Tra gli uomini ancora in battaglia per il titolo c’è anche Aleix Espargaró, il quale paga 20 punti da Quartararo. Ecco le sue prime parole.
La battaglia mondiale sta ufficiamente entrando nella fase più critica in MotoGP. Fabio Quartararo comanda con 219 punti, soltanto due di vantaggio su Pecco Bagnaia. In terza piazza c’è il mai domo Aleix Espargaró, che ha regalato la pole position e la vittoria all’Aprilia in Argentina, e che ora punta a tornare sul gradino più alto del podio.
Facendo un rapido confronto con i suoi rivali, il nativo di Granollers è quello che ha vinto di meno, essendosi imposto solo a Termas de Rio Hondo, mentre Bagnaia ha all’attivo ben sei trionfi contro i tre di “El Diablo”. Tuttavia, Aleix ha fatto la differenza grazie ad una grande costanza, chiudendo sempre a punti tranne che in Giappone dove è giunto sedicesimo per via del disastro dell’Aprilia nelle fasi precedenti alla partenza.
Aleix Espargaró è l’unico dei big che non si è mai ritirato, ma avrà bisogno di avere un passo decisamente diverso rispetto a Buriram. In condizioni di asciutto, l’Aprilia era in crisi nera su quel tipo di pista, dove fa molta differenza avere una moto forte in frenata, sicuramente non il punto forte della casa di Noale. In Australia ci si attende una storia del tutto diversa, anche se sarà solo il tracciato a darci eventuali conferme o smentite.
Aleix Espargaró, ecco le sue prime parole in Australia
La battaglia sarà accesissima in quel di Philip Island, dove Aleix Espargaró dovrà però attaccare e non accontentarsi di restare in zona con i migliori. Le gare al termine sono solo 3 e ci sono ancora ben 20 punti da recuperare da Fabio Quartararo e 18 da Pecco Bagnaia, che può contare sulla Ducati che è la moto migliore in pista.
Lo spagnolo dell’Aprilia è stato uno dei protagonista della conferenza stampa del Gran Premio d’Australia, dove potrebbe decidersi una buona fetta di questo mondiale. Il nativo di Granollers ci crede, anche se è consapevole del fatto che non sarà facile contrastare i due grandi favoriti.
Ecco le sue parole: “Aspetti positivi da portare a casa dopo Buriram? Abbiamo faticato molto con l’asciutto, mentre sul bagnato non è andata male, potevamo forse lottare e recuperare sino al sesto o settimo posto, ma il tempo che abbiamo perso con il Long Lap Penalty ci ha complicato tutto, ho perso tanti punti. Devo accettarlo e guardo avanti, ho solo 20 punti di ritardo dal leader della classifica e vogliamo fare bene qui a Philip Island“.
“Se mi aspetto di tornare sul podio? Nelle piste veloci siamo stati sempre veloci come ad Assen ed in Argentina, tracciati dove non si usano troppo i freni. Mi aspetto che l’Aprilia sia competitiva, normalmente mi piace anche come tracciato in sé, quindi sono molto fiducioso“.
“Quale parte della pista si adatterà alla mia moto? Grazie alle ali abbiamo un grande carico aerodinamico rispetto al 2019, quindi mi aspetto di andare molto forte alla prima curva ma anche nelle ultime, la moto gira molto bene e non è una pista troppo esigente sul motore, ma senza dubbio abbiamo un mezzo molto forte che ci aiuterà anche sul rettilineo“.
“Se dovrò attaccare senza commettere errori? Sicuramente, ma non è una cosa semplice, devo recuperare 20 punti che non sono troppi, ma in tre gare non è troppo facile tornare vicino. Dovrò essere aggressivo e gareggiare bene, cercherò di farlo a partire da questo fine settimana“.
Aleix Espargaró è stato poi interpellato su un argomento interessante, vale a dire quello dell’impatto del vento sulla nuova carena portata dall’Aprilia nelle ultime gare: “Quanto potrà influire il vento sulla nostra nuova carena? Dovremo valutare, non l’abbiamo mai provata con tanto vento e sicuramente non ci aiuterà se sarà troppo, saranno fondamentali le prove. Sino ad oggi la nuova carena ci ha fatto girare meglio nelle curve, ma qui si apre un discorso diverso e per tutto il venerdì testeremo questo aspetto, c’è tempo per pensarci“.
“Perché questa pista piace a tutti? La velocità è altissima, ci regala sempre una gran botta di adrenalina e ad un pilota non puoi chiedere di più, è unica al mondo, ma ovviamente noi dobbiamo pensare al risultato finale, indipendentemente dalla bellezza dei tracciati dove gareggiamo“.
“Non penso che l’altezza da terra delle moto per il posteriore sarà troppo influente per le prestazioni, la differenza la farà la gestione delle gomme e la temperature delle stesse. Sarà questo l’aspetto più importante da tenere sotto controllo, ma vedremo come riusciremo ad adattarci a tutte queste variabili“.