Dopo la sentenza della FIA arriva la reazione del boss Mercedes Wolff, il quale non nasconde il disappunto per l’amara conferma.
Non senza una certa malizia, Toto Wolff aveva buttato lì la voce nel bel mezzo del weekend di Singapore. Proprio quando in casa Red Bull si stavano preparando a celebrare il secondo titolo a firma Max Verstappen, in realtà arrivato una settimana dopo in Giappone.
Stando ai sospetti insinuati dal dirigente Mercedes, su quale base ancora non si sa, la scuderia austriaca avrebbe infranto di parecchio il tetto di spesa fissato a 145 milioni di dollari dalla FIA per il 2021.
A indagine conclusa. E questa è storia di lunedì 10 ottobre. Il responso federale è stato sì che gli energetici hanno superato la somma, ma di poco. Chiacchiere dall’Inghilterra dicono per 1,8 milioni di dollari.
Ebbene. Tale conferma ha ovviamente servito su un piatto d’argento l’opportunità al viennese per scagliarsi ancora contro i rivali. Tutto ciò snocciolando dei numeri. A Stoccarda sarebbero passati da un investimento complessivo di 324,9 milioni di sterline, ai 297,4 dello scorso anno. Ovviamente, considerati i prezzi elevati di materiale e componentistica, i tagli sono stati fatti sul personale.
Per il 50enne questa necessità di ristrutturare il gruppo di lavoro, tagliando i rami superflui, è stata la parte più critica, emotivamente parlando, del budget cap.
“Il pensiero che qualcuno non lo abbia fatto, rende le nostre azioni ancor più dolorose“, ha dichiarato a Motorsport.com. Anche se in realtà pure lo staff di Milton Keynes è stato sfoltito. Prova ne è il recentissimo tweet di un ormai ex dipendente.
Wolff lancia un’altra stoccata alla Red Bull
“All’improvviso ci siamo trovati a dover stilare delle priorità. Sebbene per gestire questa situazione ci sia stato bisogno di ingrandire l’area di supporto logistico, con alcuni benefici”, ha aggiunto spiegando però e questo è l’unico benefit, che, in questa maniera, la Stella si è trasformata da un’azienda con leggeri profitti ad un business con un margine del 25% di utili operativi.
Notificata l’effettiva violazione, ora resta da capire cosa ne sarà del campionato scorso dell’equipe gestita da Christian Horner. Verrà multata? Verrà privata dei punti costruttori? Il titolo verrà assegnato al secondo classificato, ovvero Hamilton?
Si tratta di quesiti ad oggi senza risposta. In maniera ovviamente interessata, il resto dello schieramento ha reclamato pene esemplari. Ma altresì lo stesso responsabile sportivo della F1 Ross Brawn aveva sostenuto che non stare alle regole avrebbe portato a gravi conseguenze.
Alcuni team principal sostengono che sforare la cifra pattuita può influenzare l’andamento di più stagioni. Per qualcuno, infatti, anche la preparazione al 2023 ne trarrebbe dei benefici.
Nelle prossime settimane ne sapremo di più. Considerato che a Suzuka è stato assegnato un Mondiale, non è detto che anche questo sia messo sotto la lente.
Per precisione va detto che tra le possibili penalità, potrebbero esserci delle limitazioni in ottica futura in termini di test o studi aerodinamici. Quindi una riduzione delle ore da trascorrere in galleria del vento. Oppure una sforbiciata al cost cap che, per la squadra in questione andrebbe ulteriormente ad abbassarsi.