Mancano ormai poche gare alla conclusione del Mondiale e la Mercedes ed Hamilton rischiano davvero di rimanere davvero delusi.
Ancora quattro GP alla fine del 2022 della F1, ma intanto il verdetto principale è arrivato. Come da pronostico, visto il vantaggio accumulato in questi mesi in classifica, Max Verstappen si è laureato per la seconda volta campione del mondo. Un campionato meritato da parte dell’olandese della Red Bull, capace di sfoggiare non solo una forza impressionante nei frangenti più difficili ma anche di sfruttare ogni singolo errore della Ferrari e di Charles Leclerc, che almeno fino a metà stagione sono sembrati comunque migliori dal punto di vista della prestazione pure.
Ma si sa, non basta solo questo per portare a casa un Mondiale, ma tanti altri fattori come l’affidabilità e un muretto box capace di prendere sempre le decisioni migliori, soprattutto nei momenti più concitati di una corsa. A dire il vero la sfida Ferrari-Red Bull e Verstappen-Leclerc ha appassionato molto i tifosi della F1, ma sarebbe stato un campionato ancora più interessante e vivo se a questo “banchetto” avesse partecipato anche la Mercedes, che a ragion veduta può essere definita la grande assente del Mondiale 2022.
Dopo test non eccezionali ma la sorpresa di una vettura completamente rivista a ridosso dell’inizio del campionato ha destato fin da subito grande interesse. Sembrava poter essere l’arma vincente la W13, invece si è dimostrata fin da subito una monoposto difficile da far rendere, con tanti problemi di assetto che l’hanno resa davvero complicata da guidare. Tanto da far dire a Lewis Hamilton che era la vettura peggiore che abbia mai guidato dopo la McLaren del 2009.
Insomma non proprio un bel paragone, ma come sempre la Mercedes si è rimboccata le maniche e poco a poco è riuscita a trovare uno spiraglio, riuscendo a migliorare una situazione che sembrava disastrosa a inizio anno. Merito non solo di alcuni sviluppi portati in pista ma anche di regolamenti che sono venuti a favorire anche una sua maggiore competitività a scapito di chi gli era davanti.
Mercedes, poche speranze per una vittoria?
Tra le vetture al via, sicuramente quelle della scuderia anglo-tedesca sono state quelle che hanno migliorato di più nel corso della stagione, tanto da arrivare a ridosso della Ferrari in classifica costruttori, con un secondo posto della Rossa che ora non è più così certo.
C’è da dire che soprattutto fino a metà stagione la Mercedes è stata, seppur in piena emergenza, brava a sfruttare i problemi dei due team davanti a lei, agguantando il podio ad ogni occasione possibile. Poi, con l’aumentare delle prestazioni, si è cominciato davvero a dare in qualche occasione fastidio a Red Bull e Ferrari, senza però ottenere mai la vittoria o lottare per questa, se non in un paio di circostanze. A Silverstone la rimonta di Lewis Hamilton è sembrata possibile ma si è persa nel finale concitato, mentre in Austria ha perso una grande opportunità con una qualifica disastrosa. In Olanda è sembrata davvero poter impensierire Verstappen ma anche una tattica non perfetta ha rovinato i piani.
La pioggia a Singapore poteva dare una grossa mano ma anche qui le due Mercedes si sono ritrovate imbottigliate nel traffico, pagando a caro prezzo lo spunto velocistico inferiore alle avversarie. In Giappone poi le libere avevano fatto capire che le condizioni di pioggia sarebbero state ideali per la W13, ma anche qui ci si è messa una qualifica al di sotto degli standard sull’asciutto e in gara ancora una volta Hamilton è stato stoppato da un avversario (stavolta Ocon).
Nonostante i proclami del team principal Toto Wolff, sembra essere davvero dura che la Mercedes possa arrivare al successo già in questa stagione. E sono proprio i risultati precedenti a dirlo. La W13 al momento sembra in alcuni tracciati poter essere vicina sul giro secco a Red Bull le Ferrari, così come in gara, ma non in maniera così importante da poter giocarsi la vittoria. Le chance sembrano aumentare solo con la pista bagnata, ma anche qui servono condizioni particolari con maggior acqua.
Di sicuro c’è un Hamilton in grande spolvero, che dopo un inizio complicato in cui ha subìto la maggior verve del nuovo compagno di box George Russell e i postumi del finale del Mondiale scorso sembra aver resettato e ricominciato con più convinzione. Ma le possibilità che l’inglese torni alla vittoria quest’anno non sono molte e, come detto, legato anche a fattori esterni. Certo è che per uno come lui, che non ha mai chiuso un’annata senza almeno un trionfo, sarebbe uno smacco clamoroso.