualche metro a causa di un controllo violento tra la Curva 8 e la 9, con la sua Ducati che è saltata letteralmente in aria su un dosso, staccandosi da terra anche con la gomma posteriore.
I primi iniziano a sgranarsi dopo qualche passaggio, con Axel Bassani che purtroppo scivola sulla terza Ducati, mentre Rea e Razgatlioglu prendono qualche metro di vantaggio su Bautista. La coppia di testa inizia a battagliare, ma poco dopo arriva il momento di Alvaro che inizia a dettare legge, facendo segnare il giro record per due giri consecutivi.
Bautista sfila prima Toprak e poi la Kawasaki del battistrada, prendendosi il primo posto con una facilità devastante sul rettilineo principale. Una prova di forza mostruosa quella mostrata dalla Ducati sul fronte della potenza, anche se va detto che il buon Alvaro la guida in maniera strepitosa.
Prova a restare aggrappato al terzetto di testa anche Rinaldi, mentre Lowes perde contatto e sembra accontentarsi della quinta piazza. Bautista e Razgatlioglu iniziano ad allungare, con Rea che fa fatica a tenere il passo, mnetre a sette giri dal termine cade anche Iker Lecuona, che con la sua Honda era a caccia della BMW di Scott Redding alla prima curva. Lo spagnolo perde l’anteriore e scivola, finendo in fondo ma riuscendo a riprendere la gara.
Bautista vola e guadagna un paio di decimi al giro, riuscendo a prendere qualche centinaia di metri di vantaggio che possono fare la differenza nella fase finale della gara. Il gap sale anche oltre il secondo, con l’alfiere della casa di Borgo Panigale che riesce a fare una differenza impressionante dopo essersi gestito alla grande per oltre metà gara.
Alvaro passeggia fino al traguardo, precedendo nettamente il campione del mondo in carica e Rea, quarta piazza per Rinaldi che resiste su Lowes e porta a casa un buon quarto posto con l’altra Ducati. A tre gare dalla fine, per Bautista sembra quasi fatta, ed ormai il titolo è in cassaforte. Prossimo appuntamento in Argentina tra tre settimane.