Il pilota McLaren Norris lancia un aut aut alla sua scuderia. L’inglese non tace la propria delusione per i risultati mancati quest’anno.
Sesto al termine della stagione 2021 con quattro podi e un totale di dieci arrivi in top 5, Lando Norris aveva cominciato ad illudersi. A pensare di poter ottenere molto di più. Ed invece a partire da Sochi fino ad Abu Dhabi non sarà più in grado di inserirsi nella lotta che conta come sperato.
Fermo nella convinzione che il 2022 con la sua rivoluzione tecnica e l’introduzione delle vetture ad effetto suolo avrebbe potuto giocare a favore della McLaren, il driver di Bristol rimarrà nuovamente deluso. Attualmente settimo della generale con 101, non ha mai davvero brillato in questo campionato, ottenendo come miglior piazzamento un terzo posto ad Imola e un quarto a Singapore.
Norris mette sull’avviso la McLaren
Visto che l’ottimismo non ha aiutato, guardando al futuro il 22enne ha affermato di non attendersi grandi cose per il 2023. Ma nel 2024 dovrà per forza esserci una svolta.
“Realisticamente non mi attendo di vincere uno o due gran premi da qui al termine dell’annata ventura. Ho invece più fiducia per quelle successive. Dovrò dunque fare esercizio di pazienza“, ha affermato a MotorsportWeek, non trascurando comunque un ipotetico colpo di fortuna.
“Pure Daniel Ricciardo dodici mesi fa fu capace di giungere primo a Monza. Io stesso mancai per poco la partenza al palo in Austria, conquistandola invece in Russia, dove per un soffio non vinsi“, ha proseguito nel ragionamento, citando ancora gli exploit di Ocon in Ungheria e Gasly nel Tempio della Velocità nel 2020.
Per il vice-campione di F2 2018, Woking si troverebbe nella fase in cui il premio arriva grazie alla sorte. Tuttavia dal 2024 la musica dovrà cambiare. “Non è bello dover aspettare. E’ frustante non essere competitivi come avremmo dovuto“, si è lamentato per un progetto MCL36 rivelato debole.
“L’intero team, compreso il direttore tecnico James Key, è consapevole che avremmo dovuto fare un passo avanti in questo Mondiale. Ed invece ci siamo trovati in deficit“, si è espresso con disappunto. “Ovviamente siamo tutti delusi perché condividiamo gli stessi obiettivi“.
Per il britannico, ciò che fa più male è la consapevolezza di avere tra le mani una macchina, tutto sommato solido e di sbagliare poco, così come il suo box. Un dato di fatto che rende la scarsa velocità del pacchetto a disposizione un vero danno in termini di punteggio raccolto sia nella graduatoria corridori, che in quella marche.
“Da pilota è doloroso rendersi conto che pur facendo bene non si porta a casa molto“, si è sfogato. “La sensazione è quella di non venire ripagati per ciò che si è stati capaci di raggiungere, o per l’impegno profuso. Detto ciò questa è la F1. E a volte le cose vanno così”.
Per darsi un po’ di morale, l’inglese si è aggrappato al motto del “mal comune mezzo gaudio”. “Diversi colleghi ci sono passati. Ma ho fiducia che sapremo uscire dall’impasse in cui ci troviamo e tornare a combattere davanti”, il suo augurio conclusivo.