In una intervista alla vigilia del GP d’Australia, il team manager Livio Suppo ha aggiornato sulla situazione del team dopo l’addio della Suzuki.
Per il team Suzuki Ecstar inizia ormai il conto alla rovescia verso l’addio definitivo alla MotoGP. Per la casa giapponese saranno tre gare intense le prossime, che sicuramente verranno affrontate con la voglia di chiudere questa avventura nel migliore dei modi, magari con un podio che ormai manca da troppo tempo. Infatti al momento solo Alex Rins ha portato a casa un terzo e un secondo posto, mentre Joan Mir è ancora a secco. Segno proprio di un’annata davvero complicata per il team nipponico, che dopo l’annuncio dell’addio non ne ha più azzeccata una. Colpa forse della situazione di tensione che si è venuta a creare dopo la decisione di dire basta a fine anno con le corse.
Al via della prossima stagione, oltre alla Suzuki, non ci sarà neanche quel Livio Suppo che proprio in questa stagione era tornato nel Motomondiale dopo quattro anni di assenza dall’ultima esperienza in Honda. Arrivato dopo un’annata difficile per la Suzuki, che aveva appena lasciato Davide Brivio, sembrava poter rimettere a posto i cocci e far ripartire il team giapponese. E invece subito la doccia fredda dell’addio della casa nipponica.
Suppo che però, fin dal primo momento, ha pensato a tutto il suo team, cercando, come per i piloti, di trovare una soluzione per il prossimo anno. Una delle opzioni era quella di un nuovo team satellite per qualche marca, visto che il vuoto lasciato da Suzuki sarebbe pesante per una griglia giù povera di moto (si passerà da 24 a 22). E come ha detto il team manager, questo gruppo merita davvero: “Sono stato molto fortunato, durante la prima gara in Qatar ho trovato una squadra fantastica, tutti molto disponibili, mi hanno messo subito a mio agio. Una squadra dove ti senti bene”.
Sono state davvero tante le difficoltà incontrate da Jerez in poi per il team, che non solo ha affrontato la notizia per nulla attesa dell’addio ma anche il nervosismo di Rins e Mir, che in pratica sono stati assorbiti più dalle questioni esterne che da quelle della pista. Infatti per i due spagnoli non deve essere stato semplice affrontare il Mondiale sapendo di non avere una moto per l’anno successivo e quindi correre ai ripari per trovare ancora un posto libero nello schieramento per il 2023.
Stessa cosa però per i meccanici e i tecnici del team, che si sono ritrovati senza un lavoro per l’anno successivo. E proprio per questo si è adoperato Suppo, cercando di avviare trattative per la permanenza di questo gruppo nel Motomondiale. Anche perché davvero il rapporto con loro è stato fin dal primo momento molto bello: “Dobbiamo tenerci occupati, come diceva mio padre, dobbiamo cercare di aiutare tutte le persone che si vogliono bene. Mi sono subito piaciuti”, ha aggiunto Suppo.
Poi l’ammissione: “Quando abbiamo saputo che la Suzuki si sarebbe ritirata, abbiamo cercato di trovare soluzioni per mantenere la squadra in corsa, magari con moto diverse. Sfortunatamente, non siamo riusciti a portare a termine questa idea, quindi mi è sembrato almeno utile usare le mie conoscenze per aiutarli a trovare un lavoro per il prossimo anno. Ci siamo quasi riusciti, manca ancora qualcuno, ma stiamo continuando a lavorarci”.
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