Prima giornata in Australia positiva per Bezzecchi, dietro solo a Zarco. E ha svelato cosa serve su un circuito così bello e difficile per andare forte.
Chiudere la prima giornata di libere davanti a tutti o quasi non è da tutti i giorni. Soprattutto se sei un rookie in MotoGP. E Marco Bezzecchi lo ha fatto a Phillip Island, dove ha stampato il secondo tempo nella classifica combinata, superato solo da un super Johann Zarco, che è sembrato quello messo meglio finora. Una giornata complicata per tutti, visto che al mattino qualche chiazza di pioggia ha reso la pista non così semplice da interpretare. Ma peggio ha fatto il vento, soprattutto nel pomeriggio, con diverse folate che hanno dato qualche grattacapo di troppo ai piloti.
Per il pilota dell’Academy di Valentino Rossi (oltre che del suo team) la conferma ad alti livelli dopo la pole di Buriram. Lì però poi è venuta fuori una gara decisamente complicata sulla pioggia, condizione che potrebbe incontrare di nuovo in questo sabato australiano e che potrebbe rimescolare le carte in griglia.
C’è da dire poi che per il pilota italiano era la prima volta a Phillip Island con una MotoGP e i risultati si sono subito visti: feeling immediato e sensazioni davvero positive. E visto che i precedenti lo hanno visto poi fare bene anche la domenica, potrebbe essere lui quell’aiuto che potrebbe ricevere in casa Pecco Bagnaia nella lotta a Fabio Quartararo.
Bezzecchi e il “coraggio” per Phillip Island
Le condizioni meteo, con il vento, non hanno aiutato per niente i piloti in pista. Anzi, hanno reso ancor più complicato l’adattarsi a un circuito molto difficile tecnicamente, da cuori forti verrebbe da dire. E lo ha ammesso lo stesso Bezzecchi, che ai microfoni di Sky Sport ha detto: “Per andare forte in Australia ci vogliono i maroni. Sono contento, è stata una bella giornata, abbiamo fatto un grande passo avanti nelle FP2, sono riuscito a guidare veramente bene”.
Proprio il fattore meteo ha rischiato di mandare a l’aria tutto, ma non ha inciso così tanto nel suo lavoro: “E’ vero che questo complica un po’ le cose, io poi storicamente non sono un fenomeno con il vento. Qui invece mi sono trovato bene e a dire il vero non so il perché. Posso solo dire che riuscivo a guidare in maniera fluida, senza forzare troppo ed essere rigido. Anche se la moto si muoveva molto, la lasciavo andare senza fare manovre particolari”.
Detto questo se le FP3 dovessero essere bagnate, come sembra sia possibile, Bezzecchi sarebbe giù in Q2. Ma soprattutto sarebbe già un passo in avanti rispetto agli altri in vista della gara di domenica, dove dovrebbe tornare a splendere il sole sul tracciato australiano. Partire così forte per lui poi di solito vuol dire essere protagonista la domenica. E uno come lui vuole mantenere questa “tradizione”: “Il podio di Assen era stato una bella iniezione di fiducia, mi aveva aiutato nel prendere confidenza e consapevolezza di quello che posso fare. E’ vero che in alcune piste mi trovo subito a mio agio rispetto ad altre dove faccio più fatica, ma fa parte del mio percorso di crescita. Ora però so solo che voglio fare una bella gara qui. Anche perché in Thailandia non ci sono riuscito, è stato tosto moralmente vedere che gli altri andavano molto più veloce di me sul bagnato dopo che ero partito dalla pole”.